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aereoI protocolli di sicurezza a terra sono scattati in seguito a una telefonata arrivata allo scalo calabrese subito dopo il decollo alle 21.20. Passeggeri e bagagli sono stati controllati anche all'arrivo

Un falso allarme bomba è scattato nella tarda serata di giovedì a bordo del volo Ryanair FR5903 partito da Lamezia e diretto a Bergamo. Dopo il decollo, avvenuto regolarmente alle 21.20, una telefonata anonima al centralino della Polaria nell'aeroporto calabrese ha segnalato la presenza di un ordigno sull'aereo in volo con 187 passeggeri e sei componenti di equipaggio. All'aeroporto di Orio al Serio è scattato immediatamente il piano antiterrorismo: in particolare sono stati attivati gli specialisti artificieri e antisabotaggio, le squadre cinofile antiesplosivo e il distaccamento aeroportuale dei vigili del fuoco.

Il volo Ryanair - si legge in una nota - "ha proseguito il volo senza disagi per i passeggeri e adottato la normale procedura di avvicinamento alla pista, atterrando alle ore 22.40 e raggiungendo un'area di parcheggio remota a distanza di sicurezza dall'aerostazione. I passeggeri, sbarcati dalle scalette, sono stati sottoposti a controllo supplementare prima di raggiungere la sala riconsegna bagagli e l'uscita. I bagagli da stiva sono stati controllati attraversi i sistemi antiesplosivo".

Il velivolo, fermo e senza persone a bordo, ha subito l'ispezione di bonifica da parte dei nuclei specializzati con il supporto e la presenza dei vigili del fuoco fino alla completa messa in sicurezza, una volta accertata l'infondatezza della minaccia.

FONTE :

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/09/05/news/aerei_allarme_bomba_sul_volo_ryanair_lamezia-terme_orio_in_allerta_nessun_ordigno_a_bordo-95054554/

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Saracena panoramaSARACENA (COSENZA), 4 SET - "L'esperto Presidente Mario OLIVERIO ed il suo giovane segretario politico nonché Premier Matteo RENZI dimostrano un'analoga chiusura culturale ed ideologica che è molto preoccupante".

Lo afferma in una nota il sindaco di Saracena, Albino GAGLIARDI.

"Le dichiarazioni - aggiunge - senza contenuto e senza motivazioni adeguate, fatte dal Capo del Governo e dall'aspirante candidato alle primarie del centro sinistra, contrarie alla circolazione ed alla promozione nazionale ed internazionale di marcatori identitari ed attrattori turistici straordinari come i Bronzi di Riace, solo per aderire agli umori ed agli istinti non si capisce bene di chi, dimostrano la grande differenza tra la Politica intesa come governo delle occasioni e preparazione del futuro da una parte e, dall'altra, la politica di OLIVERIOe RENZI vissuta come perenne funzione notarile delle pulsioni popolari o degli interessi di caste, gruppi o fette dell'opinione pubblica. La qualità del governo della cosa pubblica si misura anche e soprattutto dalla capacità di saper contrastare gli umori delle piazze. Non si può continuare a governare per la sola ricerca del consenso. I risultati di questo modo di far politica sono sotto gli occhi di tutti". "Qualcuno - prosegue Gagliardi - diceva in passato di pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni. Del resto anche lo stesso silenzio di quel che rimane dell'ex Giunta SCOPELLITI su questa vicenda paradossale, in primis del pur loquace assessore regionale alla culturaMario CALIGIURI, dimostra che vi è una cappa quasi omertosa sull'argomento sul quale, non si capisce perché, è meglio non esporsi. L'Expo 2015 è una di quelle straordinarie occasioni di visibilità e promozione diffusa del brand Italia nel suo complesso (non di Milano) di cui anche e soprattutto i Bronzi fanno parte. Sprecare adesso anche questa occasione, tenendoli lontani dai flussi mondiali che raggiungeranno l'Expo, perennemente chiusi ed isolati nel Museo di Reggio Calabria che per la sua offerta dovrebbe far registrare visitatori migliaia di volte superiori quelli censiti ad oggi, significherebbe mettere un sigillo indelebile sulla totale inaffidabilità trasversale di una classe dirigente regionale sempre pronta ad imbastire polemiche sulla difesa a parole della propria identità ma nei fatti incapace di tutelare e promuovere il suo immenso patrimonio: da quello naturale a quello storico-culturale a quello delle risorse umane".

FONTE: ANSA - 4.9.2014

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C’era un tempo in cui in Calabria centinaia di donne invadevano i campi per raccogliere pomodori, melanzane, peperoni, cipolle dolci di Tropea.

Il loro posto, da qualche tempo, è occupato dagli immigrati africani, asiatici,europei, rumeni, bulgari, in testa.

Ma gli italiani non possono rinunciare totalmente al reddito che ora percepiscono gli immigrati.

Ed allora si ingegnano

Ed approfittano delle indennità erogate dall’Inps. Parliamo di indennità per disoccupazione agricola, per malattia, per maternità , per congedo parentale.

E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Sibari.

Chi altri se no?

Le Fiamme Gialle al termine di un’articolata e complessa attività investigativa, condotta a tutela delle uscite del bilancio dello Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, hanno individuato un imprenditore che negli anni dal 2007 al 2013 attraverso la predisposizione di falsi contratti di fitto/comodato di terreni, ha documentato all’INPS una rilevante disponibilità di fondi agricoli idonei a giustificare l’assunzione di OTD (operai agricoli a tempo determinato), per oltre 40.000 giornate lavorative.

Praticamente l’imprenditore sibarita ha dichiarato, falsamente, di aver impiegato complessivamente n. 517 operai a tempo determinato, per complessive n. 41.420 giornate.

Ovviamente , l’azienda per il periodo al 2007 al 2012, ha omesso di versare nelle casse dello Stato i relativi contributi previdenziali INPS quantificati in oltre € 400.000,00.

L’Inps che non effettua accertamenti ha così disposto l’erogazione di 431 indennità di disoccupazione agricola, di 352 indennità di malattia, di 31 indennità di maternità e di 18 indennità per congedo parentale.

Praticamente un importo di circa 1.400.000 euro.

Conseguente la segnalazione dell’azienda alla Autorità Giudiziaria.

La posizione, invece, dei 517 braccianti è al vaglio della competente Procura

Difficile non evidenziare il ruolo della Guardia di Finanza in quello che è una lotta senza quartiere per combattere comportamenti lesivi dei diritti dei “veri” lavoratori.

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