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Cosenza, sangue infetto: M5S chiede una inchiesta ministeriale.

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Si legge sul Blog di Beppe Grillo: "Era andato all’ospedale Annunziata di Cosenza per una forte anemia ed i medici hanno deciso di sottoporlo ad una trasfusione di sangue. Non appena il sangue dalla sacca è defluito nella vena, l’uomo ha iniziato improvvisamente a tremare e la temperatura corporea è aumentata vertiginosamente. L’infermiere ha immediatamente staccato la sacca di sangue ed ha provveduto a fargli una flebo di glucosio. Non è servito, il 75enne è morto dopo alcune ore. Dalla relazione di un primario dell’ospedale, è emerso che il sangue era contaminato da germi. Dalla relazione veniva confermato il fatto che "non solo l’unità di microbiologia ha comunicato la presenza di un batterio gram-negativo nel sangue dell'uomo, in buona salute prima della trasfusione, ma sollevava il sospetto che, ad oggi, vi siano in circolazione altre sacche di sangue contaminate da germi patogeni". Segnalazione via net1news

Il M5S in un’interrogazione parlamentare chiede al ministro della Salute una commissione d’inchiesta e l’invio di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità

In un’interrogazione parlamentare promossa da Dalila Nesci, i deputati Cinque Stelle calabresi chiedono al ministro della Salute una commissione d’inchiesta e l’invio di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, a proposito del decesso da trasfusione avvenuto nell’Ospedale di Cosenza lo scorso 4 luglio, noto solo nei giorni scorsi.

L’atto, depositato oggi, ricostruisce la vicenda del 79enne rendese Cesare Ruffolo, «infettato con sacche inutilizzabili – spiegano i parlamentari M5S – dato che sangue della stessa provenienza aveva già provocato un malore ad altro paziente». I deputati Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela pretendono, dunque, verifiche immediate sul comportamento di sanitari e dirigenti dell’ospedale di Cosenza.

Nella loro interrogazione, rivolta anche al ministro della Giustizia, i deputati Cinque Stelle si soffermano sui vari passaggi della vicenda e sottolineano, in merito al decesso di Ruffolo, l’estrema gravità delle mancate comunicazioni alla magistratura da parte dell’Ospedale di Cosenza e della distruzione delle sacche giacenti, di cui si è appreso oggi, che renderà le indagini ben più difficili.

Nesci dichiara: «Fatti di una gravità inaudita, crimini atroci e barbari. La morte del signor Ruffolo era evitabile, vista la precedente infezione batterica da trasfusione, poi risoltasi bene, per fortuna. Le cronache giornalistiche raccontano di una situazione mostruosa, probabilmente senza precedenti in Italia».

Per Barbanti e gli altri deputati firmatari dell’interrogazione, l’episodio dimostra che la sanità calabrese ha raggiunto l’insicurezza assoluta, per cui lo Stato deve rispondere subito, ripristinando la normalità, la legalità e la giustizia.

Redazione TirrenoNews

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