Redazione TirrenoNews
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10 Agosto: Salvini in tour in Calabria di Francesco Gagliardi
Mercoledì, 07 Agosto 2019 18:47 Pubblicato in Basso TirrenoAmici, notizia bomba: il Ministro degli Interni Sen. Matteo Salvini il 10 agosto sarà sulla spiaggia di Amantea. Bum!
Farà il bagno insieme a noi? No, il suo è un tour elettorale.
Assaggerà il famoso gelato di Sicoli? Gusterà lo squisito buccunotto?
Non viene in Calabria in vacanza e non si ferma in Amantea per fare i bagni e per gustare le prelibate pietanze della zona.
Ha altro a cui pensare. Pensa ai voti, pensa alle prossime elezioni politiche perché fra non molto questo Governo cadrà e lui aspira a diventare il Presidente del Consiglio.
L’accoglienza sarà straordinaria, si mobiliteranno certamente tutti i suoi supporters, quelli che aspirano a diventare consiglieri regionali indosseranno i vestiti migliori, scenderanno anche sulla spiaggia di Amantea quelle 132 persone di San Pietro in Amantea che nelle ultime elezioni europee hanno votato Lega, spareranno i fuochi d’artificio, sarà accolto in pompa magna come un salvatore della Patria, una delle bande musicali di Amantea suonerà l’inno di Mameli, i nostri cari emigranti che sono ritornati in Calabria per trascorrere le ferie nella loro amata e bistrattata terra di origine lo accoglieranno con scritte inneggianti all’accoglienza che hanno ricevuto a Torino, Genova, Milano, Mantova, Reggio Emilia. Vi ricordate , amici, quelle scritte sui portoni dei palazzi?
Qui non si fitta ai meridionali. E quando l’Etna, il vulcano siciliano, eruttava cenere e lapilli, la gente padana esultava e scriveva sui muri:-Forza Etna-.
Queste cose io non le ho dimenticate. Adesso voglio vedere le scritte inneggianti a questo signore. Ne vedremo tantissime.
Viva Salvini! Lunga vita a Salvini! Benvenuto in Calabria! Amantea ti saluta! Grazie Salvini!
Questo giorno sarà ricordato a lungo e i giornali locali riempiranno pagine e pagine di lode sperticate. Ma io ho un altro ricordo del 10 agosto:- La notte di San Silvestro.
Il giorno delle stelle cadenti-. E mi ricorda anche, scusate le mie rimembranze, una bellissima poesia di Giovanni Pascoli, dedicata alla tragica morte del padre:-Anche un uomo tornava al suo nido:/ l’uccisero: disse: Perdono;/ e restò negli aperti occhi un grido / portava due bambole in dono-
Cosa porterà in dono Salvini il 10 agosto 2019 in Calabria e in Amantea in particolare? Bambole no di certo. I nostri bambini quelle le hanno e sono anche bellissime. Cosa dirà ai giovani in cerca di prima occupazione? Vi abbiamo dato il reddito di cittadinanza.
E a quelli che il lavoro lo hanno perso? E agli anziani che con 250 euro di pensione non arrivano alla fine del mese?
Dirà tante cose belle, che anche dal fiume Catocastro finalmente invece di quella schiuma gialla scorrerà latte e miele, che il nostro mare è pulitissimo, che non ci sono divieti di balneazione e che l’acqua è da bere( ma questo lo aveva detto tanti anni fa il nostro Governatore Mario Oliverio quando ricopriva la carica di Presidente della Provincia di Cosenza), che fra non molto riaprirà il Centro di accoglienza per i disabili di San Pietro in Amantea chiuso per un cavillo burocratico, che l’autostrada Salerno- Reggio Calabria sarà finalmente ampliata e completata, che la 106 ionica sarà un gioiello e non sarà più ricordata come “Strada della morte”, che i treni, anche quelli a lunga percorrenza, fermeranno ad Amantea e arriveranno in perfetto orario, che i giovani troveranno lavoro e occupazione perché sorgeranno in Amantea industrie innovative e all’avanguardia e che i commercianti di Via Margherita, Corso Umberto e Piazza Cappuccini non saranno più costretti a chiudere bottega.
Ma queste cose le abbiamo sentite altre volte, ce le poteva risparmiare.
Carlo Tansi «Mi candido a presidente della Regione Calabria»
Mercoledì, 07 Agosto 2019 17:51 Pubblicato in CalabriaCATANZARO - «Dopo una valanga di insistenti richieste pubbliche e moltissimi incontri, ho deciso di rompere gli indugi e di candidarmi a presidente della Regione Calabria alle prossime elezioni».
Con queste parole l'ex capo della Protezione Civile Calabrese, Carlo Tansi, ha definitivamente rotto gli indugi annunciando la sua volontà a candidarsi, volontà, peraltro, già evidenziata nell'intervista rilasciata alcuni giorni fa al Quotidiano del Sud
Tansi precisa che la sua candidatura nasce «con l’intento di costruire una ampia coalizione civica che nasca dalle istanze più genuine della società civile, composta da cittadini di tutte le estrazioni e provenienze ideologiche, inclusa la parte sana dei partiti e dei movimenti, accomunati dal desiderio di trasformare in risorse i tanti tesori inespressi della nostra Terra, e dare così prospettive di un futuro nuovo e dignitoso ai nostri figli. Insomma, una vera e propria alleanza sociale per la Calabria».
