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Redazione TirrenoNews

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Lo sappiamo che le statistiche le fanno al nord e che al nord non amano molto il sud, e forse in particolare la Calabria e la Sicilia.

Allora quando si leggono i dati e le statistiche che danno la Sicilia e la Calabria come le regioni meno efficienti occorre stare attenti.

Vogliamo farvi un esempio.

Si dice che Sicilia e Calabria siano le Regioni in testa alla classifica sia per numero di presunti errori sanitari sia per numero di decessi.

I casi complessivi di presunti errori medici e criticità segnalati alla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi in campo sanitario nel periodo aprile 2009-dicembre 2012 sono pari a 570.

Tra gli eventi avversi, numerosi sono i casi di infezioni da contagio in ambiente ospedaliero.

Il maggior numero di segnalazioni di presunti errori, 1 su 5, è relativo al parto e su 104 episodi, la metà è concentrata tra Sicilia e Calabria. Proprio nel Mezzogiorno, si registra un più alto numero di piccoli punti nascita con pochissimi parti.

Gli episodi di malasanità, rileva la Commissione, "non sempre però hanno a che fare con l'errore diretto del camice bianco, come può essere nel caso limite della garza dimenticate nella ferita a seguito di un'operazione, poi curata come una massa tumorale. Spesso questi episodi derivano da disservizi, carenze, strutture inadeguate.

Di questi, i casi conclusosi con il decesso del paziente sono pari a 400. Sicilia e Calabria le Regioni in testa alla classifica sia per numero di presunti errori sia per numero di decessi.

Questi i numeri regione per regione, secondo quanto emerge dalla relazione finale della Commissione:

- PIEMONTE: 24 casi complessivi di presunti errori sanitari e criticità, di cui 18 con decesso del paziente

- VALLE D'AOSTA: 0 casi e 0 decessi

- LIGURIA: 22 casi e 14 decessi

- LOMBARDIA: 34 casi e 13 decessi

- TRENTINO ALTO ADIGE: 1 caso e 1 decesso

- VENETO: 29 casi e 16 decessi

- FRIULI VENEZIA GIULIA: 3 casi e 2 decessi

- EMILIA ROMAGNA: 36 casi e 28 decessi

- TOSCANA: 34 casi e 22 decessi

- UMBRIA: 7 casi e 3 decessi

- MARCHE: 4 casi e 1 decesso

- LAZIO: 63 casi e 42 decessi

- ABRUZZO: 8 casi e 8 decessi

- MOLISE: 2 casi e 1 decesso

- CAMPANIA: 37 casi e 30 decessi

- BASILICATA: 4 casi e 3 decessi

- PUGLIA: 36 casi e 25 decessi

- CALABRIA: 107 casi e 87 decessi

- SICILIA: 117 casi e 84 decessi

- SARDEGNA: 2 casi e 2 decessi.

Letti in questo modo i dati portano a ritenere che la Calabria sia una regione nella quale la sanità sia a livelli di grandissima inefficienza.

107 casi di malasanità e 87 decessi. Cioè in Calabria i decessi per malasanità sono la somma di quanti ce ne sono stati in Lombardia( 13), Emilia Romagna(28),Lazio (42), Umbria(3) e Marche (1) nei cui ospedali sono ricoverati otto volte i pazienti in Calabria.

E senza considerare che molti dei casi difficili di sanità prendono la via del centro nord!!!

Lette così le cose, il dato calabrese è una vergogna mondiale sulla quale dovrebbe indagare la OMS, altro che la commissione di indagine parlamentare!!!.

Mai nessuno però che ci dica dove questi casi si sono verificati: intendo parlare degli ospedali ed i reparti.

Allora la vogliamo dire questa verità o continuiamo a dire bugie?

«Il Consiglio ha valutato approfonditamente, grazie alle relazioni dei Ministri dell’interno e degli affari esteri, la possibilità di consentire agli studenti Erasmus la partecipazione al voto dall’estero per le prossime elezioni politiche, come auspicato in precedenza», recita un comunicato diffuso al termine del Cdm.

«La discussione ha posto in evidenza delle difficoltà insuperabili: anzitutto di tempo e di praticabilità e, soprattutto, di costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus - escludendo tutti gli altri soggetti che si trovano all’estero per ragioni di studio, ma senza una borsa Erasmus - come nuova categoria di elettori temporanei. La discrezionalità di scelta che eserciterebbe il Consiglio con questa decisione contrasta con i principi di partecipazione democratica, eguaglianza ed effettività del diritto di voto previsti dalla Costituzione. Il Consiglio - conclude la nota - ha auspicato che la prossima riforma elettorale tenga in debita considerazione le esigenze dei giovani temporaneamente all’estero per ragioni di studio e di lavoro».

La politica non ha mancato di dire la propria ma probabilmente solo per accattivarsi la simpatia di questi giovani. Omettiamo volutamente di parlarne ricordando che Milano , Torino, Bologna, Roma sono altrettanto se non più facilmente raggiungibile da Parigi o Berlino di quanto non sia raggiungibile la Calabria o la Sicilia dall’Italia del Nord dove lavorano e studiano decine di migliaia di giovani e meno giovani. Anche gli emigranti hanno il diritto-dovere di voto e spesso lo esercitano a proprie spese.

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

“Si riunirà GIOVEDI' 24 gennaio 2013 alle ore 17 il Comitato per le bonifiche dei terreni,fiumi e mari della Calabria, nella sala parrocchiale in località Laccata di Praia a Mare.

L'assemblea aperta a tutti si riunisce per decidere nuove iniziative di lotta per IMPORRE le bonifiche che ancora oggi non sono all'ordine del giorno di alcuna agenda politica , in particolare quella dei terreni della Marlane ancora avvelenati dai rifiuti tossici della stessa Marlane .

Il Comitato si rammarica anche per non aver avuto alcuna risposta dal parte del sindaco di Praia, Antonio Praticò per un incontro richiesto subito dopo la manifestazione per le bonifiche svolta a Praia nel dicembre scorso.

Il Comitato valuterà iniziative che andranno in questa direzione, anche perché ha dimostrato di non aver alcuna chiusura verso nessuno e di non avere nessuna preclusione politica, che invece altri hanno avuto nei nostri confronti. I militanti del Comitato ricordano anche a tutti i cittadini praiesi e non di partecipare alle udienze del processo Marlane ancora in corso il venerdì e dove ancora oggi diverse testimonianze dimostrano come all'interno di quella fabbrica siano state usate sostanze nocive che hanno portato alla morte per tumore di centinaia di operai ed  operaie.

Venerdì 25 gennaio nel tribunale di Paola ci sarà una nuova udienza dopo i tentativi da parte degli avvocati della difesa dei padroni, l'avv.Ghedini in prima fila , di far rinviare il processo portando varie scusanti, umilianti per i morti e le loro famiglie. Il Comitato fa appello a tutti alla partecipazione attiva “. 

 

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