Pietrangelo Meduri, 35 anni, (vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, ndr) passeggiava con la fidanzata, quando due "demoni" in sella ad una moto, l'hanno affiancato e hanno iniziato a sparare, centrandolo alle gambe. Due proiettili di pistola calibro 7,65, lo hanno attinto.
Ed in via Popilia, a Cosenza, la paura è comparsa e la folla ha iniziato a fuggire.
Il giovane si è accasciato a terra gridando per il dolore. La fidanzata ha chiesto aiuto.
Il ferito è stato portato da alcuni conoscenti in ospedale dove è stato soccorso e non è in pericolo di vita.
Sul luogo della sparatoria sono intervenuti gli agenti della squadra Volante, diretti dal commissario capo Giuliana Ferrara, nonché i detective della squadra Mobile, coordinati dal commissario capo Antonio Miglietta.
I due sono stati ascoltati a lungo ma hanno riferito perfino di non aver visto i due sparatori e tantomeno di avere sospetti.
Ma gli inquirenti, nel corso di una minuziosa perquisizione domiciliare, hanno trovato nell'abitazione del 35enne dell'eroina.
Il ferimento, infatti, potrebbe essere legato a fatti di spaccio. Nei mesi scorsi, tre fratelli di Meduri erano stati arrestati in due operazioni antidroga, una in provincia di Reggio Calabria, l'altra a Cosenza. Proprio in quest'ultimo blitz, gli agenti della squadra mobile bruzia hanno collegato l'approvvigionamento degli stupefacenti ai canali reggini dei Meduri. Uno dei fratelli finiti in manette, infatti, avrebbe avuto contatti con la una famiglia di Africo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno dei trafficanti arrivava dalla jonica reggina a via Popilia per smerciare la roba
È proprio alla luce di questi precedenti che le indagini sul ferimento di oggi pomeriggio si rivolgono principalmente all'ambiente dello spaccio di stupefacenti.