Tra gli obiettivi principali ci sarà il mettere al centro «le nostre risorse storiche: l’agricoltura, il mare, l’ambiente, la cultura e il turismo. Basta con i miliardi sperperati in fantomatici e inconsistenti progetti di sviluppo industriale, tra l’altro incompatibili con il nostro territorio.
Si, invece, alla tutela a oltranza dei diritti civili contemplati dallo Statuto della Regione ma sempre più trascurati e talvolta negati: lavoro, studio, sanità, assistenza sociale, libertà di parola e di partecipazione».
L'ex capo della Prociv Calabrese ha «deciso di mettere la faccia in una battaglia di orgoglio e di speranza per la Calabria, una vera e propria rivoluzione che spero di combattere assieme a persone che abbiano la determinazione, la voglia di impegnarsi e i requisiti morali idonei.
Voglio dar voce alla moltitudine di Calabresi che non votano più da anni: quel “partito degli astensionisti” che in occasione delle ultime elezioni regionali del 2014 ha raggiunto l’incredibile percentuale del 57%».
Inoltre, Tansi rivendica «di avere dimostrato con i fatti durante il triennio alla guida della Protezione Civile calabrese (fino ad allora uno dei settori più malsani della Regione) che le cose si possono cambiare, se si vuole.
Voglio applicare il mio metodo di lavoro a tutto il resto dell’amministrazione regionale; voglio circondarmi delle migliori professionalità e dei Calabresi più capaci, politici compresi; desidero la collaborazione costruttiva della gente che ama la nostra Terra.
In questo modo ritengo di poter cambiare la Calabria.
Voglio costruire una Calabria con i Calabresi migliori; che valorizzi i suoi figli nella nostra Terra e in piena meritocrazia; che non li costringa a scappare altrove per vedere riconosciuti i propri meriti e diritti. I migliori on devono più assistere allo spettacolo penoso offerto dagli incapaci ai posti di comando».
Ma il geologo riconosce che «la lotta che ci aspetta non è facile: combattere la corruzione e il malaffare, che hanno preso da tempo aspetti palesemente criminali; riformare radicalmente la burocrazia regionale che ha frenato per i propri interessi di casta qualsiasi tentativo di rilancio, tagliandone gli sprechi e aumentandone l’efficienza: la Regione trabocca di professionalità mortificate per logiche clientelari e interessi di casta, è ora di invertire la tendenza; riformare profondamente la Sanità, atto non più eludibile; dotare la regione di quelle infrastrutture di cui ha bisogno a tutti i livelli; tutelare il mare, il territorio, e l’ambiente; “imporre” quell’innovazione tecnologica di cui non si può più fare a meno in nessun settore. Solo così sarà possibile rilanciare l’economia e creare occasioni di lavoro».
Quelli indicati «sono solo alcuni dei punti che sto approfondendo in queste ore assieme ad esperti qualificati.
Presenterò - ha concluso - un programma essenziale ma realizzabile, perché dopo cinquant’anni di regionalismo segnati da programmi fantasmagorici proclamati e mai attuati, per incapacità amministrativa e politica, la nostra terra non può più attendere.
Sono pronto a camminare assieme a tutte le persone oneste e di buona volontà perché tutti insieme distruggeremo quel sistema di potere perverso che ha bloccato il decollo della regione più bella e ricca d’Italia, la nostra Calabria».
Russia. Il primo volo del drone Hunter di sesta generazione
Mercoledì, 07 Agosto 2019 17:30 Pubblicato in MondoPrimo volo per il drone super-pesante d'assalto di sesta generazione della Russia. L'UCAV ha volato per circa venti minuti ad un'altitudine di 600 metri
Il Ministero della Difesa russo ha pubblicato le immagini del primo volo del drone super-pesante Hunter. L’ala volante, ufficialmente designata come Udarno-Razvedyvatelnyi Bespilotnyi Kompleks o URBK, ha volato per circa venti minuti ad un'altitudine di 600 metri.
Mosca investe da anni copiosi fondi nella tecnologia UCAV. Ipotesi su un possibile contributo iraniano legato alla vicenda RQ-170 Sentinel.
Russia, drone di sesta generazione S-70 Hunter/С-70 Охотник
Il 24 gennaio scorso, Mosca ha svelato la prima immagine del drone di sesta generazione. L’unica foto esistente del drone Hunter, denominato Okhotnik-B, era stata diffusa il 30 luglio del 2017 dal sito paralay.iboards.ru. Si trattava di una diapositiva informativa a bassa risoluzione del Ministero della Difesa russo.
