Ieri molti Amanteani hanno avvertito una scossa tellurica.
Erano le 13,43.
I vetri hanno tremato, i lampadari oscillato.
Il web si è riempito di messaggi e di richieste di informazioni.
Poi è uscita la ipotesi di un bang di un aereo che abbia superato il muro del suono.
Ma non era né l’uno, né l’altro.
Era stata invece una forte esplosione sul cratere dello Stromboli.
Quelli dell’Ingv(Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Roma hanno sostenuto che «Allo stato attuale non è possibile escludere che eventi di tale tipo possano ripetersi anche nel breve periodo».L’ esplosione , quindi, che potrebbe ripetersi.
In verità sostengono i vulcanologi che "Sul cratere si è verificata una sequenza esplosiva della durata complessiva di circa 3 minuti, con caratteristiche simili a quella avvenuta lo scorso 23 ottobre».
«La sequenza - puntualizzano gli esperti - ha generato la ricaduta di abbondante materiale piroclastico grossolano sulla Sciara del fuoco e in direzione del Pizzo sopra la Fossa, con un denso pennacchio di cenere rapidamente disperso dal vento sul versante meridionale del vulcano. Dall’analisi del tracciato sismico, è stato possibile evidenziare che si è trattato di una tipica sequenza esplosiva, caratterizzata da una serie di eventi, seguita da un segnale persistente (tremore) della durata di alcuni minuti.
Tale fenomeno non è necessariamente legato alla risalita di nuovo magma.
Nelle ore successive alla sequenza non si sono verificati altri fenomeni di rilievo.
Anche i parametri sismici sono tornati alla situazione precedente l’evento».
Nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo per caratterizzare l’evento in modo più dettagliato.
Il boato e il tremore del suolo hanno raggiunto la Calabria, e in modo particolare Tropea ed Amantea, note località turistiche calabresi.
All’esplosione non è seguita una fuoriuscita di lava. Potrebbe quindi essersi trattato di un evento più intenso ma nella caratteristica e quotidiana attività stromboliana del vulcano delle isole Eolie, nel basso Tirreno