La sanità in Calabria. Un carrozzone, uno sfasciume pendulo dal quale si salvano pochi reparti ( medici e personale) che si distinguono rispetto ad una condizione media inaccettabile.
Medici che spesso sono pubblici solo per poter poi lavorare nel privato
Medici che evadono fiscalmente alla grande e senza che nessuno li sanzioni.
Dubbi?
Ma se non fosse così perché mai nel solo 2013, il saldo economico tra la mobilità attiva, cioè le prestazioni erogate da strutture calabresi a cittadini residenti in altre regioni, e la mobilità passiva, ossia le prestazioni erogate in altre regioni per residenti in Calabria, si è attestato a poco meno di 252 milioni di euro a debito per il sistema sanitario calabrese?.
Quanto lavoro si creerebbe in Calabria e quanta attrezzatura moderna avremmo in Calabria con 252 milioni di euro ogni anno?
Stiamo parlando di un 20% di ricoveri fuori regione. Una enormità.
Come al solito la “stampa amica minculpoppiana” segnala che nel 2013, comunque, i ricoveri fuori regione sono stati il 12,4% in meno rispetto al 2009, ma dimentica di capirne le ragioni: e se fosse solo perché con la povertà attuale la gente non ha i soldi nemmeno per curarsi fuori regione? .
Poi si continua a segnalare che le destinazioni più frequenti sono Lazio, Lombardia, Sicilia ed Emilia che condensano 6 ricoveri su 10 tra quelli fuori regione. Primo posto spetta al Lazio con 66.672 ricoveri pari al 21,8% del volume complessivo della mobilità passiva, poi la Lombardia con 51.763 ricoveri pari al 16,9% del totale, la Sicilia e l’Emilia Romagna rispettivamente con 43.841 (14,3%) e 33.920 ricoveri (11,1%).
Ma perché non ci dicono da quale parte della Calabria parte questa gente? Il che ci direbbe quali sono le province nelle quali la sanità è meno efficiente.
E perché non ci dicono quali sono le prestazioni maggiormente richieste? Il che ci direbbe cosa occorrerebbe immediatamente migliorare.
Ovviamente sempre la stampa amica minculpoppiana dimentica di dirci che molti dei ricoveri ospedalieri dipendono dalla difficoltà di effettuare gli accertamenti di medicina specialistica preventiva.
Di fronte ad una attesa di molti mesi per una visita specialistica chiunque ha un parente fuori regione non può non farsi curare fuori della Calabria attivando quel processo in base al quale la sanità diventerà sempre peggiore e le tasse sempre maggiori.