I russi definiscono l' Hunter come un drone super-pesante d'assalto di sesta generazione. L’UCAV sviluppato dalla Sukhoi ha volato per la prima volta pochi giorni fa, con fase di progettazione iniziata nel 2011. In base ai pochi dettagli fino ad oggi diramati, l’Hunter dovrebbe essere un drone subsonico a bassa osservabilità da venti tonnellate in sviluppo dall’ottobre del 2011. Ignoriamo avionica, radar e sistemi di guerra elettronica. Il disegno ad ala volante si ispira vagamente all’X-47B della Northrop Grumman, al drone da ricognizione stealth RQ-170 della Lockheed Martin ed all’X-45C Phantom Ray della Boeing. Il prototipo, dalle notevoli dimensioni considerando anche il carrello, potrebbe essere equipaggiato con un propulsore Klimov RD-33 modificato. La variante RD-5000B equipaggia l'UCAV Skat della MiG. Qualora entrasse in produzione seriale, il drone Hunter dovrebbe essere equipaggiato con il Saturn Izdeliye 30 del Su-57, ancora in via di sviluppo. La velocità massima stimata dell'ala volante della Sukhoi è di 800 km/h. Secondo TASS, le attività di verifica funzionale a terra dei sistemi e sottosistemi sul velivolo Hunter-A si sono svolte nel 2014. Le prove di volo si stanno svolgendo presso il Chkalov Aviation Plant di Novosibirsk, nel sud-ovest della Siberia. Il drone Hunter è stato progettato per imporre il dominio aereo in profondità in contesti di ultima generazione ad alta densità e la ricognizione persistente. Mosca identifica l’UCAV come un velivolo di sesta generazione realizzato con materiali compositi e rivestimento radar assorbente. Il drone Hunter sfrutterebbe il know-how acquisito dai russi con il sistema Skat ed il Su-57. La sua autonomia stimata è di seimila km con carico utile interno di due tonnellate. Tra i primi distemi d'arma associati all'S-70 figura il missile da crociera stealth Kh-59MK2, modificato espressamente per il trasporto interno nelle piattaforme a bassa osservabilità.
Drone d’assalto Hunter: la nostra analisi
Noi analizziamo quello che i russi vogliono mostrarci
Il nome dell'UCAV
Fino a pochi mesi fa Mosca utilizzava il termine Охотник per definire il prototipo del futuro caccia di sesta generazione con equipaggio umano. Tale nome associato al numero S-70 è stato poi utilizzato per l’ala volante sviluppata dalla Sukhoi con capacità aria-aria.
La principale missione del drone Hunter
Mosca concepisce l'S-70 Hunter come un drone d'assalto a basso costo da utilizzare nella prima ondata. Una piattaforma sacrificabile ed economicamente sostenibile che dovrà operare in profondità nello spazio aereo nemico in missioni di ricognizione ed attacco. Tuttavia il valore tattico del drone si valuterà in fase di produzione su larga scala. Soltanto il costo finale dell'Hunter decreterà il suo successo ed il suo reale impiego. L'economia russa ha già ridimensionato fortemente la flotta Su-57 e T-14 rispetto a quanto inizialmente previsto.
La propulsione
Il drone Hunter era stato inizialmente concepito per essere equipaggiato con due motori a reazione. Tra le proposte rimaste sulla carta, una configurazione con due ventole di sollevamento su ogni ala e stabilizzatori verticali. L'UCAV mostrato è chiaramente equipaggiato con un solo motore. Avevamo ipotizzato che l’S-70, almeno in questa fase ed in attesa che fosse disponibile il Saturn Izdeliye 30, avesse ricevuto un propulsore Klimov RD-33/RD-5000B che equipaggia il drone Skat della MiG. Tuttavia quello mostrato sembrerebbe essere un propulsore da caccia a grandezza naturale. In sintesi: il drone potrebbe sfruttare il post bruciatore che, inevitabilmente, comprometterebbe gravemente la sua firma termica. Le strutture composite ridurrebbero la sezione radar equivalente dell'UCAV, mentre il motore potrebbe essere equipaggiato con un sistema di controllo della temperatura di scarico per minimizzare la firma termica. Lo scorso gennaio, Mosca svelò al mondo la prima immagine del drone di sesta generazione. I dubbi sulla configurazione della sezione posteriore del drone restano, considerando che si tratta di una piattaforma a bassa osservabilità concepita per operare in un ambiente nemico di ultima generazione. Ribadiamo ancora una volta che quello mostrato è un prototipo. Secondo i dati in nostro possesso dovrebbe essere il terzo drone della serie Охотник. Questo è quello che vogliono mostrarci i russi, ma quella configurazione posteriore non sembrerebbe implementare caratteristiche per disperdere e deviare il flusso d’aria calda del reattore. Una configurazione che palesa, chiaramente, delle criticità sotto l'aspetto della firma radar ed infrarossa. Strana, infine, quella configurazione dei comandi di volo e dei flap. Serviranno anni tra riprogettazione, sviluppo software ed architettura data-link e miliardi di dollari per rendere l'Hunter operativo.
By Ilgiornale.it Franco Iacch - Mer, 07/08/2019 - 15:50