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Mentre al comune si parla di luminarie natalizie un intero quartiere resta totalmente al buio.

Si tratta di Santa Maria.

La foto ci è stata inviata da una nostra attenta lettrice con l’invito a segnalare questo gravissimo evento.

 

 

Diciamo gravissimo perché sembra che per ripararlo ci vorrà lunedì!.

Come faranno senza illuminazione pubblica gli abitanti di Santa Maria?.

Tanto più che non si tratta di una strada secondaria.

A seguire c’è la Guardia medica ed il118!.

Nessun comunicato da parte dell’Amministrazione.

Speriamo che qualcuno legga il presente articolo e ci faccia sapere lo stato delle cose.

Anche se domani si potrebbe intervenire!

Pubblicato in Amantea Futura

No! Non è il classico specchietto femminile che serve per verificare se i capelli e quanto altro sono posto!

Né lo specchietto per le allodole…..

Si tratta, invece, dello specchio che aiuta gli automobilisti di un difficile incrocio a sapere se arriva un’auto che diversamente non si vedrebbe e quindi ad evitare se possibile ripetuti ed anche gravi incidenti.

Uno specchio caduto a fine anno scorso, ci dicono per il forte vento, anche se si nota una profonda ferita nel suo contenitore, quasi come se fosse stato urtato da un camion.

E’ lo specchio dell’incrocio tra via Santa Maria e la sua traversa denominata Via Po.

Nessuno finora si è interessato alla sua ricollocazione

Come se, praticamente, fosse inutile

Non possiamo non parlarne anche se qualcuno potrebbe dire che stiamo facendo propaganda di fatti che “ ledono l’immagine della Città”

Ovviamente persone che vorrebbero zittire il mondo, cancellare tutto ciò che è scomodo anche se vero.

Non possiamo non sollecitarne la sua immediata riparazione.

Non possiamo non ricordare a chi di dovere che se dovesse succedere un incidente a causa della mancanza dello specchio “chi di dovere” sarebbe il responsabile morale e dalla pubblicazione di questo articolo anche civile.

Auguri Amantea.

Buon 2018!

Una forte mareggiata ha imperversato sul Tirreno cosentino già ieri giorno 11 settembre ed anche oggi.

Nella serata di ieri la casetta del lido dell’Hotel Santa Maria era stata danneggiata dalle onde e quel poco che ne restava era pendulo sulla spiaggia.

 

Stamattina non c’era più nulla e sulla sabbia si vedevano pezzi di legname.

Ma stamattina , alla luce del sole, non stavano bene nemmeno gli altri lidi.

Lo si può vedere dalle foto.

Anche qual che barca danneggiata.

Ma quello che ci sorprende è quanta spiaggia sembra sia venuta meno.

Decine di migliaia di mc di sabbia rubati dalle onde.

Alcune migliaia finite alla imboccatura del porto ancora una volta chiuso.

Una maledizione.

Come quella di Tutankhamon.

La maledizione che colpisce tutti i porti della città, da chiunque costruiti in qualunque epoca realizzati.

Peraltro le mareggiate hanno messo a dura prova quello che resta delle scogliere amanteane, ormai rimaste a nudo, e che si stanno dimostrando sempre meno idonee a tutelare le spiagge ed i beni su esse insistenti.

Valuti l’amministrazione comunale, non se, ma solo come documentare la gravità della situazione chiedendo finanziamenti idonei.

Una sola cosa positiva e che riteniamo sia da segnalare .

Ed è quella che il lungomare continua a resistere alle onde, svolgendo egregiamente il lavoro al quale è stato deputato.

Uno dei pochi, visti i danni che i marosi hanno fatto ad altri lungomare non idonei come il nostro.

Come non ricordare il progettista l’ingegnere Giuseppe Sposato!

Appena finita la mareggiata potremo fare un migliore e più completo resoconto.

Pubblicato in Primo Piano

Dopo alcuni momenti burrascosi, la Zingari 59 oggi fa scuola e viene copiata confermando la natura ed il carattere di città ospitale di Amantea.

