La commissione d’accesso al comune di Rende ha rassegnato la relazione con le proprie conclusioni. In questi ultimi mesi i tre commissari prefettizi hanno passato al setaccio documenti, delibere, appalti, contratti del municipio rendese, ed hanno ascoltato dirigenti e funzionari. Ora dal momento della consegna il Prefetto Cannizzaro ha 45 giorni per trasmetterla al ministro Angelino Alfano con una propria nota di accompagnamento ed una proposta. Proprio per questo la relazione è stata sottoposta al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Ma nulla trapela, il riserbo sulla relazione è massimo.
Al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha partecipato l’aggiunto della DDA di Catanzaro, Giovanni Bombardieri.
Il destino di Rende è quindi appeso ad un filo.
Peraltro non va dimenticato che il sindaco Vittorio Cavalcanti che ha sempre escluso presunti condizionamenti mafiosi sull’attività dell’ente, ha nel frattempo rassegnato le dimissioni.
Il destino di rende è quindi nella mani del Prefetto Cannizzaro che invierà gli atti al ministro dell’Interno.
Angelino Alfano, appena pervenuti la relazione e le conclusioni del Prefetto avrà tre mesi per decidere se sciogliere o meno il consiglio comunale della città di Rende
La commissione aveva preso le mosse dalla vicenda relativa alle presunte infiltrazioni mafiose paventate dall’inchiesta della DDA di Catanzaro che lo scorso anno ha portato all’arresto dell’ex sindaco Umberto Bernaudo e dell’ex assessore comunale Pietro Ruffolo, poi scarcerati e per i quali la Cassazione ha praticamente demolito le ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata invocate invece dalla procura distrettuale.