«Hanno distrutto la sanità sul Tirreno» questa la ragione.
«Nonostante le numerose contestazioni che provengono dal Tirreno cosentino Scarpelli e Scopelliti continuano a far finta di niente, mentre centinaia di utenti quotidianamente fanno i conti con i disastri che hanno provocato con scelte scellerate di cui si assumeranno le responsabilità.
Non potendo più tollerare lo stillicidio che quotidianamente si consuma nei pronto soccorsi degli ospedali riuniti di Cetraro e Paola, in qualità di garante della salute pubblica nel territorio che governo, sono costretto a denunciare, presso la magistratura, il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Dott. Gianfranco Scarpelli, e il Presidente della Giunta Regionale, On. Giuseppe Scopelliti, per interruzione di pubblico servizio. Gli ospedali stanno scoppiando unitamente ai loro pronto soccorsi, i pazienti sono sballottati da uno stabilimento all’altro, i posti letto sono insufficienti, quelli promessi non sono stati attivati, pazienti anziani che si vedono sostare per ore in attesa di reperire posti letto che non ci sono.
Tutto questo è inaccettabile a fronte di una situazione pregressa che certamente garantiva migliori standard di sicurezza. Nonostante le numerose segnalazioni, i responsabili dell’Asp cosentina unitamente alla politica regionale, quotidianamente, omettono, colpevolmente, di attivare soluzioni a tutela della salute pubblica. Abbiamo dato mandato al nostro legale di sporgere denuncia formale presso la Procura della Repubblica al fine di porre un freno alla devastante opera di demolizione dei presidi di sicurezza della salute pubblica distrutti da una strumentale politica feudale che ancora, nel terzo millennio, pensa di utilizzare gli ospedali come un sistema basato sulla “fidelizzazione” di soggetti di potere in cui Dux,Vassalli, valvassini e valvassori sgomitano miseramente ai danni degli incolpevoli utenti calabresi. Di questo e di altro ancora non se ne può più.
Hanno ucciso la sanita' sul Tirreno cosentino! Ci chiediamo fino a quando costoro abuseranno della pazienza dei calabresi costretti a mortificanti trafile negli ospedali di questa sventurata regione”