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belmonte-michele-biano"Una nuova opportunità si apre per tutti gli amanti della mountain bike. A Belmonte Calabro è nata una società, ideata da cinque giovani appassionati, che fa della valorizzazione del territorio uno dei suoi punti di forza; il recupero e la promozione dei vecchi sentieri pubblici, che potranno essere percorsi con le due ruote, mescolando l’attività sportiva con le bellezze che Belmonte e i comuni limitrofi sanno offrire. Sentieri per mountain bike catalogati in base alla difficoltà, che si adattano a tutte le esigenze dei “biker”; sia per chi preferisce le discipline più adrenaliniche come l’enduro, che per coloro che amano pedalare in mezzo alla natura. La particolarità dell’iniziativa risiede non solo nell’idea, ma anche nella realizzazione sotto forma di “private equity”, uno dei pochissimi casi in Calabria. Il tutto è stato possibile grazie a fondi reperiti esclusivamente sul territorio, senza il ricorso a intermediari bancari o fondi comunitari. Ogni investitore ha valutato la proposta fatta loro dai cinque ragazzi: un bike park dalle potenzialità enormi che conta, già all’inizio, circa 60Km di piste e 1550 metri di dislivello complessivo; dalla cima di Monte Cocuzzo giù fino al mare. L’idea, nata più di 3 anni fa, ha visto la luce pochi mesi fa grazie alla straordinaria collaborazione della comunità intera e dell’amministrazione comunale; Calabria Bike Resort è stato già meta di appassionati provenienti da oltre oceano, nonché scelto da alcune delle più importanti realtà della mountain bike italiana come luogo per effettuare corsi avanzati per l’affinamento della tecnica di guida enduro. Per chi è amante delle discipline da discesa un comodissimo servizio shuttle porta i biker dal mare fin sulla cima di Mt. Cocuzzo a più di 1.500 metri s.l.m.; da lì una rete di sentieri diversi per difficoltà e lunghezza vi faranno scendere nuovamente fino a mare, attraversando luoghi selvaggi e borghi caratteristici, panorami immensi e una natura particolarissima, come solo la Calabria sa offrire.”

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abbiamo anche un sito web con tutte le info relative ai nostri servizi e le mappe dei sentieri

https://calabriabikeresort.com

e ovviamente pagina Facebook e Instagram dove si trova anche del materiale multimediale

https://www.facebook.com/calabriabikeresort/

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Il 2 febbraio la chiesa celebra il giorno della Candelora.

E’ la festa della purificazione della Vergine Maria.

Il sacerdote in questo giorno effettua in chiesa la benedizione delle candele, simbolo della luce di Cristo.

E’ quindi una festa cristiana in cui si celebra la presentazione di Gesù al tempio.

Mi ricordo che anche nel mio paese si celebrava il giorno della Candelora con la partecipazione di tutta la comunità religiosa.

Anche perché il Segretario della Confraternita Madonna delle Grazie raccoglieva le quote annuali degli iscritti.

Era tradizione che la confraternita distribuiva ai fedeli le candele per farle poi benedire dal sacerdote.

Era usanza di portare a casa le candele benedette per essere eventualmente utilizzate e esposte alle finestre durante le calamità come terremoti, pioggia intensa, tuoni e lami.

E nel caso di epidemie oppure nell’assistenza di una persona gravemente ammalata.

E’ una festa cristiana come abbiamo visto, ma come quasi tutte le feste cristiane anche la Candelora trae origine da feste pagane.

Allora il 2 febbraio era dedicato alla luce e al cambio della stagione.

Non so se ci avete caso, ma le giornate si sono allungate notevolmente, c’è più luce, ma ancora siamo in pieno inverno.

L’inverno ancora non è passato.

Siamo esattamente a metà strada dalla lunga stagione invernale.

Le montagne pre-silane, la Sila, il Pollino, e anche il nostro Monte Cucuzzo, sono imbiancate.

La neve in questa settimana è caduta copiosa e Gennaio, specialmente nei giorni della Merla, “ha messo ai monti la parrucca” come dice il poeta.

