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Nuova forte esplosione dal cratere dello Stromboli ha provocato l’emissione di un’alta nube lavica e una "pioggia" di cenere sull'isola, anche sull'abitato coperto da materiale piroclastico, a poco meno di una settimana dalla potente esplosione che ha scosso tutta l’isola, il vulcano delle Eolie è tornato ad eruttare nella mattina

 

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato alle 10:24 una repentina variazione dei parametri monitorati, con variazione del segnale sismico. 

 

 

E' stato a quell'ora che si è sentita l'esplosione.  

Secondo le prime informazioni nessun danno a cose e persone è stato registrato dopo l’esplosione dal cratere e l'emissione di cenere lavica ricaduta sull'isola in particolare sulla cittadina di Ginostra.

 

Per gli abitanti va tutto bene, l'Ingv-Oe di Catania spiega che attraverso le telecamere di sorveglianza è stata osservata una esplosione di maggiore intensità dall’area centro-meridionale e che i prodotti emessi sono ricaduti abbondantemente lungo la Sciara del fuoco.

 

Dal punto di vista sismico il fenomeno, ben visibile a tutte le stazioni sismiche di Stromboli, è caratterizzato da una sequenza di eventi esplosivi e di frana durata 4 minuti. Per quanto riguarda l’ampiezza del tremore vulcanico non si segnalano variazioni significative.

 

 

TramontoDa alcune località calabresi, in estate è possibile assistere ad uno degli spettacoli più affascinanti che la natura offre… Qualcosa che merita un giusto riconoscimento

Uno spettacolo suggestivo, unico al mondo. Da premiare. L’idea nasce in Calabria: il tramonto del sole d’estate “dentro” lo Stromboli potrebbe diventare Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco.

L’iniziativa nasce da Calabria Network Mediterraneo, comitato, costituito prevalentemente da giovani calabresi, che si è fatto promotore della candidatura. Al momento sono pervenute le adesioni di ben 17 soggetti istituzionali e sociali che hanno entusiasticamente deciso di partecipare a questa iniziativa.

Da alcune località calabresi, in estate è possibile assistere ad uno degli spettacoli più affascinanti che la natura offre. Al tramonto il sole sembra essere praticamente inghiottito dal cratere del vulcano. L’illusione ottica dura poco, un paio di minuti, abbastanza però per godere a pieno di un meraviglioso spettacolo della natura.

Ogni anno, centinaia di persone di armano di smartphone e camere fotografiche per immortalare i tramonti eoliani.

Secondo i promotori dell’iniziativa, lo spettacolo della palla infuocata inghiottita dal vulcano presenterebbe tutti i caratteri richiesti dall’Unesco per ottenere il prestigioso riconoscimento: unicità, universalità e insostituibilità. In più soddisfa il VII Criterio della Convenzione sul patrimonio dell’Umanità del 1972 che afferma che sono riconoscibili “fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale”.

fonte notizia italiachiamaitalia.it

Non so se si tratti di malafede o di ignoranza.

Certo che la notizia la possiamo sicuramente ascrivere tra le più stupide fake news di questi ultimi tempi.

La notizia è uscita ( od almeno io l’ho colta) sul lungomare di Amantea dove scattavo foto della potente mareggiata.

Quando una persona mi ha detto “Mai vista una mareggiata così forte”

E poi mi ha chiesto : “ Ma secondo te è una mareggiata od uno tsunami?”

La mia riposta è stata tagliente “ Uno tsunami? Ma da dove tiri questa assurda ipotesi? ”

E lui, di rimando” No mi hanno detto che lo Stromboli è esploso”

“Stamattina?” gli chiedo.

“Che io sappia le esplosioni ci sono state due giorni fa.

Anche se fosse stato un crollo di una sua grande parete le onde tsunami che sarebbero arrivate dopo qualche minuto, non dopo due giorni! “

E poi la durata della sequenza è stata complessivamente di 40 secondi circa.

