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Le giravolte di Giacomo Mancini Junior di Francesco Gagliardi

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Il 4 marzo andremo a votare per il rinnovo del Parlamento Italiano e nel Collegio maggioritario di Cosenza troveremo, grazie a Renzi, il nome di Giacomo Mancini che corre con il Pd e se dovesse vincere entrerebbe in Parlamento non per meriti propri ma grazie a una storia di cambi di casacca e giravolte inimmaginabili.

Giacomo è nipote dell’On. Mancini, già Sindaco di Cosenza, tante volte Ministro e Segretario Nazionale del glorioso Partito Socialista Italiano.

E’ nato, dunque, Socialista.

Viene eletto Deputato la prima volta con i DS, rieletto con i radicali con la Rosa nel Pugno, Assessore Regionale in Calabria nella Giunta di Scopelliti (centro destra), sostenitore di Denis Verdini nelle elezioni amministrative di Cosenza in opposizione ad Occhiuto, ora, 2018, candidato col Pd.

Ne ha fatta di strada il giovanotto. Caspita!

Ora aspetta un altro miracolo.

Sarà difficile che venga eletto nella sua Cosenza, troppi candidati eccellenti concorrono per l’unico seggio. Però non è detto.

Un nuovo e strano miracolo potrebbe avverarsi.

Dovrà aspettare ancora un po’ e sperare che un suo ex amico o compagno venga eletto Deputato, guarda un po’ il caso, nel medesimo collegio: Orsomarso, Consigliere Regionale in carica con Forza Italia.

Se venisse eletto Deputato Orsomarso che tutti lo danno quasi certo, dovrebbe lasciare la carica che occupa e così Giacomo Mancini potrebbe entrare, e questo sì che è culo, grazie a Berlusconi, nel Consiglio Regionale della Calabria con Forza Italia, essendo il primo dei non eletti nella tornata elettorale di alcuni anni fa.

Che destino crudele.

Quante giravolte deve fare questo pargolo per campare.

Ma chi è veramente costui?

E’ un socialista, è un renziano, è un berlusconiano, è un verdiniano, è un pdiota, è un meloniano.

E’ tutto e nessuno.

Aspira ad essere Deputato o Consigliere Regionale e sedersi nelle comode poltrone di Montecitorio o di Palazzo Campanella.

Il resto non conta.

In questa tornata elettorale, dunque, giocherà su due fronti consapevole che se non andrà a Roma con il centrosinistra andrà verso Palazzo Campanella col centro destra.

La passione politica che gli ha trasmesso il nonno è rimasta, la coerenza no.

Gian Antonio Stella alcuni anni fa così ha intitolato un suo articolo sul Corriere della Sera:-Il rampollo volubile cambia sempre bandiera –

Il riferimento, ovviamente, era rivolto all’ultimo cambio di casacca del nipote dell’illustre e compianto Ministro e Sindaco di Cosenza On. Mancini, passato in pochissimo tempo dal centro sinistra a Forza Italia per far attracco oggi verso il porto renziano, ritenuto più sicuro, visto il vento che spira.

Indimenticabile – concludeva Stella – il giudizio di Mancini Junior su fedelissimi che non l’avevano seguito nell’addio al partito di Berlusconi (voltagabbana) e una pagina Facebook in cui incitava a voltare pagina:- A casa i faccendieri, i saltimbanchi, i collezionisti di incarichi e prebende-

Un gigante, non c’è che dire.

Ultima modifica il Lunedì, 29 Gennaio 2018 18:14

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