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La notizia è di venerdi mattina, ma abbiamo atteso che venisse confermata dalle autorità di Pubblica sicurezza.

Un fermo è scattato venerdi su Campora San Giovanni, da parte dei Carabinieri di Amantea alla guida del Maresciallo Munafò, per una donna del luogo di 41 anni, imprenditrice ed incensurata, l'accusa, in attesa di giudizio, è pesante detenzione e spaccio di droga oltre che furto aggravato di energia elettrica.

 

La stessa donna, pare che fosse da tempo sotto controllo da parte delle forze dell'ordine, poiché più di un sospetto era in mano alla locale Caserma dei Carabinieri di Amantea.

Cosi venerdi mattina i militari, assieme ai colleghi di Paola, hanno fatto scattare l'operazione di perquisizione alla ricerca di droga e denaro.

 

Dalle operazioni di perquisizione della abitazione della donna e della attività commerciale, dalla stessa gestita, è scaturita anche una denuncia per furto di energia elettrica, poichè i militari hanno trovato una cassetta di derivazione della pubblica energia elettrica modificata e e danneggiata, dalla quale, di fatti, partivano delle diramazioni abusive, considerate,  dai tecnici dell'enel intervenuti, molto pericolose per se e per gli occupanti della abitazione.

 

La donna è stata associata al carcere femminile di Castrovillari, in stato di fermo, alla donna sono stati sequestrati denaro contante per circa €10,000,00 e droga, del tipo cocaina, per circa 3.000,00 euro, sono stati sequestrati anche numerosi cellulari e diverse schede telefoniche, oltre che due bilancini di precisione e materiale di scarto per il confezionamento delle dosi.

 

Dalla conferenza stampa di sabato mattina abbiamo appreso che sono in corso ulteriori accertamenti in merito al fermo della donna, non si escludono, di fatti, nuove misure di perquisizione in abitazioni collegate alla donna ed ai propri contatti.

 

 

 

Pubblicato in Cronaca

cocaLA SPEZIA – Avevano scavato un buco dentro i blocchi di lastre di granito nero per nascondere 333 chili di cocaina in panetti e poi avevano caricato tutto in un container che dal Brasile è arrivato fino alla Spezia. Qui, però, grazie allo scanner portuale che ha individuato una variazione di densità nel granito, la Guardia di finanza ha potuto mettere le mani sul carico: 100 milioni di euro in cocaina purissima movimentati probabilmente dalla ‘ndrangheta calabrese.

L’operazione “Samba 2020” non è figlia del caso visto che la Guardia di finanza in ogni porto ha protocolli che consentono di monitorare gli arrivi e le partenze da e per gli scali di Paesi considerati “sensibili”. Per questo, quando è arrivata la nave cargo dal Brasile sono iniziati i controlli documentali per poi passare alla scannerizzazione del contenuto. E’ stato proprio il “sistema di ispezione scanner mobile” utilizzato nella lotta al narcotraffico (uno di questi è stato installato anche nel porto di Gioia Tauro) consente di monitorare le variazioni di densità del carico senza dover aprire il container. L’apparecchio usato dalla gdf spezzina ha in effetti mostrato una anomala variazione nel carico di lastre di granito nero tanto che la Guardia di finanza e l’agenzia delle Dogane hanno deciso di aprire il container. La droga era stata inserita in un incavo scavato nelle lastre di granito: 300 panetti da oltre un chilo di “neve” purissima.

Sequestrare il carico non è stato sufficiente e così la Gdf spezzina ha deciso di ricomporre tutto il blocco di granito scambiando la cocaina con panetti di materiale “inerte” e ha consentito che arrivasse il camion che ha trasferito il carico in una ditta di marmi di Carrara. Qui, il carico è stato preso in consegna da quattro persone: un calabrese con la sua compagna brasiliana, un croato e un albanese, tutti incensurati. I quattro hanno portato il granito in un secondo magazzino e quando hanno cominciato a togliere le lastre i finanzieri sono intervenuti, arrestandoli tutti e quattro per traffico internazionale di stupefacente.

La Guardia di finanza adesso sta ricostruendo tutti i complessi passaggi della vicenda, a partire dai simboli trovati sui panetti che potrebbero far identificare il luogo da cui sono effettivamente partiti.