Non solo ma violente sequenze esplosive, come quella descritta, si sono verificate anche di recente: lo scorso 7 marzo e il 26 luglio, 23 ottobre, 1 novembre, 1 dicembre del 2017.

Ed in questi giorni ( e quelli successivi) non ci sono state mareggiate come quelle di oggi.

Si tratta, infatti, di esplosioni più violente di quelle dell'attività stromboliana ordinaria, durante le quali viene emesso materiale grossolano e cenere, che ricade in zona sommitale. Questi eventi, occasionali e imprevedibili, interrompono bruscamente l'attività stromboliana ordinaria ma fanno comunque parte della fenomenologia vulcanica tipica dell'attività sommitale di Stromboli caratterizzata da esplosioni di variabile energia.

Se ne è andato.

Non so se turbato od anche offeso.

Ma ormai mi è difficile accettare le fesserie che si trasferiscono e si arricchiscono fino ad apparire altre verità storcendo quelle vera!

Era ed è una mareggiata.

Forte , intensa , ma sempre mareggiata.

Pubblicato in Primo Piano

Ieri molti Amanteani hanno avvertito una scossa tellurica.

Erano le 13,43.

I vetri hanno tremato, i lampadari oscillato.

Il web si è riempito di messaggi e di richieste di informazioni.

Poi è uscita la ipotesi di un bang di un aereo che abbia superato il muro del suono.

Ma non era né l’uno, né l’altro.

Era stata invece una forte esplosione sul cratere dello Stromboli.

Quelli dell’Ingv(Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Roma hanno sostenuto che «Allo stato attuale non è possibile escludere che eventi di tale tipo possano ripetersi anche nel breve periodo».L’ esplosione , quindi, che potrebbe ripetersi.

In verità sostengono i vulcanologi che "Sul cratere si è verificata una sequenza esplosiva della durata complessiva di circa 3 minuti, con caratteristiche simili a quella avvenuta lo scorso 23 ottobre».

«La sequenza - puntualizzano gli esperti - ha generato la ricaduta di abbondante materiale piroclastico grossolano sulla Sciara del fuoco e in direzione del Pizzo sopra la Fossa, con un denso pennacchio di cenere rapidamente disperso dal vento sul versante meridionale del vulcano. Dall’analisi del tracciato sismico, è stato possibile evidenziare che si è trattato di una tipica sequenza esplosiva, caratterizzata da una serie di eventi, seguita da un segnale persistente (tremore) della durata di alcuni minuti.

Tale fenomeno non è necessariamente legato alla risalita di nuovo magma.

Nelle ore successive alla sequenza non si sono verificati altri fenomeni di rilievo.

Anche i parametri sismici sono tornati alla situazione precedente l’evento».

Nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo per caratterizzare l’evento in modo più dettagliato.

Il boato e il tremore del suolo hanno raggiunto la Calabria, e in modo particolare Tropea ed Amantea, note località turistiche calabresi.

All’esplosione non è seguita una fuoriuscita di lava. Potrebbe quindi essersi trattato di un evento più intenso ma nella caratteristica e quotidiana attività stromboliana del vulcano delle isole Eolie, nel basso Tirreno

Erano quasi le 10 di stamattina quando la terra ha tremato.

 

Una bella scossa di magnitudo 4,7 della scala Richter.

Per la precisione l'epicentro è stato localizzato nelle isole Eolie a largo del vulcano Stromboli verso la Calabria.

 

Nella foto l’epicentro con le distanze da Pizzo ed Amantea.

Per fortuna il terremoto è stato registrato dall'Istituto di geofisica e vulcanologia ad una profondità di 273,6 chilometri.

Ben diversa sarebbe stata la situazione se la scossa fosse stata superficiale.

Avvertita distintamente in diverse località tra Calabria e Sicilia, in alcuni centri della costa tirrenica

Nel vibonese per precauzione alcune scuole sono state evacuate in tutta sicurezza.

