La vicenda è quella ben nota delle multe cancellate.
Un comportamento che ci sembra invero più che possibile se non frequente per quanto la mancata trasparenza impedisca ai cittadini di verificarlo, come sarebbe possibile ponendo sul web le contravvenzioni elevate ed a lato le sanzioni pagate , i ricorsi e le sentenze.
A conclusione delle indagini l'allora sostituto procuratore Gerardo Dominijanni comparivano 40 accusati.
Oggi, il pm Gaziella Viscomi ha stralciato 5 posizioni.
Si tratta di Amedeo Cardamone, Giuseppe Canino, Giuseppe Fazio, Ferdinando Greco, Massimo Tomaselli.
Sono rimaste , quindi, trentacinque le richieste di rinvio a giudizio formulate dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro.
Questi i nomi
Massimo Lomonaco, ex assessore comunale, Stefania Lo Giudice, ex assessore comunale, Salvatore Tarantino, maggiore della polizia municipale, Giuseppe Antonio Salerno, capo della polizia municipale, Domenico Tallini, il consigliere comunale, Sergio Abramo, sindaco Carlo Nisticò, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L'Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico,Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi e Santo Veraldi.
Si ipotizza una sfilza di reati: associazione a delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato e simulazione di reato.
Il PM aveva chiesto quindici misure interdittive e cautelari per le multe stracciate agli amministratori comunali e ai loro amici ma le richieste di interdizioni dai pubblici uffici sono state negate dal GIP nonostante questi abbia ritenuto fondata " la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza", come emerge chiaramente dalle risultanze investigative della Digos.