Nell’Asp di Cosenza, sembra che, si “giochi” alla commissione disciplina. Leggiamo su Iacchitè:
“ASP, Mauro manda Filippelli in commissione disciplina. Che farà il Cinghiale?
Un reparto trasformato e intitolato a una persona, con relativa targhetta, senza informare nessuno. Come se il reparto fosse suo.
Per questo errore, che può sembrare banale ma non lo è, l’ex commissario straordinario Gianfranco Filippelli è stato mandato in commissione disciplina dal direttore generale Raffaele Mauro.
A decidere se comminargli la sanzione sarà il primario di ortopedia di Paola, Candela, assistito dal segretario Falsetta.
E le probabilità che gli arrivi perlomeno una censura sono quasi nulle.
Perché Candela è uomo del Cinghiale, quindi amico di Filippelli, al punto che ambisce a trasferirsi al nosocomio di Cosenza.
Difficile che Candela faccia qualcosa contro Filippelli.
E in questo caso sarebbe un brutto colpo per Raffaele Mauro.
Non è consentito a nessuno, senza autorizzazione, assumere iniziative di questo genere. Altrimenti chiunque potrà trasformare i reparti ospedalieri a proprio piacimento.
Per l’oncologo un brutto colpo. Passata la sbornia del potere si è ritrovato da solo.
E nemmeno Adriana Toman, che lo fece nominare un anno fa da Oliverio, lo difende più…”
Questa volta riteniamo che Iacchitè abbia preso una cantonata.
Ci sembra infatti impossibile che su possa intestare un reparto ad un nome scelto a proprio piacimento senza subirne le conseguenze atte ad evitare che uno che giunge dopo lo reintesti ad un altro cambiando semplicemente la targhetta.
Ma è vero che siamo in Calabria, o meglio nella sanità calabrese, dove è possibile tutto ed il suo contrario. Ma se il dr candela non adottasse gli opportuni provvedimenti disciplinari Mauro dovrebbe trarne le opportune conclusioni e dimettersi.
A Iacchitè una sola domanda. Ma sono questi i problemi della sanità calabrese?.