Non si segnalano comunque al momento danni a cose o persone ma solo tanta paura.

Quella odierna e' la terza scossa dall'inizio dell'anno al largo della costa vibonese.

Altre due, di più lieve entità', si erano registrate il 14 gennaio scorso al largo del Mar Tirreno lungo la costa che va da Pizzo a Tropea

Si tratta del terremoto più forte registrato in Italia nel 2015.

Pubblicato in Calabria

“Quella di oggi 7 agosto è l’eruzione più significativa degli ultimi anni”

Continua da oltre 1 mese la intensa attività eruttiva dello Stromboli.

Talmente intensa da avvertirsi persino dalla fronteggiante costa calabrese in particolari condizioni di visibilità

Ed oggi sembra che il fenomeno si sia violentemente intensificato.

Gli esperti dell’INGV hanno evidenziato che ““è cominciato un nuovo trabocco lavico dalla terrazza craterica dello Stromboli, prendendo lo stesso percorso dei trabocchi precedenti di giugno-luglio 2014, nella parte centrale della Sciara del Fuoco. L’inizio dell’attività effusiva è stato accompagnato da una serie di grandi frane di materiale caldo, che hanno rapidamente raggiunto la linea di costa, espandendosi orizzontalmente sulla superficie del mare per alcune decine di metri. L’emissione di lava e la discesa di colate è avvenuta in maniera pulsante, con diversi flussi lavici successivi, che infine hanno raggiunto la linea di costa. Questa attività effusiva è continuata durante la notte e le prime ore del 7 agosto”, quando alle ore 07:16 di stamattina “ha avuto inizio un secondo, abbondante trabocco lavico dall’area craterica nord della terrazza craterica, che ha rapidamente coperto l’intero “pianoro” a quota 600 m, per poi riversarsi sulla Sciara del Fuoco formando un ampio campo lavico. In breve tempo, la lava è scesa in diversi bracci lavici verso la costa, accompagnata da numerose frane. L’immagine a destra, ripresa dalla telecamera termica dell’INGV alle ore 08:23, mostra tre flussi lavici che entrano nel mare, mentre due altri, in primo piano, stanno per raggiungere la linea di costa. Questo nuovo episodio effusivo, il più significativo degli ultimi anni, è stato preceduto da diversi trabocchi lavici nella seconda metà di giugno e nelle prime tre settimane di luglio“.

La situazione continua a essere monitorata dal centro funzionale per il rischio vulcanico del dipartimento della Protezione Civile attraverso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università di Firenze, presenti con proprio personale al centro operativo avanzato (COA) di Stromboli.

Ora il flusso di lava che scende verso il mare è enorme.

L’attività registrata in queste ore sembra ricordare l’evento del 22 febbraio 2007, quando sull’isola scattò lo “stato d’emergenza” e la popolazione invitata ad allontanarsi dalle zone costiere. 

Il rischio più grande è quello di nuovi maremoti, dopo quello che s’è verificato il 30 dicembre 2002.

Gli stromboliani ricordano l’eruzione del 3 luglio 1916, con un terremoto (avvertito anche nella Calabria Tirrenica) e soprattutto uno tsunami (intensità 2) che investì soltanto la parte nord dell’isola, in particolare la zona di Piscità dove venne invasa la spiaggia.

E poi la grande esplosione vulcanica del 22 Maggio 1919, con materiale piroclastico e lava che danneggiò diverse case delle varie frazioni di Stromboli, Ginostra compresa e uno tsunami (intensità 3) che invase la costa per circa trecento metri, trascinando a terra numerose barche. Più in generale, poi, nel decennio successivo, le Eolie sono state protagoniste di fenomeni eruttivi memorabili.

Al momento comunque, la situazione è tenuta sotto controllo e molti turisti, soprattutto quelli a bordo delle motonavi per minicrociere, stanno ammirando uno spettacolo eccezionale, in uno specchio di mare vigilato dalla Guardia Costiera.

Pubblicato in Italia
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