Riceviamo e pubblichiamo
In questi giorni è in atto una forte preoccupazione tra la comunità di Campora San Giovanni, rispetto alla prolungata chiusura dell’importante e unico sportello delle Poste Italiane esistente nella popolosa frazione di Amantea, che di fatti sta creando comprensibili disagi all’utenza.
Nei disperati tentativi dell’amministrazione comunale per sollecitare la riapertura dello sportello, prima un assessore ha minacciato di incatenarsi, poi vari proclami fino all’ultimo annuncio dell’arrivo di un ufficio mobile che però, non è risultato efficace rispetto al servizio richiesto dal territorio; di fatto nulla di concreto è avvenuto, se non inutili annunci privi di qualsivoglia fondamenta.
In queste ore sono in atto iniziative di raccolta firme, con tanto di richiesta scritta alle Poste Italiane per sollecitare una risoluzione rapida, che difficilmente sortirà alcunché, se non un momentaneo appagamento di qualche amministratore che, dopo i tanti inverosimili annunci, ora tenterà di salvarsi la faccia con la sua comunità.
Nella realtà dei fatti, come spesso accade, la verità però viene difficilmente fatta trapelare.
In questi giorni, la denuncia del sindacato Slp Cisl a firma del segretario Enzo Cufari è stata chiara; da tempo in Calabria è in atto un cruento ridimensionamento del personale addetto, e per effetto di riorganizzazioni aziendali, la Calabria viene spolpata di strutture e di lavorazioni, le quali sono dirottate su altri territori.
La provincia di Cosenzaè quella fortemente penalizzata e devastata da una cattiva gestione perpetrata in anni da decisioni aziendali basate non sullo sviluppo ma improntata al risparmio, che oggi palesa tutti i limiti derivanti dalla complessità del sistema postale in un vasto territorio che meriterebbe ben altra attenzione, sia in ordine al numero degli addetti che alla qualità del servizio.
Quando un’azienda rallenta il suo core business, chiudendo per così tanto tempo uno sportello importante come quello di Campora San Giovanni, certamente non lo fa per problematiche strutturali ma per “rivoluzioni” aziendali che hanno finito, purtroppo, per ricadere sugli utenti delle popolazioni impattate.
Certamente non è più tempo di chiacchiere; se non dovessero arrivare a brevissimo segnali concreti, rispetto alle scelte di “desertificazione” fin ora attuate su tutto il territorio Calabrese ivi compresa Campora S. Giovanni, andrà preannunciata una decisa e forte mobilitazione a tutti i livelli!!
Vincenzo Lazzaroli