
Non mi brucio per colpa vostra!
Sembra questa la parla d’ordine che Mario Oliverio professa a pieni polmoni.
Sembra che dopo essersi scottato ripetutamente, vuoi con la esclusione della Lanzetta, vuoi con la nomina di De Gaetano, ora il Governatore dica basta!
Basta alla presenza di consiglieri regionali in giunta!
Una scelta che se fosse stata fatta e pubblicizzata prima delle elezioni regionali avrebbe potuto portare grosse novità tra gli eletti, alcuni dei quali hanno goduto di consensi indirizzati dalla presunzione o speranza di trovarsi un assessore regionale amico!
Nessun problema per la sua vittoria, questo è certo; si sa bene che la Calabria orienta e sorregge la vittoria del suo candidato e che per evitare tentazioni da ”dominus” alterna uomini e partiti.
Ed infatti questa volta Oliverio è stato molto attento sollecitando l’attenzione di Roma sulla giunta in elaborazione, all’insegna dell’- Hai visto mai che….- e della condivisione delle responsabilità.
La cosa simpatica è che se da un lato c’è la certezza che i consiglieri regionali saranno esclusi dalla giunta( una garanzia perché nessuno parli o si lamenti) dall’altro c’è la incredibile affermazione che la giunta senza consiglieri sarà una giunta di “ alto profilo”
Ma come i migliori quindi starebbero fuori dalla politica?
E se lo dice Oliverio c’è da crederci.
Staremo a vedere.
Chissà che la Calabria senza politici imbrocchi la strada per la sua salvezza?
Secondo B. Cosentino “uscivamo spesso a mangiare insieme ( con il sindaco) in particolare presso una trattoria casereccia che sorge dove vi è il vecchio carcere”.
Poi continua “… anche col sindaco …….. avevamo rapporti relativi agli importi dei lavori e alle somme che dovevano essere corrisposte anche a lui a titolo di tangente; il sistema era quello della lievitazione dei costi degli importi dei lavori per ogni stato di avanzamento, in pratica eravamo partiti con un importo di 150 mila euro e siamo arrivati a più di un milione di euro”
Infine la conclusione :” ricordo anche che in realtà si trattava di una ristrutturazione di un ospizio per anziani che sorgeva vicino ad un fiume e che il luogo era interessato anche da alcune frane e per questo motivo i lavori richiesero anche delle opere di palificazione che furono comunque effettuate in maniera parziale con l'utilizzo di alcune ruspe che riempivano il terreno con materiale di riporto e senza utilizzo di cemento e ferro e che per tali motivi poi i lavori furono sospesi; ricordo che addirittura per fare questi lavori di tamponamento lavorammo con due grossi escavatori di notte anche grazie all'intervento del sindaco che ci diede la disponibilità di un gruppo elettrogeno per l'illuminazione".
Per questo il pm Elio Romano ha chiesto quattro anni per l'ex sindaco di Nocera Terinese Luigi Ferlaino e due anni per il segretario comunale Felicia Angela Amatruda giudicati con rito abbreviato.
Nel corso della stessa udienza, Romano ha chiesto, per tutti gli altri imputati che hanno optato per il rito ordinario, il rinvio a giudizio. In questo caso si tratta di Antonio De Vito, ingegnere; Eugenio Caira, direttore dei lavori; Luciano Gerardo Esposito, geometra, dipendente del comune e responsabile dell’ufficio tecnico, Giuseppe Manfredi, ex presidente del consiglio comunale e Maria Ilaria Pallaria, amministratore della società “Ade Costruzioni srl“.
Le richieste si inseriscono nell’ambito dell’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nella realizzazione di una casa di cura per anziani a Nocera Terinese realizzata con materiale di bassa qualità.
Per chi ha scelto il rito abbreviato, la decisione è attesa per il 22 dicembre, per gli altri si ritornerà in aula al tribunale di Catanzaro davanti al Gup Domenico Commodaro il prossimo 6 luglio.
Ferlaino e Amatruda devono rispondere di abuso d’ufficio aggravato dall’agevolazione delle attività delle associazioni mafiose, tentata corruzione aggravata, soppressione di atti, frode in pubbliche forniture, turbativa d’asta aggravata e truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.
Nessun giornalista che si accinga a contare le prescrizioni dei processi nella nostra regione
Una via d'uscita semplice ed indolore per i processi difficili o un fallimento per la Magistratura ed ovviamente per il popolo.
Noi possiamo soltanto evidenziarli, di volta in volta , nella speranza che qualcuno si indigni ed eviti di iniziare se tanto, poi, sono destinati a prescriversi.
L'ultimo è il processo che riguardava l'assunzione dell'ingegnere Elisabetta Grillea all'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ( arpacal) .
In questo caso la prescrizione è giunta per Antonio Scalzo oggi presidente del Consiglio regionale, al tempo direttore scientifico dell'Arpacal, poi per la stessa Elisabetta Grillea, per Mariantonietta Alia (responsabile del procedimento in questione), per Silvia Romano (componente del gruppo che ha curato l'istruttoria che ha portato all'assunzione in questione), per Francesco Caparello (dirigente del settore Risorse umane e Formazione), per Domenico Lemma (commissario Arpacal), per Luigi Luciano Rossi (direttore amministrativo), per Vincenzo Mollace (direttore generale).
Prescritti, dunque, i reati di abuso d'ufficio e falso che erano stati ipotizzati a loro carico.
L'archiviazione è stata disposta dal gip di Catanzaro, Ilaria Tarantino.
Quanti altri processi sono destinati a prescriversi in Calabria?
Chi lo sa risponda!