Gli spazi per aumentare la propria conoscenza sono, per ognuno di noi, infiniti.
Ed uno dei limiti della diffusione della conoscenza è la abitudine alla sua conservazione da parte di chi la detiene, magari per pigrizia o semplicemente per sentirsi “più”.
Conosciamo poco o niente dei luoghi nei quali viviamo e soprattutto della storia del nostro comune.
Insomma se pur ognuno di noi detiene un po’ di conoscenza ad ognuno ne manca tantissima.
La movimentazione e il trasferimento, quindi, della conoscenza è indispensabile per la diffusione della cultura.
Facciamo un esempio.
Nemmeno nella biblioteca civica esiste una sezione che raccolga le tesi dei giovani amanteani di ogni tempo od una sezione delle tesi che trattano di Amantea. Tantomeno sono stati mai indetti premi per tesi su Amantea.
Né in tale biblioteca esiste una raccolta degli scritti più significativi pubblicati nel tempo da Amanteani o su Amantea.
Un esempio per tutti: pochissimi conoscono Alberto De Luca di Lizzano , pochissimi conoscono i suoi scritti, tra cui “L’infeudazione di Amantea”, “Amantea redenta”, “Gioacchino da Fiore e i mosaici di S. Marco”, pubblicati su “Rivista Storica Calabrese – Anno VI – 1898” insieme agli scritti di Moscato Giovanni Battista tra cui “Amantea (Ragguagli storici)” , La Tonnara di Amantea.
Per non parlare de Una statua d’Antonello Gagini nell’oratorio dell’Immacolata in Amantea, Amantea nel 1494. Ricordi aragonesi,
Riteniamo che è ora di spezzare questa negativa condizione e lo facciamo da questo sito cominciando a pubblicare scritti minori, ma anche sollecitando chi abbia interesse ad inviarci proprie opere da editare sul web.
Stiamo predisponendo un nuovo sito web destinato a tanto e del quale saranno fautori ed attori gli amici dello Scaffale di Sergio Ruggiero (Sergio Ruggiero, Roberto Musì, Gregorio Carratelli, Peppe Marchese, Giuseppe Sconzatesta, ed altri).
Sarà aperta la sezione delle tesi degli amante ani e delle tesi su Amantea.
Una sezione dei racconti , una delle fiabe, una delle leggende locali.
Una sezione della storia locale, probabilmente ripartita per periodi.
Ed altre.
Un costituendo comitato culturale valuterà il materiale inviatoci anche ai fini di una eventuale pubblicazione cartacea da farsi in collaborazione con l’autore.
Non escludiamo una biblioteca web locale .
Basta seguirci. Buon anno.
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Cementare il rapporto tra gli appassionati di fotografia e la città. Partendo da questo presupposto l’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino ha deliberato l’adesione al progetto “Wiki loves monuments”.
Si tratta, nello specifico, di un concorso fotografico internazionale che consiste nel documentare il patrimonio artistico e naturalistico di un determinato territorio, potenziandone la visibilità e sensibilizzando l’opinione pubblica sulla necessità di tutela dello stesso. L’iniziativa è stata lanciata da Wikipedia, l’enciclopedia libera consultabile in rete, allo scopo di favorire la conoscenza e la fruizione di città e paesi lontani dai grandi circuiti turistici internazionali. La foto del Castello della Valle di Fiumefreddo Bruzio, ad esempio, oltre ad essere giunta in finale, è stata tra le più cliccate dell’edizione 2014. In questo caso il termine condivisione è sinonimo di promozione e di conoscenza.