E febbraio? : “Grandi e piccoli imbacucca”.

Le previsioni del tempo non sono buone.

Ancora freddo, gelo, neve e pioggia abbondante con venti forti e mareggiate lungo le coste tirreniche e ioniche.

Facciamo ora in base al tempo di oggi le previsioni per il restante periodo invernale come facevano i nostri avi secondo le antiche tradizioni.

Attribuivano al 2 febbraio, giorno della Candelora, una capacità di prevedere la fine dell’inverno, come nel caso del Giorno della Marmotta negli Stati Uniti e nel Canada.

Prendo a prestito un antico proverbio calabrese:- Alla Candelora dell’inverno siamo fora, ma se piove o tira vento nell’inverno siamo dentro-.

Se questo vecchio detto popolare ha ragione la primavera almeno da noi può ancora attendere.

Si registrano temperature rigide, cielo coperto, pioggia e nevicate abbondanti al di sopra dei mille metri.

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Il tema dell’immigrazione selvaggia, del salvataggio in mare degli immigrati che affondano, dell’accoglienza negata nei porti italiani, tutti temi scottanti e tragici, sono ritornati al centro del dibattito pubblico.

E nei talk show serali in tutte le TV nazionali non si parla d’altro.

Si parla dei barconi che affondano, dei migranti che annegano, di Salvini che nega il soccorso da parte delle navi delle ONG e quasi tutti i partecipanti ai talk show, a volte anche molto vivaci, inveiscono contro il Governo e contro il Ministro degli Interni e li accusano di disumanità, di indifferenza verso coloro i quali fuggono dalle guerre e dalla povertà.

L’immane tragedia avvenuta nel Mare Mediterraneo alcuni giorni orsono nella quale sono morti annegati oltre 100 migranti ha sconvolto le nostre coscienze e tutti abbiamo provato un dolore immenso.

E’ intervenuto anche il Papa nell’Angelus:- Cercavano un futuro per la loro vita, prego per loro e per chi ha responsabilità di quello che è successo -.

La responsabilità, purtroppo, non è solo dell’Italia che si rifiuta di accogliere indiscriminatamente i migranti, ma di tutti gli Stati Europei, che degli sbarchi, dell’accoglienza, della sistemazione non hanno mai voluto farsi carico.

Dare la colpa al Governo Italiano e a Salvini in particolare per i morti annegati davanti alle coste di Tripoli mi sembra davvero una vigliaccata.

Sono morti annegati perché il gommone si è sgonfiato e solo tre migranti si sono salvati grazie all’intervento della Marina Italiana che li ha poi portati a Lampedusa.

Tutti hanno espresso profondo dolore per la tragedia che si è consumata nel nostro mare Mediterraneo.

Parole, parole, parole, soltanto parole e accuse insensate.

E intanto i trafficanti di esseri umani continuano a imbarcare uomini, donne e bambini in vecchie bagnarole e gommoni facendo enormi guadagni che poi investono in armi e droga.

Che intervengano a favore dei migranti le opposizioni, le ONG, i sindaci delle città che gestiscono gli SPRAR, le cooperative sociali, le organizzazioni umanitarie, la Charitas, Don Ciotti e il Papa, transeat.

Ma che poi siamo costretti a sorbirci le rampogne di una certa Valentina Nappi, che è poi una porno star, beh, io non ci sto.

Non intendo ricevere lezioni di moralità di una che fa quel mestiere.

Faccia il mestiere che le piaccia. E’ libera di farlo e a me non interessa e non la critico, non la giudico e non la condanno.

Ma lascia stare Dio, Patria e famiglia che non appartengono certamente alla sua sfera.

Alla sig.ina vanno strette le tradizioni cristiane, non sopporta la famiglia tradizionale, non digerisce la presenza del Crocifisso negli uffici pubblici?

Che vada a vivere in un’altra nazione, atea e multietnica, impregnata dalla cultura illuminista e marxista.

Lì si troverà meglio e non troverà un Salvini che produce solo violenze contro il diverso.

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