
E’ notte.
Un autista transita per la galleria di Coreca ed avverte sulla carreggiata la presenza di alcuni pezzi di cemento “grossi quanto un pugno”
Secondo quanto da lui rilevato sarebbero stati espulsi dalla parete della galleria.
Proprio da una delle giunture.
Da qui l’allarme alle autorità.
Le stesse autorità, ovviamente, hanno risposto che stavano per dare la notizia all’ANAS per la verifica del fatto e la individuazione delle ragioni.
Stamattina è probabile che i tecnici dell’Anas, a che ora non è dato sapere, saranno sul luogo.
Diamo la notizia proprio per evitare che il problema segnalato passi in “cavalleria”.
Può essere “nulla”, può essere “cosa seria”.
È difficile, infatti, dimenticare che la medesima galleria è stata già interessata ad un fenomeno di lesione della parete e di sversamento di acqua e fango che hanno determinato l’allarme e dato luogo ad approfondite indagini.
Era il tempo del Maresciallo Cerza e del comandante Caruso da noi avvertiti in occasione di un incidente stradale.
E le due autorità hanno immediatamente segnalato a chi di dovere la vicenda da noi fotografata.
Probabilmente è proprio per questa opportunità da noi avuta che stamattina siamo stati interessati da un amico autista.
E sempre per questo che riteniamo di doverne dare opportuna informazione.
Chiediamo all’ANAS, eseguiti i controlli, di dare opportuno comunicato di rassicurazione agli utenti , così da poter usare la strada senza preoccupazione.
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Cronaca
Il pullman parte da san Giovanni in Fiore diretto verso Cosenza. E’ il 29 maggio.
L’autista finge un guasto al mezzo ed invita i passeggeri ad utilizzare un altro pullman che sta transitando
Tutti meno la sedicenne che gli era stata affidata dalla famiglia di lei che lo considerava un amico
Invece dopo essere ripartito l’autista ferma il pullman in una zona appartata e palpeggia la giovane nelle parti intime
La salva da un probabile abuso la telefonata di una amica preoccupata del ritardo.
L’autista riparte ed intima alla ragazza di non parlare
Ma la ragazza arriva a Cosenza sotto shock e racconta tutto alle amiche e all’insegnante.
Poi ai genitori che sporgono denuncia in questura.
Immediate scattano le indagini coordinate dal procuratore capo di Cosenza Dario Granieri e condotte dall’aggiunto Antonello Tridico.
Infine la richiesta di arresti in carcere, ma il GIP concede i domiciliari
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Cosenza