Catanzaro – La Polizia di Stato, su delega della Direzione distrettuale antimafia delle procure di Catanzaro e Lamezia Terme, sta eseguendo due distinte ordinanze di custodia cautelare a carico di numerose persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale.
Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme, supportate da intercettazioni telefoniche, hanno fatto emergere l’esistenza di un “vero e proprio sistema criminale organizzato che gestiva in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che venivano sversati all’interno di discariche abusive nel comprensorio lametino”. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa programmata per le ore 11 nella sede del Centro polifunzionale della Polizia di Stato di Catanzaro.
Rifiuti: blitz Polizia in Calabria, 20 gli arresti
Sono 20 le persone arrestate stamane dalla Polizia di Stato che, su delega della Dda di Catanzaro e della Procura di Lamezia Terme (Cz), ha eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dai Gip dei rispetti Tribunali a carico persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Catanzaro e dal commissariato di Lamezia Terme, supportate da intercettazioni telefoniche, avrebbero fatto emergere l’esistenza di vero e proprio sistema criminale organizzato che gestiva in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che venivano sversati all’interno di discariche abusive site nel comprensorio lametino.
Maggiori dettagli sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alle ore 11 al centro polifunzionale della Polizia di Stato di Catanzaro con la partecipazione del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri e dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, del procuratore capo di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, del Questore di Catanzaro Amalia Di Ruocco, e degli investigatori che hanno condotto del indagini.
I Nomi
Custodia cautelare in carcere:
Maurizio Antonio Bova (classe ’78),
Angelo Romanello (classe ’84),
Assunta Villella (classe ’74),
Giuseppe Parisi (classe ’73),
Giuseppe Liparota (classe ’59),
Gianfranco Liparota (classe ’84),
Felice Antonio Liparota (classe ’83),
Felice Gabriele (classe ’63).
Arresti domiciliari:
Antonio Domenico Sacco (classe ’94),
Sarina Parisi (classe ’61),
Michelina Imparato (classe ’70),
Matteo Molinari (classe ’83),
Pasquale Gabriele (classe ’91),
Giuseppe Leto (classe ’58).
Obbligo presentazione polizia giudiziaria:
Domenico Bernardo,
Tommaso Galati,
Ferdinando Benincasa,
Angelo Mancuso,
Gennaro Battipaglia.
Gli arresti sono stati eseguiti in collaborazione con le squadre mobili di Milano, Varese, Como, Torino, Bologna, Salerno e Benevento e sono iniziate dopo la scoperta di una discarica in località Bagni di Lamezia Terme (Catanzaro) dove camion scaricavano rifiuti formalmente destinati a essere stoccati in alcuni impianti del Nord Italia di fatto inutilizzati.
Grazie anche ad accertamenti di tipo tecnico, è emerso che a gestire il traffico di rifiuti era un’organizzazione gestita da due persone, Maurizio Bova, 41 anni, e Angelo Romanello, di 35, entrambi arrestati.
I due controllavano la Eco. Lo.Da, società con sede a Gizzeria (Catanzaro) e la Crm, con sede a Dozza (Bo), messe sotto sequestro, che gestivano illegalmente la filiera dei rifiuti che venivano abbandonati, oltre che in località Bagni, in un’altra discarica a San Sidero, sempre nel territorio di Lamezia Terme.
Le due discariche erano prossime a corsi d’acqua e vi venivano smaltiti anche farmaci provenienti da un’azienda della Campania.