Fonte notizia

Pubblicato in Italia

SCALEA - 25 nov. 19 - Proseguono incessanti i servizi dalla Compagnia Carabinieri di Scalea sul fronte del contrasto allo spaccio ed al consumo di droga nel territorio dell'alto Tirreno cosentino. Nella giornata di sabato scorso, nel comune di Scalea, il locale Comando Compagnia ha impiegato un nutrito dispositivo di militari e mezzi, coadiuvati dalle unità cinofile di Vibo Valentia, in un servizio a largo raggio su tutto il territorio scaleoto. Le numerose perquisizioni personali e domiciliari hanno consentito il sequestro di diversi quantitativi di droga e gli arresti di un personaggio già noto alle forze dell'ordine di 35 anni, oltre ad un incensurato, 36 anni, entrambi residenti a Scalea. I fatti risalgono alle ore 18.35 circa quando i militari del locale Nucleo operativo e radiomobile e della Stazione Carabinieri di Scalea, coordinati dal capitano Andrea Massari, al termine di un’accurata attività investigativa, hanno fatto accesso all'interno dell'abitazione dell'incensurato 36enne, originario di Verbicaro ma dimorante a Scalea, dove il cane Manco, giovane cucciolo di pastore belga, ha immediatamente segnalato al suo conduttore un borsello a tracolla posto sul divano. La segnalazione si è dimostrata fondata, infatti i carabinieri di Scalea una volta aperto il borsello hanno rinvenuto un involucro di cellophane contenente 33,5 grammi di marijuana. In ragione di quanto emerso, i militari hanno approfondito il controllo dell'abitazione perquisendo ogni angolo della casa, contesto operativo che ha consentito di rinvenire altri 15 grammi di marijuana occultati in un barattolo in vetro e due piantine della stessa sostanza stupefacente, posizionate sul balcone della camera da letto, dell'altezza di 28 e 35 centimetri. Il dispositivo si è poi spostato su un’altra abitazione di Scalea dove i carabinieri, sempre coadiuvati dall'unità cinofila di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto un pregiudicato 35enne. Anche in questa circostanza, determinanti sono stati l’attività informativa dei carabinieri e il fiuto del cane Manco che, una volta entrato all'interno dell'abitazione dell’arrestato, ha segnalato al suo conduttore diversi punti della casa, luoghi in cui i militari hanno poi rinvenuto lo stupefacente. In particolare, sono stati sequestrati 60 grammi di cocaina, 275 grammi di marijuana, 3 bilancini di precisione e la somma contante di 410 euro in banconote da piccolo taglio. Informata la Procura della Repubblica di Paola, i due prevenuti sono stati dichiarati in stato di arresto. Nel corso dell'udienza per rito direttissimo presso il Tribunale di Paola, svoltasi oggi 25 novembre 2019, gli arresti sono stati convalidati e sono stati disposti gli arresti domiciliari per l'uomo pregiudicato mentre il giovane incensurato è stato rimesso in libertà senza l'adozione di nessun provvedimento restrittivo

Pubblicato in Alto Tirreno

Gli strutturati e costanti servizi di controllo del territorio disposti dalla Questura di Reggio Calabria, permettono di registrare importanti risultati per la prevenzione ed il contrasto ai reati più pericolosi per la collettività.

Gli agenti delle volanti del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni, nell’ambito di tali servizi, hanno arrestato F.M. di anni 41, reggino con piccoli precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, che deteneva oltre 4 kg di cocaina.

In particolare, il personale del Commissariato, nell’ambito di controlli effettuati presso gli imbarcaderi della società “Caronte & Tourist” di Villa San Giovanni, hanno fermato una Smart ForTwo a causa dell’atteggiamento di agitazione e insofferenza manifestato dal conducente che ha indotto i poliziotti a procedere ad un’accurata perquisizione personale e dell’autovettura.

All’interno del veicolo, sotto il sedile del conducente, sono stati rinvenuti 3 involucri tipo panetti di una sostanza polverulenta, e un altro panetto è stato trovato in uno zaino in pelle riposto sul sedile posteriore.

Quanto rinvenuto, per un peso di 4,295 kg, è stato sottoposto ad analisi da parte del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria, e  la sostanza è risultata essere stupefacente del tipo cocaina che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato agli spacciatori oltre 300.000 euro..

La Polizia di Stato ha pertanto tratto in arresto l’uomo, e l’autorità Giudiziaria competente ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale di Arghillà di Reggio Calabria.

L’uomo, che era in procinto di imbarcarsi per Messina, non ha rilasciato dichiarazioni.

I successi che si registrano attraverso i servizi di controllo del territorio dimostrano l’attenzione che gli operatori della Polizia di Stato prestano ogni giorno per garantire alla giustizia gli autori di quei reati che minano la pace sociale, ed i risultati in materia di contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti permettono di impoverire il relativo mercato illegale, per la prevenzione dei danni che agli assuntori arrecano a sé stessi, alle proprie famiglie e alla collettività in generale.