  

Un nuovo progetto di assistenza prende il via nella cittadina tirrenica

Accoglienza come opportunità per lo sviluppo locale e dimostrazione di possibile integrazione.

 

Ha preso il via un progetto di assistenza di minori provenienti dall’Africa e dall’Asia.

A seguirlo una associazione che fa capo a Ianni Palarchio , giovane originario di Serra di Aiello che ha trovato nella nostra cittadina quanto cercato e voluto.

 

Non si esclude che il progetto sia addirittura presentato, come avviene in tanti altri comuni calabresi che si vantano di cogliere occasioni similari, che potranno dare benefici in termini di lavoro e di crescita sociale, alla comunità su impulso della amministrazione comunale che in tal modo potrà smentire il richiamo del sig Prefetto, la cui presenza è stata annunciata proprio stamani nella città.

 

La sede del nuovo servizio ai migranti è in Via Po in località Santa Maria

Al momento ci sono una quindicina di minori.

Pubblicato in Cronaca

Sono le 11 di stamat tina ed in Via Santa Maria scoppia l’allarme per una fuga di gas che invade un caseggia to ed anche l’esterno.

 

Poi all’improvviso, senza una ragione apparente il gas prende fuoco.

La signora Nadia dà subito l’allarme a tutti gli abitanti del caseggiato invitandoli ad allontanarsi ed intanto chiama i Vigili del Fuoco che devono però giungere da lontano, da troppo lontano per arrivare in tempo.

 

Allora chiama i carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Tommaso Cerza.

Intanto la famiglia Mazzuca chiude l'interruttore del gas di città ma dimentica di spegnere il quadro elettrico che invece viene spento provvidenzialmente dal maresciallo Cerza appena salito nella abitazione.

I carabinieri erano stati anche chiamati da un’altro dei residenti ed infatti sono immediatamente intervenuti.

 

Salgono nell’appartamento il maresciallo Tommaso Cerza ed il maresciallo Enrico Caporaso che riescono non senza difficoltà a spegnere le pericolose fiamme che avrebbero potuto portare anche ad un evento pericolosissimo.

Un intervento non da poco tanto che dopo i due carabinieri sono stati soccorsi dal 118 che ha riscontrato lievi ustioni.

Sorte peggiore hanno subito le loro divise che sono rimaste bruciacchiate e che sono di fatto inservibili.

Sotto la gente a guardare il loro intervento , gente che è scoppiata in un forte e lungo applauso quando la bombola è stata messa in sicurezza.

 

A contribuire allo spegnimento e messa in sicurezza anche Ottaviano di Puglia ( e chi altri, se no?) del servizio di protezione civile di Amantea che è intervenuto con un estintore.

A tutti ed all’applauso spontaneo dei presenti uniamo il nostro ringraziamento.

Sul posto anche due pattuglie dei Vigili Urbani di Amantea guidate dalla Vigilessa Anna Montemagno

Alle 11,33 arrivano i vigili del Fuoco con alla guida il caposquadra Romito Marco Salvatore.

 

Anche loro salgono immediatamente nel caseggiato e provvedono alla rimozione della bombola che viene trasportata lontano da case e strade.

La bombola infatti viene portata nel letto del torrente calcato e prima raffreddata da potenti getti di acqua e poi definitivamente messa in sicurezza.

Si chiude così positivamente una vicenda che sarebbe potuta finire in tragedia.

 

Meglio così ma è sempre il momento di riflessioni.

Possibile che una città come Amantea ed il suo territorio debba continuare restare sprovvista del presidio dei vigili del Fuoco, peraltro quando questi potrebbero essere allocati senza costi nell’immobile già sede dell’ufficio del Giudice di pace che posizionato proprio a lato della SS18 permetterebbe di raggiungere con facilità il capoluogo di Amantea, la popolosa frazione di Campora SG e tutti i comuni del comprensorio( Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio. eccetera).

 

 

Pubblicato in Primo Piano

Oggi ha piovuto. Nemmeno tanto, in verità. E anche lentamente, in modo che le acque potessero facilmente raccogliersi ed avviarsi a rifiuto.