«Purtroppo – spiega il vice sindaco Giovanni Battista Morelli – in Italia vige il Codice Urbani che regola l’uso delle immagini dei luoghi d’arte. Tale normativa, infatti, non prevede la possibilità di fotografare i monumenti e “ri-licenziarli” senza una precisa autorizzazione da parte degli enti pubblici territoriali che abbiano in consegna tali beni o dei privati che ne siano proprietari. Seguendo l’esempio di altri comuni virtuosi, con l’adozione di un’apposita delibera, abbiamo “liberato” da questo obbligo alcuni luoghi dall’elevato interesse storico, artistico, paesaggistico e monumentale. I fotoamatori potranno immortalare in tutta tranquillità il complesso conventuale di San Bernardino da Siena, l’antica chiesa di San Francesco d’Assisi situata nell’area del Castello, il parco della Grotta, la Scogliera di Coreca e piazza San Francesco a Campora San Giovanni. L’intenzione è fare in modo che Amantea possa diventare una città “photo-free”, favorendo così la presenza degli artisti dell’immagine».
L’adesione, assolutamente gratuita e senza alcun onere a carico dell’ente, si è concretizzata grazie all’interessamento di Settimio Martire e Pompeo Colonna, gestori del sito viverefiumefreddo.it che sono anche referenti locali per lo sviluppo del progetto. «Ci auguriamo – spiegano Martire e Colonna – di poter organizzare nelle prossime settimane una sessione fotografica che possa coinvolgere più comuni della costa, consentendo così a chi proviene da fuori regione di entrare in contatto con la nostra realtà culturale. Il concorso è suddiviso in due fasi: la prima fase si svolge a livello nazionale, poi le dieci fotografie più meritevoli di ogni Paese verranno giudicate a livello internazionale per scegliere la foto vincitrice. Le regole da seguire per partecipare al concorso italiano sono semplici: basta scattare una fotografia a un monumento tra quelli indicati nelle apposite liste, essere disponibili a rilasciare la propria immagine una licenza “CC-BY-SA” e caricare l’immagine, nel prossimo mese di settembre, sul sito www.commons.wikimedia.org, inserendo il codice identificativo del monumento. Ogni fotografia entrerà a far parte del grande bacino di “Wikimedia Commons”, la banca dati multimediale di Wikimedia, e verrà usata per illustrare le voci di Wikipedia e i progetti correlati».
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E’ stato davvero piacevole rivedere, in questi ultimi giorni di Aprile, Amantea piena di Cosentini, Lametini, Paolani ( e di Amici di Amantea provenienti da tanti altri piccoli e medi comuni calabresi) a percorrere nelle principali vie commerciali cittadine.
Famiglie intere, giovani ed meno giovani di ogni età, a passeggiare nell’isola pedonale di via Margherita o sui larghi marciapiedi di Via Vittorio Emanuele, anche con i passeggini pieni della vita futura, degli utenti di Amantea di domani e dopodomani.
Né sono mancati gli ospiti di Amantea sul lungomare ricco di giochini per bambini od a godere semplicemente il tramonto colorato di rossi e di blu.
Ed ancora più piacevole, almeno per i commercianti, che hanno visto finalmente i propri negozi pieni di quella utenza che in verità è mancata nella stagione invernale, vedere le proprie merci apprezzate ed acquistate grazie ad un antico ed innegabile ottimo rapporto di qualità prezzo e vedere le loro buste portate in trionfo dalle donne e dagli uomini.
E non c’è stato bisogno di fare niente se non di attendere che scattasse quella voglia di uscire di casa che porta la stagione migliore, se non di lasciare che la gente ricordasse che da oltre mezzo secolo, e prima ancora che giungessero i prodotti cinesi, indiani e del bangladesh, a mortificare l’artigianato italiano, Amantea era, ed è, la città del commercio, dei commercianti altamente qualificati e professionali , delle merci di ottima qualità-prezzo.
Ma anche arte, cultura, turismo, alberghi, esercizi pubblici dalla straordinaria gastronomia, mare, sole, natura.
Una miscela che se sorretta da una continua ed intensa azione di accompagnamento e promozione può essere la chiave per continuare a ricevere la attenzione di mezza Calabria.
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