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Pubblicato in Calabria

Cosenza. La Polizia Stradale sequestra oltre 10 kg di cocaina durante un controllo sulla A2

Durante ordinari servizi di controllo e pattugliamento autostradale, un equipaggio della Sottosezione Polstrada di Cosenza nord ed uno del Distaccamento Polstrada di Paola, alle ore 12.15, in A2 carreggiata Nord, nei pressi dello svincolo autostradale di Cosenza Nord, effettuavano attività di verifica nei confronti di un’autovettura Mercedes classe A, condotta da D.M. Locrese del 1989.

L’irrequietezza del conducente del veicolo ed i suoi numerosissimi precedenti inducevano i due equipaggi all’approfondimento degli accertamenti.

Infatti, in un doppio fondo posto sotto il sedile anteriore lato passeggero dell’automobile, venivano rinvenuti e successivamente sequestrati 10 panetti accuratamente confezionati e sigillati contenenti cocaina, per un peso complessivo di 10,5478 kg

Al termine delle attività narrate D.M. veniva tratto in arresto per detenzione e trasporto di sostanza stupefacente.

Pubblicato in Paola

Sono due i casi di violenza sulle donne, per uno dei quali, un avvocato è stato arrestato.

Un altro caso riguarda un 39enne indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia in danno della propria compagna convivente.

CATANZARO – Ancora violenza tra le mura domestiche e questa volta è finito in manette un marito violento, di professione avvocato, di 48 anni. Il personale della polizia di Catanzaro Lido ha eseguito due arresti distinti, dopo le denunce presentate da due donne vittime di maltrattamenti in famiglia. Nel primo caso, in carcere è finito un avvocato di 48 anni, G.V., per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Nella denuncia presentata dalla vittima lo scorso 8 agosto, la donna ha raccontato gli ultimi anni di convivenza con il proprio coniuge, divenuti nel tempo sempre più difficili per il carattere violento del marito, aggravato anche dall’abuso di sostanze stupefacenti dell’uomo che, col passare del tempo, la moglie ha tristemente constatato.

Avute le prove dell’uso della cocaina da parte del marito, per la donna è iniziato un vero e proprio inferno fatto di insulti, minacce gravissime attraverso le quali il marito alludeva ad amicizie con persone legate alla criminalità organizzata. E ancora botte, percosse, aggressioni che si sono susseguite negli anni. La donna ha raccontato che, a parte una breve parentesi coincisa con la nascita di una figlia, le violenze sono andate sempre in crescendo, fino a culminare in una giornata del corrente mese di agosto, in cui un’ennesima lite è sfociata in vie di fatto, tanto da indurre la vittima a fuggire di casa. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Irene Crea, hanno consentito di ricostruire quanto raccontato dalla donna, facendo emergere in maniera evidente i numerosi episodi di violenza, fisica e morale, cui la donna era da tempo vittima e la forte carica aggressiva e denigratoria dell’uomo che peraltro non si è mai posto scrupoli anche davanti alla figlia, in tenera età.

La seconda misura è stata eseguita nella mattinata del 14 agosto scorso sempre dagli agenti del Commissariato di Catanzaro Lido che hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a carico di T. G., di anni 39, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia in danno della propria compagna convivente. La misura cautelare è originata da una denuncia presentata lo scorso 10 agosto dalla donna, la quale ha raccontato gli ultimi anni di convivenza con il proprio compagno, con cui ha un figlio di 6 anni, passati in un crescendo di insulti, minacce e scatti d’ira, spesso violenti, negli anni, fino a culminare il 9 agosto, in cui l’uomo ha sferrato, nel corso dell’ennesima lite, un violento pugno alla donna. Dopo le cure mediche, la vittima ha presentato denuncia. Le indagini, dirette dal pm Irene Crea, hanno ricostruito i fatti e fatto scattare il provvedimento cautelare.

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Pubblicato in Catanzaro

La Squadra Mobile ha individuato e arrestato i componenti di due associazioni che negli ultimi anni avrebbero fatto circolare grosse quantità di sostanza stupefacente.

Durante il blitz “H24 evolution” arrestato anche il familiare di un noto pregiudicato della Noce.

 

Fiumi di cocaina alla Zisa, spacciata agli angoli delle strade o consegnata comodamente a casa. Sono sedici gli arresti della Squadra Mobile che ha con l'operazione H24 evolution ha individuato e sgominato due associazioni a delinquere che nel corso degli ultimi anni avrebbero fatto circolare grosse quantità di sostanza stupefacente nel quartiere e nel resto della città.