Ma non è successo dappertutto.

Per esempio via Ticino e strade attinenti sono rimaste allagate.

Non da acqua soltanto, ma da acqua mista a fogna.

Molta la preoccupazione delle abitazioni con scantinati

“Ma per fortuna che c’è il Riccardo, che da solo gioca al biliardo” , diceva la canzone di Giorgio Gaber; noi invece diciamo : “ Ma per fortuna che c’è il Riccardo, che da solo vale un miliardo”; e Riccardo è Rocco Cima che anche se non è pagato da mesi prende il mezzo attrezzato , raggiunge via Ticino e spurga la rete fino a risolvere il problema del potenziale allagamento degli scantinati di alcune case sottomesse al livello delle strade.

Ma perchè basta una sola piccola pioggia e si rischia l’allagamento delle abitazioni?

A noi sembra il segno della approssimazione con la quale Amantea è stata costruita.

Costruzioni selvagge e senza la preventiva realizzazione delle reti confacenti per dimensioni alle abitazioni programmate.

O forse costruzioni abusive e tali che da non riuscire ad avere i necessari servizi

Ci siamo abituati. Ad Amantea tantissimi mancano i parcheggi, le strade hanno larghezze insufficienti, molti marciapiedi non esistono e quando esistono sono selvaggiamente occupati.

Non è solo un fatto di mancata programmazione urbanistica . Amantea sembra un Far West.

E così stasera ho sentito gente che gridava, che voleva chiamare i carabinieri, forse come estrema ratio ( meno male che ci sono almeno loro) , quasi che taumaturgicamente loro possano risolvere problemi gravi come quelli esistenti, inventandosi anche programmatori urbanistici.

Problemi che vengono a lontano e di cui nessuno è responsabile, perché le cose vanno così anche perché , in fondo, la gente vuole costruire e non tollera che i tecnici privati o del comune suggeriscano od impongano comportamenti corretti.

Mi piacerebbe che una commissione di tecnici valutasse la città ed indicasse gli errori urbanistici, magari anche senza mandare in galera nessuno ma semplicemente facendo l’elenco di chi ha voluto distruggere una città che poteva essere funzionale . Restereste sorpresi.

Il Capitolo VIII del pamphlet della commissione di inchiesta del 1899 ha per titolo L’arginatura del torrente Santa Maria e parla delle vicende del crollo del muro di argine e della inondazione della piana della marina di Amantea e dei pantani dove allignavano le zanzare apportatrici di malaria.

Ve lo riportiamo integralmente :

“La storia di questo lavoro è ben semplice.

Nel giugno del 1893 o per incuria dei proprietari obbligati alla manutenzione o per forza maggiore crollò uno dei muri di arginatura di questo torrente e propriamente quello che guardava il nostro abitato: quindi danni rilevanti alle proprietà limitrofe, seria minaccia per il popoloso quartiere marina e finalmente focolare di infezione per l’intero paese causa le acque del torrente che arrivando sino alla marina ivi formarono veri pantani emananti pestifere esalazioni.

Il tratto della strada provinciale che dalla piazza Commercio va sino al nostro scalo marittimo divenne letto del torrente e dalla stazione ferroviaria al paese bisognava accedere per un impraticabile viottolo.

Ma nessuno per ben tre anni si preoccupò di tali gravissimi inconvenienti e se il rappresentante politico del nostro collegio ed il nostro benemerito consigliere provinciale non si fossero rispettivamente cooperati ad ottenere ausilio dal governo e dalla provincia l’arginatura in parola sarebbe ancora un pio desiderio.

In seguito agli ottenuti sussidi l’amministrazione del comune avrebbe dovuto sollecitamente promuovere un consorzio tra proprietari frontisti ma stante l’urgenza decise invece di concorrere con lire 1.000,00 al lavoro e di invitare i proprietari Carratelli, Mirabelli e Quintieri ,( che reputava i soli a tanto obbligati) a far fronte al resto fino alla concorrenza di 12.500, ammontare del progetto.

