“Da mesi oramai le organizzazio ni sindacali e le RSU del sito Rai di Cosenza hanno avvia to una verten za per richie dere trasparenza nel mondo degli appalti e per ridurre gli sprechi, ma i vertici della sede calabrese della Rai hanno puntualmente disatteso ogni confronto sul tema.
Diversi sono stati i tentativi di ricercare un confronto ed individuare soluzioni comuni sul tema ma, l’atteggiamento assunto dalla Rai calabrese, ha reso vano ogni tentativo di conciliazione della controversia, tanto da portare le RSU, con pieno mandato dei lavoratori, alla proclamazione dello sciopero delle prestazioni aggiuntive. Nella fattispecie a partire dalle 24.00 del 27 Settembre 2015 alle 24.00 del 2 Ottobre 2015 sarà previsto il blocco di tutte le prestazioni aggiuntive: reperibilità, straordinari, sesta giornata lavorativa in regime di straordinario, mansioni accessorie, dei lavoratori del Settore Produzione della Sede RAI della Calabria e dei lavoratori in questo Settore distaccati.
Le reiterate denunce che la nostra organizzazione sindacale ha presentato in questi mesi ha riscontrato l’indifferenza dei vertici della Rai calabrese ed il silenzio delle istituzioni. La Rai Calabria continua senza ritegno ad utilizzare l’appalto come regola, commissionando lavoro all’esterno, spesso tenendo ferme e rendendo improduttive le risorse proprie interne. L’assenza di risposte alle nostre richieste legittime di visionare il fenomeno degli appalti ci fa riflettere oltremodo. A chi giova tutto questo? Perché si tengono nascosti i dati sulle attività appaltate? Si è davvero certi che queste operazioni portano efficienza all’azienda?
Queste domande pretendono delle risposte. Magari sarà la Corte dei Conti a fornirle, visto che di recente, alla luce della riduzione delle entrate in Rai, ha sottolineato l’esigenza di una riduzione dei costi, invitando ad attivare misure organizzative che mirino a ridurre le inefficienze. E visto che non sembra questa la via che ha intrapreso la direzione regionale della Rai Calabria, forse è il caso che anche la commissione di vigilanza Rai si esprima in maniera chiara nel merito.
Come Slc Cgil Calabria sosterremo la protesta dei lavoratori proclamata a giusta ragione dall’insieme delle RSU del sito Rai di Cosenza, perché considerata una lotta di dignità e civiltà nel pretendere chiarezza e trasparenza nella gestione degli appalti della Rai, trattandosi di cospicui fondi pubblici. Una battaglia che la Slc Cgil Calabria ha intrapreso e lanciato già lo scorso anno in occasione della visita in Calabria di Massimo Cestaro, quando il Segretario Generale nazionale della Slc Cgil incontrò i lavoratori delle sede Rai di Cosenza il 27 Maggio dello scorso anno alla vigilia di un riuscitissimo sciopero, che in Calabria superò il 90% di adesione.
Auspichiamo che la rappresentanza parlamentare della Calabria voglia sposare questa battaglia, sollecitando in sede parlamentare ed alla commissione di vigilanza Rai l’interessamento a questa annosa questione. Lo devono ai tanti cittadini che pagano il canone sostenendo la televisione pubblica, i quali meritano di sapere come vengono utilizzate i loro soldi.
SLC CGIL CALABRIA”
I calabresi sono preoccupatissimi. Come potrà fare la Calabria senza il TG3?