Il Consiglio regionale della Calabria nella giornata di ieri ha sicuramente scritto un’altra pagina negativa, affossando la legge sulla doppia preferenza.
L’Assemblea calabrese ieri ha così bloccato una prospettiva idonea ad aiutare il territorio ad avere rappresentanze paritarie, utili a garantire vere democrazia e libertà nelle politiche di sviluppo, di crescita e sociali.
La considero una vera pagina negativa, non perché io mi senta una “femminista”, ma perché credo davvero nelle pari opportunità che, anche se dettate dalla Costituzione italiana, non vengono assolutamente attuate in seno al Consiglio regionale calabrese, mortificato costantemente dalla pressoché scarsa presenza della componente femminile.
La responsabilità dell’affossamento lo attribuisco a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale; quelle costituenti la “maggioranza” che, non solo in questa occasione, dimostra di non avere i numeri per essere considerata tale, nonché quelle costituenti la “c.d. opposizione”, neppure in grado di individuare gli argomenti che meriterebbero un voto unitario.
Scelta politica perché in prossimità di importanti tornate elettorali, che tra l’altro ci fanno assistere a “cambi di casacca” utili solo per far parte del c.d. “sistema del poltronificio”. Potrebbero anche giustificarla così!
Personalmente reputo, invece, che forse hanno avuto tutti preoccupazione delle capacità, delle determinazioni e delle responsabilità che le donne, in particolare quelle calabresi, hanno sempre dimostrato di avere nell’attuazione dei loro incarichi politici ed istituzionali!
Presidente Associazione “RISVEGLIO IDEALE”
on. Angela Napoli
Taurianova, 16 aprile 2019
Ho sempre rispettato Angela Napoli ma questa volta non siamo affatto d’accordo con la sua affermazione che le “rappresentanze paritarie, sono utili a garantire vere democrazia e libertà nelle politiche di sviluppo, di crescita e sociali”.
Una affermazione che attesta che in Calabria non c’è vera democrazia, non c’è vera libertà, non c’è vero sviluppo, non c’è vera crescita sociale.
A lei una sola domanda: Se le donne sono capaci di tanto perchè non sono capaci di votare se stesse?