I signori Carratelli e Mirabelli annuirono a tale richiesta rilasciando il primo un effetto in bianco di lire 1.500,00 come garanzia e deposito della sua possibile quota ai lavori da eseguirsi, e i secondi un altro effetto di lire 750,00 allo stesso scopo; ma i signori Quintieri Florestano ed Alfonso a mezzo dell’ill.mo signor Prefetto della provincia rifiutaronsi decisamente a tale concorso enumerando un cumulo di ragioni e fra le altre la sola seria a doversi formare un consorzio fra tutti i molti proprietari rivieraschi e gli altri che dalla esecuzione del lavoro venivano a ritrarre un utile qualsiasi.

L’amministrazione davanti a tale reciso e cavilloso diniego doveva sentire la necessità del consorzio ma lasciò invece correre e con imprudenza rara indisse l’appalto avocando interamente a se l’esecuzione del lavoro ne indisse l’appalto ai pubblici incanti in base alle summenzionate 12.500,00 rimanendone nell’ottobre 1895 aggiudicatario il sig Gennaro Amantea con il ribasso di centesimi due ogni cento lire.

Espletati i lavori questi furono collaudati dall’ingegnere capo del genio civile sig Agazio il 15 settembre 1898 per l’importo accertato di 13.399,27 con un’eccedenza di lire 1251,55 non autorizzata dal consiglio comunale

L’impresa in data 1 ottobre 1897 presentava un foglio di rilievi nel quale svolgeva ed illustrava delle domande per maggiori compensi per l’ammontare di parecchie migliaia di lire, compensi che con relazione riservata furono dall’ingegnere collaudatore sig Agazio ritenuti nella somma di lire 1125,73 soltanto

Intanto siccome il collaudo finale non è stato ancora sottoposto alle determinazioni di cotesto consiglio vedrà esso a tempo opportuno se sia il caso di prendere in considerazione le domande dell’impresa limitandole beninteso al numero ed alla misura dell’ufficio del genio civile , tanto più che l’arginatura a sabbia con un tratto rivestito di mura a secco sostituita alla palizzata segnata dal progetto è pericolante a tal segno che alle prime forti piogge non potrà resistere alla piena del torrente.

Dagli atti appare che l’ impresario abbia ricevuto in conto di pagamento lire 8.500,00 lire, cioè l’ammontare dei due sussidi elargiti dalla provincia e dal Governo rimanendo così creditore a prescindere dalle maggiori pretese da lui accampate di altre 6025,00 delle quali i signori Caratelli e Mirabelli sarebbero tenuti giusta le rispettive dichiarazioni di adesione a versare dopo l’accettazione del collaudo complessivo lire 2.250,00 rimanendo così una differenza di 3.775,00

Chi dovrà pagarle?

Senza dubbio nè lo Stato né la Provincia, i quali si limitarono ad accordare quel concorso in linea di semplice sussidio facendo le più ampie riserve; non i signori caratelli e Mirabelli i quali si obbligarono a quella limitata somma; non il sig Quintieri che non volle aderire alla richiesta del comune, nè promettere alcun concorso; non lo dovrebbe pagare neppure il comune giacchè anche esso assunse l’obbligo di contribuire ed a titolo di sussidio con la somma di lire 1000,00 trattandosi di opera idraulica di 5^ categoria, ma purtroppo lo dovrà, sia perché non curò di costituire il consorzio, come era suo dovere, specie dopo il diniego ricevuto dal sig Quintieri, sia perché assunse direttamente l’appalto dei lavori, sia perché non prevedendo una possibile differenza tra l’ammontare del preventivo e quello del collaudo non determino su chi dovesse esso ricadere, sia perchè prevedendola non curò che l’appalto fosse fatto a carpo e non a misura.

Vada adunque questo debito ad accrescere la mole non esigua dei debiti del comune”.

Scelte approssimate, favori e debiti a dismisura. Non sembra cambiata, poi, tanto questa Amantea!

A giorni la inaugurazione del ponte voluto dall’ex assessore Sante Mazzei sul torrente Santa Maria e che collegherà le due sponde del quasi sempre asciutto torrentello.