Tra i promotori di una delle due organizzazioni il familiare di un pregiudicato mafioso del mandamento della Noce, spiega la polizia.

Il blitz scattato all'alba di oggi arriva quale prosecuzione dell'operazione condotta a febbraio 2017 che ha portato all'arresto di numerosi spacciatori del rione e non solo che rifornivano anche i professionisti della "Palermo bene".

"Le ultime indagini svolte dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile - spiegano dalla Questura - coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno registrato le illecite attività di altri soggetti facenti parte di organizzazioni strutturate ed attraverso la nota metodica del telefono in servizio H/24".

„Offrivano droga a tutte le ore, non soltanto da comprare e portar via ma anche a domicilio, rappresentando un continuo punto di riferimento per l'approvvigionamento da parte di centinaia di persone in arrivo ogni giorno da tutta la città.

L’associazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, controllava rigidamente l’attività di spaccio dei propri pusher che non avevano autonomia.

Ricostruiti anche episodi di conflitto registrati tra pusher interessati ad aumentare il bacino di clienti per garantirsi un'entrata costante di diverse centinaia di euro al giorno.“

Pubblicato in Italia

Lamezia Terme - E' stato trovato in casa con cocaina e marijuana nascosti in una credenza e sotto i cuscini del divano.

Per questo motivo gli agenti del Commissariato di Lamezia Terme hanno arrestato S.G., 33 anni, per detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli Agenti di Polizia, nel corso dei servizi di prevenzione e repressione di reati in materia di stupefacenti, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, hanno deciso di effettuare una perquisizione personale nei suoi confronti, estesa anche all’auto e ad un’abitazione nella sua disponibilità, con l’ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato di Vibo Valentia.

Il cane antidroga “Floyd” ha trovato in una credenza e sotto i cuscini del divano del soggiorno 19,4 gr. di cocaina già divisa in 20 involucri, pronta per la vendita, e gr. 11,6 di marijuana.

S.G., che è risultato avere già precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti dopo essere stato foto segnalato, è stato tratto in arresto e accompagnato presso la Casa Circondariale, cosi come è stato disposto dal Sost. Proc. della Repubblica di Lamezia Terme, Emanuela Costa, che, avvisata dal Commissariato, ha immediatamente diretto le indagini.

Pubblicato in Basso Tirreno

Pacchetti di caffè che all'interno contenevano cocaina.

È quanto hanno scoperto i funzionari dell'Agenzia dogane e monopoli di Milano Linate perquisendo il bagaglio di una passeggera.

 

 

La droga, che in tutto ammontava esattamente a 4,933 kg, è stata sequestrata in collaborazione con i militari della guardia di finanza, che hanno anche arrestato la donna.

Il bagaglio con all'interno i quasi 5 kg di cocaina è stato scoperto nel corso di uno dei controlli per prevenire il traffico di stupefacenti.

La passeggera era arrivata all'aeroporto di Linate con un volo proveniente da Lima, via Madrid.

La donna, una cittadina peruviana, è stata arrestata per traffico internazionale di stupefacenti e denunciata alla Procura.

Pubblicato in Italia

I carabinieri della Compagnia di Paola, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Pierpaolo Bruni, a seguito delle direttive del comandante provinciale dei Carabinieri, Piero Sutera – hanno incrementato le attività di contrasto allo smercio al dettaglio di sostanze stupefacenti. I militari hanno arrestato un 51enne di Cetraro già noto alle forze dell’ordine

I carabinieri di Paola hanno tratto in arresto P. M., 51enne di Cetraro, con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.

I militari, impegnati in attività di controllo del territorio, nel corso della notte e nell’area del centro abitato di Cetraro – con il supporto di personale del Nucleo carabinieri cinofili di Vibo Valentia – hanno controllato un’auto di grossa cilindrata.

La vettura, condotta dal 51enne, stava procedendo a velocità sostenuta sulla strada statale 18, con direzione sud.

Dopo essere stato fermato, il 51enne avrebbe iniziato ad assumere un atteggiamento nervoso e, comunque, sospetto.

I carabinieri hanno, dunque, deciso di approfondire il controllo del veicolo.

La perquisizione, condotta con l’ausilio di Collins – pastore tedesco in forza al nucleo carabinieri cinofili di Vibo Valentia, specializzato nella ricerca di sostanze stupefacenti – ha consentito di rinvenire, nascosti nei vani di uno degli sportelli laterali, due involucri del peso complessivo di 1,120 chilogrammi, contenenti  cocaina.

L’arrestato, terminate le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Paola è stato rinchiuso nel carcere di Paola, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Pubblicato in Paola
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