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Redazione TirrenoNews

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Tanto tuonò che piovve! Dice il vecchio adagio. Altri dicono invece che si tratta del miracolo della politica. In sostanza la presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro annuncia di aver inserito l'opera nel piano triennale e che da parte della Regione è pronto il finanziamento.

E Minculpop non manca di utilizzare frasi roboanti e ridondanti nell’annuncio.

Si parla infatti di importante sinergia tra provincia ( un mero adempimento amministrativo- cioè niente-) ed il finanziamento della regione.

L’annuncio lo da l’assessore all’urbanistica Piero Aiello , ma i soldi li ha messi l’assessorato ai Lavori Pubblici.

Insomma eccolo: «Grazie ad una importante sinergia tra Provincia di Catanzaro e Regione, si potrà presto dare il via alla ricostruzione del ponte sul fiume Savuto, distrutto da un’alluvione nel dicembre del 2008».

Ne danno notizia il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro e l’assessore regionale all’Urbanistica Piero Aiello «che hanno partecipato ad una serie di incontri tenuti con il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, l'assessore ai Lavori Pubblici Pino Gentile ed il dirigente generale del Dipartimento Giovanni Laganà e hanno individuato il percorso per ottenere il finanziamento dell’opera tramite fondi Cipe».

«Per la sua ricostruzione – afferma il presidente Ferro – è stato già redatto il progetto preliminare, inserendolo tra gli interventi prioritari da realizzare nel programma delle opere pubbliche. L’opera era stata già inserita nella programmazione regionale dalla precedente giunta e dall’allora assessore Incarnato, ma senza copertura finanziaria, circostanza che ha causato il mancato avvio dell’intervento. Con il recupero delle risorse necessarie alla ricostruzione del viadotto, si risolverà una problematica che sta causando gravi disagi ai cittadini e alle attività economiche e produttive, soprattutto dopo che le recenti mareggiate hanno provocato danni alla statale 18, che rappresenta la via alternativa verso il litorale tirrenico cosentino, rendendo ancora più difficoltosi i collegamenti».

Insomma la paura dell’isolamento tra il nord e sud della Calabria ha fatto il miracolo. Tardivo quanto vuoi, ma comunque miracolo. Ora aspetteremo qualche altro anno per averlo, ovviamente!

BIT 2013. I turisti italiani “sorridono” alla Calabria

Venerdì, 22 Febbraio 2013 10:31 Pubblicato in Calabria

E´ emerso dai dati del Dipartimento Turismo alla Bit 1013 a Milano realizzata dal Sistema Informativo Turistico Regionale su un campione di 1.000 italiani

Nove italiani su dieci che hanno scelto la Calabria per trascorrere le vacanze nel 2012 hanno espresso un giudizio più che positivo sulla destinazione turistica. Tropea si conferma la regina del turismo calabrese. Sul podio anche Reggio Calabria e Cosenza. Si accorciano i tempi di permanenza nelle località turistiche. La ricettività alberghiera preferita all'extra-alberghiero per il pernottamento. È quanto emerge - si legge in una nota stampa - da un'indagine presentata dal Dipartimento Turismo alla Bit 1013 a Milano realizzata dal Sistema Informativo Turistico Regionale su un campione di 1.000 italiani.   "La scelta di attuare un percorso strategico attraverso l'adozione del Piano di Sviluppo turistico sostenibile - ha dichiarato il presidente Giuseppe Scopelliti, commentando i dati - produce oggi il significativo risultato del giudizio positivo della maggior parte dei turisti che si sono recati in Calabria. Il consolidamento dell'identità e del brand, la concertazione con gli operatori e con i portatori di interesse hanno consentito di offrire un prodotto soddisfacente ed efficace. Continuiamo a perseguire la strada della governance dell'offerta per promuovere e far crescere il turismo nella nostra regione, facendo un passo avanti con l'individuazione delle 14 macroaree a maggiore vocazione turistica che saranno sostenute con interventi razionalizzati e mirati nei mercati nazionale ed internazionale".

