Conoscere la verità significa sempre sapere cosa fare per cambiare, quale medicina, anche amara, assumere per guarire.
Ma in Calabria è sempre più facile dire le bugie, quelle che tranquillizzano la popolazione.
E’ il caso del turismo.
Ovviamente, i dati non vengono resi totalmente pubblici con il Rapporto sul Turismo in Calabria, un testo, un tempo, editato , completo con i dati provincia per provincia, comune per comune e disponibile anche online, no.
Al più, ed ogni tanto, qualche “mollica” di verità, seppur mischiata a qualche tozzo di bugia vengono poste su tavolo della conoscenza .
Ed ecco la BIT di Milano. Parla il neo assessore regionale ai Trasporti, Antonino De Gaetano, e l’inossidabile, irremovibile, l’eterno dirigente generale del Dipartimento Turismo, Pasquale Anastasi.
Ed Anastasi spiega che nel corso del 2014 gli arrivi registrati in Calabria «sono stati 1,4 milioni ( di cui 241 000 stranieri) , mentre 7,7 milioni le presenze».
“Si è vero -dice il dirigente la Calabria- ha perso il 3% rispetto all’anno precedente”.
“Però- aggiunge- negli ultimi quindici anni la Calabria è la regione italiana che ha visto il maggiore incremento di turismo del Paese”.
Anzi, aggiungiamo noi, negli ultimi 2000 anni il turismo calabrese è passato da una decina di turisti al seguito di San Paolo a quasi 1,4 milioni.
Non solo, ma mentre allora venivano tutti dal medio oriente, adesso vengono da tutto il mondo, anche dagli USA( che in verità in quel tempo ancora non erano stati scoperti).
Ovviamente questi flussi sono al netto delle tante dominazioni che si sono succedute( ma forse queste non vanno intese tra quelle turistiche) .
Ed ecco che ora si è scoperto che per il 2015 serve una strategia attrattiva per far ricrescere le presenze turistiche.
In particolare ora che è stato scoperto che ( lo dicono Anastasi e De Gaetano) che «l’attrattiva maggiore della Calabria rimane il mare», anche se le presenza nei lidi diminuiscono del 20%( che strano vero?).
Ecco, tra le strategie possibili quella di noleggiare, con fondi regionali aerei, che portino gratuitamente i turisti ( magari a Reggio C. in modo che poi possano facilmente andarsene a Taormina) .
Oppure con la scusa del turismo mancante dando aiuti economici ( chi se ne frega se sono vietati dall’Europa) agli aeroporti di Reggio e Crotone che diversamente chiudono.
Ed anche dando soldi a comuni ed associazioni varie con programmi di pseudo sviluppo turistico che non servono a niente ma fanno sopravvivere gli amici!
Insomma, fino a quando ci sono i soldi europei meglio avere un turismo in ribasso così sapremo come spendere i soldi.
Quello che non capirò mai è perché si continua a far costruire con i soldi pubblici altri alberghi che resteranno sempre più vuoti !Vero?
Ah! Forse perché dopo qualche anno l’albergo chiude ed ai proprietari resta sempre un bene magari da avviare sul mercato edilizio.
Ovviamente non si deve dire che il turismo calabrese è un fallimento visto che noi vantiamo cui 241. 000 stranieri contro i 53.452.000 in Italia nel solo 2013, cioè poco più dello 0.45%.
Per fortuna invece che la Calabria ha quasi il 3% delle presenze ( 7.7 milioni contro su 259.910.852 in Italia( nel 2013).