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stop-alla-raccolta-dellu2019organicoDa domani (12 febbraio) impossibile conferire. Resta invariato il calendario per multimateriale, vetro, carta

CROSIA (Cs) – Martedì 11 Febbraio 2020 – Emergenza rifiuti regionale, da domani blocco della raccolta dell’umido e dell’indifferenziata. L’impianto di conferimento di Bucita, infatti, ormai da tempo, riceve gli scarti solo in modo frazionato al 50% a causa delle note vicende che ormai da mesi interessano l’intero sistema regionale e l’Ato Cosenza. L’invito ai cittadini è a differenziare di più e meglio così da limitare al massimo i disagi, considerato che la raccolta “porta a porta” degli altri materiali (plastica, carta, cartone, vetro, alluminio, etc.) proseguirà regolarmente come da calendario.

È quanto fa sapere il sindaco Antonio Russo che stamani ha ricevuto la comunicazione da parte dell’azienda Bossio, che si occupa della gestione dei rifiuti per conto del Comune di Crosia, nella quale evidenzia l’impossibilità a conferire le frazioni organiche ed indifferenziate nell’impianto tecnologico di Bucita (Corigliano-Rossano) a causa dei ripetuti dinieghi del gestore Ekrò Scarl Tmb Cr.

«Purtroppo – dice il sindaco – è una situazione di diffuso disagio che sta coinvolgendo tutti i comuni della Provincia di Cosenza e che penalizza maggiormente tutte quelle realtà virtuose come il Comune di Crosia dove è stata avviata da tempo e con successo il processo di raccolta differenziata. Purtroppo la situazione attuale determina che, non essendo più presenti, ormai da anni, sul territorio comunale i cassonetti dei rifiuti, l’intera gestione viene fatta “porta a porta”. Subentrando, però, i problemi che stanno interessando l’ATO rifiuti della provincia di Cosenza si è determinata l’attuale fase di stallo, che c’è ormai da tempo ma che finora abbiamo tamponato, non facendo ricadere disagi sulla comunità. Questo è stato possibile grazie agli impegni e alle strategie messe in atto dagli uffici comunali e dall’azienda Bossio. Ora il sistema è arrivato al collasso, l’impianto di Corigliano-Rossano continua a lavorare al 50% e i comuni vanno in sofferenza. Sono dispiaciuti per i disagi che si potrebbero verificare a partire dalle prossime ore, ovviamente non dovuti alla gestione dell’Amministrazione comunale, e annuncio sin d’ora che mi farò promotore nelle prossime ore – conclude Russo - di una forte azione di protesta affinché la fase emergenziale che riguarda soprattutto i comuni virtuosi possa cessare al più presto».

Pertanto, si ricorda alla cittadinanza che da domani (mercoledì 12 febbraio), il servizio di raccolta dei rifiuti “umido” (prevista nei giorni di lunedì, mercoledì e sabato) e “indifferenziata” (prevista nella giornata di giovedì) sarà temporaneamente sospeso. Resta, invece, invariata come da calendario la raccolta del multimateriale, del vetro, degli ingombranti, di carta e cartone.

©Ufficio stampa e comunicazione istituzionale

Pubblicato in Calabria

Ha ragione la deputata Enza Bruno Bossio.

Non possiamo non condividerne le preoccupazioni e le ragioni della sua sollecitazione.

La deputata cosentina chiede che : Il Governo dichiari lo stato di emergenza per il Centro Storico di Cosenza.

Si tratta dice la deputata di : “una misura straordinaria ed eccezionale al fine di promuovere una efficace azione di tutela e valorizzazione di un bene unico in Italia, dal punto di vista storico e culturale, che affonda le sue radici nel IV secolo avanti Cristo.

I crolli che si registrano sempre più frequentemente sono un forte segnale di allarme del rischio elevato che minaccia la sicurezza del patrimonio edilizio e la vita delle popolazioni.
L'incuria e l'abbandono hanno accentuato soprattutto il grado del rischio sismico e di quello idrogeologico. Sono richieste immediate misure emergenziali funzionali ad interventi strutturali ed organici. Non è più rinviabile una opera di bonifica e di messa in sicurezza di interi comparti della città antica. Non si può subire passivamente un processo di depauperamento galoppante e far finta di non vedere quanto siano ormai inefficaci e depotenziate le stesse ordinanze di sgombero e demolizione. Mai come in questo caso sarebbe necessario che la dichiarazione dello stato di emergenza si attuasse prima e non dopo il verificarsi di qualche evento tragico e disastroso. Prevenire costa meno che intervenire dopo l'accadimento del danno. Finora abbiamo registrato inerzie e pigrizie amministrative locali.”

E’ esattamente la situazione di Amantea, forse con ancora più storia di Cosenza, forse con una situazione di crolli di vecchi fabbricati ancora più grave, ai quali si aggiunge anche il pericolo di crolli di costoni rocciosi e dello stesso castello.

A questo punto invitiamo l’amministrazione comunale a sollecitare la attenzione della deputata Bossio sui problemi del centro storico di Amantea così da sollecitare l’attenzione del governo centrale anche su Amantea

E sollecitiamo l’amministrazione comunale a segnalare il problema anche al presidente della regione Calabria Mario Oliverio contestando al medesimo che può legittimamente creare abnormi differenze tra Cosenza ed Amantea posto che sia vero la sua “ dichiarata volontà ad assumere il Centro Storico di Cosenza come un polo di interesse strategico nel processo di sviluppo e di crescita della Calabria”.