"Continueremo a sostenere la destinazione Calabria - ha dichiarato l'assessore all'internazionalizzazione, Luigi Fedele - consolidando azioni ed interventi mirati sull'attività di promo-commercializzazione del sistema turistico regionale prioritariamente nei paesi target individuati dal Piano triennale sul turismo sostenibile. Un percorso strategico virtuoso che, in un'ottica di medio periodo, produrrà non soltanto un incremento delle provenienze turistiche in Calabria ma anche un beneficio economico in termini di valorizzazione dell'intera filiera economica regionale attraverso la valorizzazione del brand Calabria sui mercati internazionali".   "Tracciato l’identikit del turista italiano in relazione al prodotto turistico calabrese e approfondite le caratteristiche della domanda attuale e potenziale del nostro mercato - ha precisato il Dirigente generale del Dipartimento Turismo, Raffaele Rio intervenendo all'incontro con i giornalisti a Milano - si può avviare la successiva fase di attuazione della pianificazione strategica messa in campo dal governo Scopelliti, attraverso azioni di animazione territoriale per stimolare forme di aggregazione propositive di incentivo al turismo e attraverso azioni mirate di supporto alla comunicazione sfruttando tra l'altro la forza degli strumenti digitalizzati di coinvolgimento sociale. Lavoreremo per dare supporto alle 14 destinazioni turistiche individuate sostenendo l'ideazione di pacchetti turistici dei nostri operatori in modo da ottimizzare risultati tangibili ed incrementare i flussi sul territorio".   Perché in Calabria? Prevale la motivazione "vacanza".

Dalle risposte fornite risulta che il motivo principale è legato al turismo, con l’ 83,3% degli assensi, seguito a notevole distanza dalla visita a parenti e amici (13%) e da ragioni lavorative e di studio (3,7%). Un dato rilevante, questo, che conferma come la Calabria sia conosciuta e apprezzata dagli italiani principalmente come meta e destinazione turistica.   Preferenze: Tropea, Reggio Calabria e Cosenza in cima al sentiment dei turisti.

NB: Notate che 83,3 +13+3,7 fa esattamente 100!!

Permanenza: 4 su 10 si fermano per una settimana.

Si fa strada il "mordi e fuggi". In merito al periodo di permanenza per la vacanza trascorsa in Calabria, il

37,9% del campione dichiara di essersi fermato una settimana,

circa un quarto per due settimane (25,4%),

circa un sesto oltre due settimane (16,9%),

e circa un quinto (18,6%), si è fermato per un weekend.

NB: Notate che 37,9+ 25,4+ 16,9+ 18,6 fa 98,8!!! Dove sono gli altri?

Rispetto al dato del 2010 si registra una tendenza più accentuata al turismo “mordi e fuggi”, aumenta, infatti, la percentuale del campione che si ferma solo un Weekend, da 13,1% nel 2010 a 18,6% nel 2012, e allo stesso tempo diminuiscono i turisti che dichiarano di fermarsi per 2 settimane e più di due settimane.

Ricettività tradizionale preferita dalla metà dei turisti "auditi".

Quasi la metà del campione (46,9%) coinvolto nell’indagine ha scelto di pernottare in strutture alberghiere (hotel, pensioni e residence).

Mentre un’altra quota consistente, il 37,8% ha dichiarato di aver soggiornato in casa,

diviso tra chi è stato ospite di parenti e amici (17,2%),

chi ha soggiornato in affitto (14,1%),

e chi ha una casa di proprietà (6,5%).

Oltre il 6% del campione ha optato per i campeggi,

quota a cui va aggiunto il 2,5% di chi si è sistemato in aree di parcheggio per motorhome e caravan.

Cifre residuali riguardano invece i bed & breakfast (4%)

e gli agriturismi (2,5%)

NB: Notate che il loro totale fa 99,7!!!

NB: Stiamo aspettando il rapporto 2013 con i dati reali delle presenze alberghiere : ma abbiamo dubbi che sia stato redatto. Abbiamo chiesto informazioni all’assessorato al Turismo. Appena le avremo le pubblicheremo.

Prende ancora la pensione della moglie morta 29 anni fa

Giovedì, 21 Febbraio 2013 18:43 Pubblicato in Catanzaro

Cose che succedono solo in Italia.

Anzi in Calabria

Da 29 anni percepiva la pensione di reversibilità della moglie defunta.

Il protagonista della truffa all'Inps e' un uomo di 81 anni che è stato denunciato dai carabinieri a Guardavalle, comune del catanzarese.

La moglie dell'ottantunenne è deceduta nel 1983 e l'uomo, l'anno successivo, si è risposato senza comunicarlo all'Inps e continuando a percepire la somma di 250 euro mensili.

Ora l'ottantunenne dovrà restituire a rate, i 70mila euro illegalmente percepiti in questi anni.

Evidentemente a riscuotere la pensione andava l’uomo sulla base di una delega.

Possibile che l’Inps non pretenda ogni tanto una delega recente?

Possibile che l’Inps non pretenda un certificato di esistenza in vita?

Quale CAF lo ha assistito?

Perché l’Inps non chiede almeno annualmente l’elenco dei residenti ogni comune, magari quelli ultrasettantenni.?

Queste cose succedono solo in Italia, anzi, forse, in Calabria e continueranno a succedere!

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