
Redazione TirrenoNews
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In missione da Salerno per rubare in un gioielleria di Lamezia terme. Arrestata.
Sabato, 25 Maggio 2013 15:52 Pubblicato in Lamezia TermeUna donna, Anna Petrilli, 42 anni, di Salerno, è stata arrestata ed una ventenne incinta è stata denunciata dagli agenti del commissariato di polizia di Lamezia Terme per furto in una gioielleria.
Insieme lei una ventenne M.F. incinta è stata denunciata e sottoposta a foglio di via.
Le due sono entrate in una gioielleria di corso Numistrano
Il proprietario insospettito ha deciso di chiamare la Polizia
Gli agenti sono riusciti da trovar le due donne in un’altra gioielleria ed a bloccarle prima che uscissero.
Il controllo delle borse e dei luoghi prossimi alle gioiellerie ha permesso di rinvenire gioielli di grande valore .
Dal controllo poi dei fotogrammi delle videoriprese ci si è accorti che le donne con destrezza si erano impadronite di preziosi
Da qui i provvedimenti giudiziari e di polizia
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Il mercato delle case nel 2012 è crollato del 25,7% rispetto al 2011. Leggermente maggiore , il 26,1 nei piccoli e medi comuni; leggermente inferiore, il 24,8”, nei capoluoghi
Anche sotto il profilo degli scambi complessivi nel 2012 il valore si è ridotto a 75,4 miliardi di euro contro i 102,4 del 2011. Ben 27 miliardi in meno.
Nelle 8 principali città italiane( Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze) la perdita è stata del 22,4% pari a 5,7 miliardi di euro.
Non solo ma anche nel primo trimestre 2013 si segnala una ulteriore flessione dell’1,1 % rispetto al quarto trimestre 2012.
Nel 2012 sono anche scesi i prezzi delle case.
Crollati anche i mutui che si sono contratti in Italia del -46,44%.
Le maggiori contrazioni regionali dei mutui con cessi per l’acquisto di una abitazione si sono avute:
-in Molise (-56,07%),
-in Puglia (-55,51%),
-in Sicilia (-53,89%),
-nel Lazio (-52,50),
-in Liguria (-51,55),
-nelle Marche (-51,22)
-in Calabria ( -50,73)
-in Basilicata (-50,54)
Ovvio quindi il crollo dell’edilizia e l’aumento della disoccupazione. Migliaia sono gli alloggi invenduti in tutta la Calabria. Auspice anche la folle scelta della assurda sanatoria di garage e sottotetti che sono diventato il solo mercato edilizio in Calabria
Insomma, l’Italia sta morendo di “tasse” e la Calabria aspetta la “resurrezione”.
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Trattativa Stato Mafia .Chiesti 9 anni per il generale dei Ros mario Mori
Sabato, 25 Maggio 2013 13:06 Pubblicato in ItaliaNove anni di carcere per l’ex generale dei carabinieri Mario Mori e sei anni e sei mesi per l’ex colonnello Mauro Obinu. Sono le richieste di condanna formulate dal pm di Palermo Di Matteo a carico dei due ufficiali dell’Arma imputati di favoreggiamento aggravato alla mafia. La vicenda processuale riguarda la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano (nel 1995) la cui latitanza secondo l’accusa sarebbe stata salvaguardata proprio dall’ex numero uno del Ros Mori e da Obinu sulla base della presunta trattativa intavolata tra pezzi dello Stato e mafia a partire dal 1992 e per la quale è in corso un distinto procedimento penale.
In un passaggio della sua requisitoria di stamattina il pubblico ministero Nino Di Matteo ha detto:
Mori e Obinu non furono collusi o corrotti o ricattati dalla mafia, ma fecero una scelta di politica criminale sciagurata: fare prevalere le esigenze di mediazione favorendo l’ala ritenuta più moderata di Cosa nostra.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti nonostante la soffiata di un confidente gli imputati non catturarono Provenzano nel ‘95. Il boss fu poi arrestato nel 2006, a Corleone, in una masseria. Di Matteo ha anche citato le dichiarazioni dell’ex ministro della giustizia Claudio Martelli su quanto gli riferì l’ex direttore degli Affari penali del ministero a proposito della richiesta di un supporto politico che i carabinieri avrebbero chiesto per loro attività di contatto con l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino.
Nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia abbiamo incontrato tante resistenze politico-istituzionali, resistenze che continuano ancora ha detto al riguardo Di Matteo che ha poi inteso ricordare il ruolo del figlio di don Vito, Massimo Ciancimino:
Sono le sue dichiarazioni che ci hanno consentito di riaprire l’indagine sulla trattativa Stato-mafia.
In caso di condanna di Mori e Obinu secondo il pm:
si renderà onore alla verità e al sacrificio di tanti uomini dello Stato, di tanti carabinieri, che affrontano i rischi del loro lavoro senza compromessi.
Per gli imputati è stata chiesta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici vista la gravità delle condotte loro contestate. Ora tocca alle difese di Mori e Obinu replicare
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