Ieri 9 settembre la ditta costruttrice Emmedue sas si è presentata di buon mattino con gli automezzi speciali e le maestranze specializzate per stendere il manto bituminoso sulla rampa di accesso al ponte ( vedi foto)

Successivamente è toccato al ponte vero e proprio

Ed infine le opere di rifinitura che sono state effettuate per modulare in modo ottimale le pendenze e gli innesti con le vie correlate.

Abbiamo avuto occasione di notare anche la speciale parete metallica che chiude a ovest la rampa di accesso.

Doppia la funzione.

Da un lato la tutela dal rumore prodotto dalle auto che si accingono alla salita che collega via Etna con il ponte.

Dall’altro la tutela della privacy della famiglia che abita proprio a fianco al ponte stesso e che diversamente sarebbe stata esposta alla visione da parte degli utilizzatori della nuova viabilità e lesa nella sua intimità.

La apertura del ponte permetterà di ridurre l’uso della SS18 sia per l’accesso nella via Staccia che nella uscita dalla medesima e quindi una maggiore sicurezza per gli automobilisti e per i pedoni

A giorni la inaugurazione.

Non sappiamo se il taglio del nastro sarà fatto dal sindaco Monica Sabatino o dall’assessore ai lavori pubblici

La sola certezza al momento è che sarà presente l’ex assessore ai LLPP Sante Mazzei.

Pubblicato in Cronaca

La tabaccheria dove è avvenuta la vincita è la n 1 di Santa Maria.

Il gioco è il MaxiMiliardario.

La vincita è avvenuta il 6 giugno

Si tratta di un giocatore abituale

Il biglietto infatti costa ben 20 euro

Ma la vittoria è stata importante

Oh, non di quelle che sistemano per tutta una vita, ma certamente permettono o di togliere qualche debito o di fare qualche regalo o se volete qualche “sciocchezza”

Una mano fatata od una monetina fatata e via il gioco è fatto

Uno vince e tanti perdono, ma di questi ovviamente nessuno parla

Lo scommettitore è rimasto rigorosamente anonimo

Riceviamo e pubblichiamo la nota “amara” inviataci da Francesco Perri ,e con il suo permesso ci permettiamo di aggiungere qualche riflessione dal vago sapore sociale , culturale e storico. Dice Francesco nell’inviarci la foto della fontana di Santa Maria rimossa, non si sa da chi, quando e perché, come se si trattasse di un bene di poco o nessun valore:

“Nell'incapacità di custodire e valorizzare si distrugge per ricostruire (peggio). Ma che bella idea distruggere l'unica fontana pubblica di un quartiere.

Che sia il frutto di qualche promessa tipo....... "al suo posto sorgerà la fermata della metropolitana"!!! magari facendoci una bella campagna elettorale.

Complimenti vivissimi ai politici di S.Maria per aver difeso -a mio avviso insieme alla Croce- uno dei simboli di questo quartiere, (e poco importerà se ne metterete una nuova magari digitale) attorno alla quale diverse generazioni di ragazzi, me compreso si sono cresciuti e dissetati dopo le interminabili partite a pallone o le corse in bici per le strade di S.M.

Una cosa la si è ottenuta però, non sentirete più ragazzini gridare "Guagliù tutti alla funtana".”

Pochi ricorderanno quanto sia antica questa fontana la cui acqua trovava origine in una delle più vecchie sorgenti delle nostre colline amanteane e che comunque era una delle poche che l’amministrazione del secolo scorso aveva posto a disposizione del “popolo”.

Già , un tempo le fontane erano del popolo, servivano per rifornire di acqua la comunità che vi si recava con la “vummula”

Ma era, come ricorda con mestizia Franco Perri, un luogo di incontro per i ragazzi degli anni sessanta , settanta ed ottanta.

Ben prima la fontana( le fontane) erano un luogo di incontro, di socializzazione ed addirittura negli anni trenta anche un luogo di appuntamento tra i giovani amanteani

Che tristezza, allora vederne la scomparsa e non sapere nemmeno chi possa ascriversi questo merito!!!!

Pubblicato in Cronaca
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