Lo ha depositato Marco Ambrogio, candidato di Insieme per la Provincia. Il voto sarebbe viziato dalla preferenza espressa da Carmelino Caputo, decaduto quattro giorni prima dalla carica di consigliere comunale di Paterno Calabro
Potrebbe presto cambiare la composizione del nuovo consiglio provinciale di Cosenza. La vicenda giudiziaria di Cariati ha coinvolto anche Sergio Salvati, assessore e consigliere del comune jonico, neo eletto nella lista Insieme per la Provincia, indagato dalla Procura di Castrovillari e destinatario di un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nell’ambito dell’operazione Platone. L’arresto della sindaca Filomena Greco, posta ai domiciliari, per il momento non ha conseguenze sul prosieguo dell’amministrazione, ma un eventuale scioglimento determinerà la decadenza di Salvati, con Andrea Cuzzocrea, consigliere comunale di Rende, pronto a subentrargli.
Ricorso al Tar di Marco Ambrogio
C’è però un’altra questione aperta, quella della regolarità delle operazioni di voto. Marco Ambrogio, anch’egli candidato nella lista Insieme per la Provincia e separato da Cuzzocrea da una manciata di punti, ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento delle elezioni del 24 febbraio in quanto il risultato sarebbe viziato dall’ammissione al voto di Carmelino Caputo, consigliere comunale di Paterno Calabro, dichiarato decaduto dalla carica il 20 febbraio e che dunque non aveva diritto ad esprimere alcuna preferenza.
La questione si gioca in punta di diritto
Il voto espresso da Caputo ha avuto un peso di 22 punti, superiore al distacco tra Cuzzocrea e Ambrogio, con quest’ultimo che dunque può legittimamente sentirsi danneggiato. Incerto l’esito: i magistrati potrebbero respingere il ricorso o decidere di far rivotare solo gli amministratori dei comuni con fascia di popolazione inferiore ai tremila abitanti, in cui rientra appunto il comune di Paterno. Oppure annullare in toto le elezioni e far ripetere per intero le operazioni di voto. Nel ricorso, curato dall’avvocato Enrico Morcavallo, figura anche la richiesta di attribuzione di alcuni voti invalidati, ammontanti a circa 150 punti, poiché sulla scheda il nome di Ambrogio risultava scritto sotto il simbolo di Provincia Democratica e non sotto quello corretto di Insieme per la Provincia. Secondo il legale, queste preferenze andavano conteggiate poiché comunque espressione di una chiara volontà da parte dell’elettore.