Che il sindaco Sabatino, la delegata Arone, e qualsivoglia amministratore,anche di minoranza, sussurrino alla deputata Bruno Bossio che “ nella interpellanza urgente tesa a sollecitare il Governo Nazionale a valutare la sussistenza dei termini per decidere la dichiarazione dello stato di emergenza per il Centro Storico di Cosenza” sia aggiunta anche Amantea..

Pubblicato in Cronaca

Solo 41 comuni sono morosi verso la regione per il mancato saldo del costo regionale del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l'annualità 2013.

 

41 su 409. Grosso modo il 10%. È un fatto fortemente positivo. Vuol dire che il 90 % costituito sia dai grandi che dai piccoli comuni sono rispettosi dei debiti che hanno verso l’ente regione, il che lascia ben sperare per il grave problema dei rifiuti in Calabria

Nessun salasso, quindi, almeno al momento, ma una semplice pretesa, avanzata peraltro con un anno di ritardo rispetto a comuni quantomeno “disattenti”.

Si tratta di ritardi inaccettabili ed ingiustificabili che sono frutto di scelte politiche che privilegiano altre spese che non quelle del pagamento del costo dei rifiuti

Può anche essere probabile che i comuni non effettuino la raccolta porta a porta e quindi conferiscano quantità notevoli di indifferenziata e si assoggettino ad alti costi di conferimento

O, come avviene in tantissimi comuni calabresi, si tratti di comuni con una altissima ed inaccettabile evasione contributiva , evasione verso la quale non si effettua, sempre per scelte politiche, una dovuta ed opportuna lotta.

Nessun salasso, allora, ma un richiamo alle proprie responsabilità, un richiamo dovuto ed obbligatorio.

Ed anche la osservazione della lista dei comuni non ci sembra che debba essere fatta mettendo in primis i debiti maggiori, quanto, semmai, i debiti maggiori per abitante

Non ci sembra corretto richiamare il debito di Bovalino pari a 325.196,17 euro, che diviso per 9.926 abitanti determina un debito di 33 euro cadauno

E tantomeno portare al secondo posto il comune di Strongoli che ha un debito pari a 305mila euro ma che diviso 6486 abitanti per ma che per di 47 euro cadauno.

Ed ancora peggio è portare Palmi in terza posizione atteso che deve alla Regione 264.795 euro quando diviso per i 19 mila abitanti circa determina un debito di soli 14 euro cadauno.

Piuttosto occorrerebbe ricordare che il record appartiene a comuni come Acquappesa che ha un debito di 109.144 come ente ma un debito individuale oltre 58 euro cadauno.

Come si nota si tratta di somme irrisorie a fronte di tariffe Tarsu abbondantemente compensative del costo dei servizi

Ed occorre anche tenere conto che alcuni comuni hanno un altissimo patrimonio di seconde case che sono occupate per uno-due mesi all’anno e che pagano tariffe altissime così che diventa assurdo che ritardino i pagamenti verso la regione

Se mai si impone in questi casi un deciso intervento della Corte dei Conti

Pubblicato in Calabria

biomas21Lo smaltimento dei rifiuti: un costo che può divenire una risorsa economica.
Giovanni Liscotti continua a parlarne ed ad illustrare le diverse soluzioni ad un problema emergenziale per l'intera Calabria e tutti i calabresi.

Ritornando sull’argomento “ambiente” considerata l’emergenza che assilla l’intera la Regione Calabria e di conseguenza il nostro comune, ho appreso che anche il comune di Parenti della della Pre-sila cosentina, al fine di riutilizzare alcuni tipi di rifiuti e sicuramente agevolando le attività produttive, ha concluso, l'iter burocratico (con relativa autorizzazione) relativo alla realizzazione di un impianto a biomasse, che verrà realizzato in loc. Bocca di Piazza. Tale impianto, naturalmente, ha ottenuto le relative autorizzazioni in quanto certamente sarà costruito sulla base delle moderne tecnologie, lavorando e producendo rispettando i limiti imposti dal Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06). L’impianto produrrà energia tramite la combustione di biomassa, cioè sia una potenza elettrica che una potenza termica di 2998 kW. La biomassa in questione sarà costituita da legno naturale, proveniente da manutenzioni e lavorazioni forestali, da specifiche coltivazioni arboree,  da potature degli alberi da frutta e dalla lavorazione del legno naturale". In tale contesto, è da tener presente che, una volta realizzato, oltre ad essere una fonte di energia rinnovabile sarà anche un volano di occupazione locale, che in questo momento di difficoltà potrà rivelarsi una boccata di ossigeno.

liscotti-giovanniAllora, vorrei suggerire alla nuova amministrazione: perché non valutare la costruzione di un impianto anche nel nostro Comune o magari, rivalutare la proposta dell’impianto che qualche Comune limitrofo vuole realizzare. In tale contesto, a fuor di dubbio, mi riferisco solo ed esclusivamente all’ impianto da realizzare, che magari solleverebbe  il circondario ed Amantea dalla grave problematica dei rifiuti, considerando altresì che, i cassonetti utilizzati per contenere i rifiuti, non sono a tenuta stagna e il c.d. percolato fuoriesce da tutte le parti, infiltrandosi sul terreno.

Questa fuoriuscita a lungo andare, provoca magari malesseri nei cittadini.

Cav. Giovanni LISCOTTI - Amantea 01.07.2014

Pubblicato in Primo Piano
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