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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo solo ora la lettera del sindaco Tonnara all’assessore cappelli e le diamo pubblicazione, pur continuando ad evidenziare che la “ disparità” di trattamento( in termini di tempestività di informazione, evidentemente) continua a non piacerci. Non comprendiamo infatti il perché di due misure temporali tra la informazioni a stampa e quella via web. Ma ecco il testo che offriamo ai nostri lettori :

“Confesso che provo una grande difficoltà a risponderti pubblicamente perchè sono un “analfabeta del XXI secolo” che non ama esternare la sua intimità tramite facebook e twitter.

Mi è insopportabile l'idea che due inquilini dello stesso pianerottolo nemmeno si salutino, e poi magari conversano per ore attraverso il computer.

Resto legato al rapporto umano “faccia a faccia”, ai chiarimenti ed ai consigli datimi direttamente e non mediati da giornali o quant'altro.

D'altronde, in tutti questi anni non ho mai assunto il ruolo di leader. Più semplicemente mi sono sempre sentito “uno inter pares” che ama il civile confronto e le scelte collegiali.

Quindi non mi piace - non l'ho mai fatto - richiamare pubblicamente qualcuno, perchè non mi riconosco l'autorità per farlo ed anche perchè amo mettere in rilievo i pregi di ognuno piuttosto che i difetti, che inevitabilmente ciascuno si porta dietro.

E comunque, come ho già avuto modo di dirti personalmente, non era assolutamente mia intenzione “farti apparire come il solo colpevole, deformando i fatti”.

In un clima avvelenato da tanti fattori, alcuni dei quali misteriosi e preoccupanti per il vivere civile della nostra Città, credo sia richiesto ad ognuno di noi un maggiore senso di responsabilità e prudenza, un “linguaggio mite che non conosca i fremiti dell'ira e dell'orgoglio”.

Pertanto non ho certamente approvato e condiviso, come ho avuto modo di dirgli personalmente, la reazione di Mazzei nei tuoi confronti - esternata alla stampa e per di più alla presenza di avversari politici - pur se dettata da uno scatto di orgoglio per essere stato richiamato dinanzi a persone estranee al gruppo consiliare. E del resto continuo a pensare che quel richiamo potevi benissimo evitarlo.

Sono rimasto costernato nell'apprendere, solo il giorno dopo, le “pesanti frasi” che il consigliere Socievole avrebbe rivolto nei tuoi confronti. Stento ancora a credere che Socievole abbia potuto fare simili affermazioni, perchè tutti noi riconosciamo “il tuo impegno civile, che trova fondamento nei principi di moralità pubblica”.

Marcello, con il quale ci siamo sentiti telefonicamente, ha smentito di aver mai pronunciato simili frasi e si è ripromesso di incontrarti al più presto.

Sono convinto che una regia, non troppo occulta, stia tentando di avvelenare il clima all'interno della Giunta comunale. Ne è riprova il fatto che le polemiche paradossalmente non nascono da scontri su fatti reali, ma da pettegolezzi e sospetti che vengono riportati ora all'uno ora all'altro.

Alla luce di tutto ciò credo davvero che non ci siano assolutamente le condizioni per cui debba sentirti isolato e dimetterti.

Pertanto, nel respingere le dimissioni ti chiedo di riprendere con entusiasmo il tuo impegno, sicuro della mia stima che è di vecchia data e non ha certo bisogno di essere periodicamente ribadita.

Del resto, sarebbe davvero grave aprire una crisi in un momento così delicato. Non possiamo farlo per il bene dei cittadini e della Città, che ci ha tributato un successo eclatante, e per rispetto dei nostri consiglieri comunali, specie i più giovani, che continuano a sostenerci con entusiasmo e grande fiducia.

Credo che sia piuttosto il momento di rimboccarci le maniche, di aumentare l'impegno e la presenza non solo in Comune ma soprattutto tra i cittadini con cui bisogna dialogare costantemente.

Sono convinto che molte critiche nei riguardi della nostra amministrazione siano riconducibili specialmente ad una mancata conoscenza di fatti e dati, che dovremmo sforzarci di comunicare quotidianamente.

E' proprio questa nostra carenza che facilita, poi, le ricostruzioni del tutto fantasiose fatte da alcuni mezzi di informazione, i giudizi superficiali e qualunquistici, le critiche pretestuose, la cultura del sospetto.

Dobbiamo recuperare la serietà che in questi anni ci ha contraddistinto. Non sopporterò più che anche noi finiamo per alimentare chiacchiere e pettegolezzi.

Confrontiamoci apertamente con la Città sulle difficoltà economiche, sul Piano Strutturale, sul project financing del Porto, su alcuni ritardi non imputabili a nostre responsabilità.

Non abbiamo nulla da nascondere, perchè di una cosa sono sicuro: magari non saremo ottimi amministratori, ma della nostra onestà possiamo andare fieri.

Anche se, per vari motivi, dovesse diventare inevitabile il ricorso anticipato alle elezioni, è necessario che la durata della gestione commissariale sia la più breve possibile.

Questi mesi possono e debbono essere caratterizzati da un proficuo lavoro, che ci consenta di raggiungere obiettivi importanti.

Ecco: sono convinto che ciò sia possibile e che i fatti, alla fine, continueranno a darci ragione.

