“Quella di oggi 7 agosto è l’eruzione più significativa degli ultimi anni”
Continua da oltre 1 mese la intensa attività eruttiva dello Stromboli.
Talmente intensa da avvertirsi persino dalla fronteggiante costa calabrese in particolari condizioni di visibilità
Ed oggi sembra che il fenomeno si sia violentemente intensificato.
Gli esperti dell’INGV hanno evidenziato che ““è cominciato un nuovo trabocco lavico dalla terrazza craterica dello Stromboli, prendendo lo stesso percorso dei trabocchi precedenti di giugno-luglio 2014, nella parte centrale della Sciara del Fuoco. L’inizio dell’attività effusiva è stato accompagnato da una serie di grandi frane di materiale caldo, che hanno rapidamente raggiunto la linea di costa, espandendosi orizzontalmente sulla superficie del mare per alcune decine di metri. L’emissione di lava e la discesa di colate è avvenuta in maniera pulsante, con diversi flussi lavici successivi, che infine hanno raggiunto la linea di costa. Questa attività effusiva è continuata durante la notte e le prime ore del 7 agosto”, quando alle ore 07:16 di stamattina “ha avuto inizio un secondo, abbondante trabocco lavico dall’area craterica nord della terrazza craterica, che ha rapidamente coperto l’intero “pianoro” a quota 600 m, per poi riversarsi sulla Sciara del Fuoco formando un ampio campo lavico. In breve tempo, la lava è scesa in diversi bracci lavici verso la costa, accompagnata da numerose frane. L’immagine a destra, ripresa dalla telecamera termica dell’INGV alle ore 08:23, mostra tre flussi lavici che entrano nel mare, mentre due altri, in primo piano, stanno per raggiungere la linea di costa. Questo nuovo episodio effusivo, il più significativo degli ultimi anni, è stato preceduto da diversi trabocchi lavici nella seconda metà di giugno e nelle prime tre settimane di luglio“.
La situazione continua a essere monitorata dal centro funzionale per il rischio vulcanico del dipartimento della Protezione Civile attraverso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università di Firenze, presenti con proprio personale al centro operativo avanzato (COA) di Stromboli.
Ora il flusso di lava che scende verso il mare è enorme.
L’attività registrata in queste ore sembra ricordare l’evento del 22 febbraio 2007, quando sull’isola scattò lo “stato d’emergenza” e la popolazione invitata ad allontanarsi dalle zone costiere.
Il rischio più grande è quello di nuovi maremoti, dopo quello che s’è verificato il 30 dicembre 2002.
Gli stromboliani ricordano l’eruzione del 3 luglio 1916, con un terremoto (avvertito anche nella Calabria Tirrenica) e soprattutto uno tsunami (intensità 2) che investì soltanto la parte nord dell’isola, in particolare la zona di Piscità dove venne invasa la spiaggia.
E poi la grande esplosione vulcanica del 22 Maggio 1919, con materiale piroclastico e lava che danneggiò diverse case delle varie frazioni di Stromboli, Ginostra compresa e uno tsunami (intensità 3) che invase la costa per circa trecento metri, trascinando a terra numerose barche. Più in generale, poi, nel decennio successivo, le Eolie sono state protagoniste di fenomeni eruttivi memorabili.
Al momento comunque, la situazione è tenuta sotto controllo e molti turisti, soprattutto quelli a bordo delle motonavi per minicrociere, stanno ammirando uno spettacolo eccezionale, in uno specchio di mare vigilato dalla Guardia Costiera.