Siamo spesso critici, e ce n’è ben ragione, verso la sanità in Calabria, ma ogni tanto, per fortuna, abbiamo da dire cose buone.
E’ il caso dello screening condotto nell’area del poliambulatorio di Amantea sulla presenza di sangue occulto nelle feci, un metodo scientifico di avvicinamento alla eventuale presenza di malattie ben più gravi.
Ed eccovi i dati:
- Sono stati spediti più di 1200 inviti ad eseguire lo screening;
- La partecipazione è stata massiccia, quasi pari al 93%, segno evidente della percezione da parte dell’utente della positività dello screening;
- 38 esami hanno reso necessario un approfondimento e di questa necessità è stata data immediatamente informativa ai pazienti che in tal modo hanno potuto effettuare indagini più approfondite.
I risultati dello screening sono la dimostrazione della disattenzione degli stessi pazienti e del sistema sanitario pubblico sulla prevenzione.
Da qui la necessità che chi ha avuto la sensibilità di effettuare lo screening comprenda la necessità di continuare in questo solco.
Il pensiero che grazie allo screening siano state potute scoprire in tempo gravi malattie salvando così il paziente è una cosa bellissima e che fa onore a questa malmessa sanità calabrese.
A nome delle famiglie di questi pazienti ringraziamo chi ha voluto ed effettuato lo screening.