 

Amantea. Richiesta convocazione urgente consiglio comunale

Giovedì, 06 Giugno 2013 19:28 Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo la seguente richiesta di convocazione del Consiglio Comunale

“Al Presidente del Consiglio Prof.ssa Monica Sabatino Amantea

Richiesta convocazione urgente consiglio comunale

I Consiglieri Comunali di Minoranza, chiedono la convocazione urgente di un Consiglio Comunale per discutere e rendere partecipe l’opinione pubblica sullo stato dei fatti circa l’iter di alcuni progetti che l’Amministrazione più volte ha pubblicizzato e di cui non si conosce in quale fase della procedura si trovano. Gli stessi si sentono molto preoccupati circa il corretto adempimento degli stessi progetti sia in termini di scadenze temporali sia in termini di iter procedurale, soprattutto alla luce della perdita del contributo di 349 mila euro circa che la Regione Calabria ha concesso al nostro comune per far partire il servizio di raccolta differenziata “porta a porta” nell’ambito del POR.

I Consiglieri vogliono conoscere:

•          il perché si è perso tale contributo regionale per la RACCOLTA DIFFERENZIATA?

•          come questa amministrazione sta procedendo per poter recuperare tale contributo?

•          chi è l’Assessore responsabile e quale ufficio comunale?

•          A che punto stanno le procedure del progetto delle “PISTE CICLABILI”?

•          E’ vero che si rischia di perdere anche questo contributo perché non sono iniziate le procedure di esproprio dei terreni interessati come prevede l’iter progettuale?

•          E’ vero che il nostro Comune, capofila del PIANO STRUTTURALE ASSOCIATO, non è ancora stato in grado di dare le ultime direttive al Responsabile Progettista e che quindi non è in grado di approvarlo e consegnarlo materialmente alla Regione Calabria entro il prossimo 19 giugno?

•          E’ vero che anche questa data del 19 giugno è conseguenza di altre date precedenti inevase e quindi sarebbe l’ultima ed improrogabile proroga che la Regione Calabria ha dato al nostro Comune?

•          E’ vero che il nostro Comune è l’unico dei sei associati che non è stato in grado di portare a termine anche questo progetto e che quindi il tutto sarà Commissariato a discapito di una maggiore spesa da parte di tutti i Comuni associati e dei suoi relativi cittadini?

Chi sono i responsabili di tutto questo?

Una perdita di tali contributi, l’ennesima da parte di questa Amministrazione, non più giustificabile, richiede una immediata verifica interna sulle gravissime responsabilità, visto che più volte la stessa Amministrazione si è vantata di essere molto attiva sul recepimento di finanziamenti pubblici.

La perdita di tali contributi, in un momento di crisi economica generale, è un fatto gravissimo ingiustificabile che non può passare inosservato e sotto silenzio. Per questo ribadiamo la nostra richiesta di convocazione urgente di un Consiglio Comunale e nel caso si confermasse tale “disfatta” chiederemo le immediate dimissioni di tutti i responsabili.

Ad Amantea non è più possibile che si continui a sbagliare così grossolanamente e tutto passi sotto silenzio senza nessun provvedimento o esame di coscienza da parte dei responsabili.

La convocazione di un Consiglio Comunale ci appare la più democratica e trasparente forma di richiesta possibile. Rimaniamo in attesa sperando che anche questa richiesta non rimanga inevasa altrimenti saremo costretti a scrivere a SE il Prefetto.

Amantea, 5 giugno 2013

                                                        I Consiglieri Comunali di Minoranza

I finanzieri della tenenza di Amantea hanno eseguito un provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, su richiesta formulata dalla stessa procura, nei confronti di M.A ed M.G, entrambi residenti in Belmonte Calabro (Cs),.

I provvedimenti eseguiti rappresentano l’esito di precedenti indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Amantea, che avevano portato al deferimento alla Procura della Repubblica di Paola, di 7 soggetti che, a vario titolo, si sarebbero resi responsabili di violazioni al testo unico per l’immigrazione, attraverso la redazione di atti falsi poi utilizzati per permettere a soggetti di nazionalita’ extracomunitaria di entrare nel territorio nazionale e di permanervi da clandestini.

In particolare, il reparto del tirreno cosentino, nell’ambito di una più ampia attività rivolta al contrasto dell’immigrazione clandestina, ha attivato una serie di controlli al termine dei quali e’ stato possibile fare luce su vicende denunciate da ignari titolari di diverse imprese agricole, che periodicamente ricevevano formali comunicazioni dall’Ufficio per l’immigrazione della Prefettura di Cosenza, circa il ritiro di “nulla osta” per l’impiego di operai extracomunitari, benché le stesse imprese non avessero mai inoltrato alcuna richiesta di tale manodopera.

E’ emersa, infatti, l’esistenza di un sodalizio criminale, che per l’ottenimento del “nulla osta”, indispensabile per consentire l’ingresso sul territorio italiano di cittadini extracomunitari, riusciva a simulare l’esistenza di un rapporto di lavoro con le imprese querelanti, rapporto di lavoro “confezionato” all’insaputa delle stesse, mediante l’apposizione di firme e l’utilizzo di procure speciali false, oltre che attraverso la sostituzione di persona.

I responsabili, su un totale di 72 richieste per l’impiego di manodopera extracomunitaria, sono riusciti ad ottenere indebitamente la regolare concessione di 40 “nulla osta”, per i quali e’ stato verificato l’effettivo ingresso sul territorio nazionale.

L’operazione appena conclusa, ha permesso di far emergere anche nel territorio della provincia cosentina la presenza di soggetti che attraverso la promessa del lavoro lucrano con il business della tratta di esseri umani, sfruttando i clandestini extracomunitari ai quali, quasi sempre, e’ negato oltre che un lavoro regolare anche la dignità.

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