Ne ha parlato Michele Presta su Il corriere della Calabria scrivendo “Che il comparto dei forestali sia quello più consistente della Regione Calabria lo si capisce subito entrando nel cinema San Nicola di Cosenza.
All’assemblea convocata per i lavoratori a “nord” i posti a sedere sono esauriti e in molti stanno in piedi sui lati e sul fondo. Numeri, in termini di presenze, che lo storico cinema cosentino non ha fatto neanche con l’ultimo film di Checco Zalone”.
Non siamo stati vedere il film di Checco Zalone ma la foto postata dal Corriere conferma le presenze del giornalista.
Una presenza che non è certamente derivata dal fatto che non si pagava per entrare come per il film di Zalone.
Ma sicuramente dal fatto che i 4000 forestali sono andati ad ascoltare il governatore mentre dichiarava:
Che per il pagamento dei loro salari «C’è un impegno con il governo centrale per il biennio 2018-2020 di 130 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i 70 che verranno impiegati dalla regione».
Che, ben sapendo che molti ritengono Calabria verde un “carrozzone” alimentato da politici e assessori che negli anni hanno governato la Calabria, «La nostra bussola è il lavoro. Poniamo fine a chi tra intrallazzi e accordi vari ha fatto della forestale una mammella attraverso la quale succhiare risorse».
Che «L’eredità dell'Afor è così pesante che se avessi proceduto alla liquidazione la Calabria sarebbe fallita».
Gli fa eco il commissario straordinario di Calabria Verde, Aloisio Mariggiò dichiarando che «Con estrema chiarezza vi annuncio che procederemo alla riorganizzazione dell’ente e lo faremo senza raccomandazioni»
Ed ancora «Chi ha diritto riceverà, ma sui licenziamenti sono intransigente. Non possiamo accettare che persone che hanno lavorato pochi giorni negli ultimi dieci anni lavorino ancora per noi. Anche perché ci sono lavoratori onesti che dopo 30 anni sono ancora di seconda fascia. Inizieremo proprio da loro».