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Redazione TirrenoNews

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Brutte scene stamane in occasione di una convention elettorale avente come tema la sanità a Palazzo Campanella a Reggio.

L'entourage di Rosy Bindi non ha inteso avviare i lavori prima che la troupe di Report (in Calabria con Antonino Monteleone per un'inchiesta sulla sanità calabrese) e, conseguentemente, anche altre troupes di tv locali, fossero fatte uscire dalla sala (anche in malo modo).

Le giustificazioni degli organizzatori sono state tese ad individuare una "chiave di lettura" privata dell'evento, ma, come, peraltro diffuso a mezzo stampa, trattavasi di momento aperto al pubblico. Ma non alle telecamere che, si sa, non è possibile smentire!

Secca chiosa di Milena Gabanelli, autrice e conduttrice di Report, la trasmissione di Rai 3 alla cui telecamere, guidate dal giornalista Antonino Monteleone, è stato impedito l'accesso durante una manifestazione di Rosy Bindi, a Reggio Calabria: ''C'è poco da commentare'' - ha detto Milena Gabanelli a Strill.it - ''in casi come questo quando viene impedito ad un giornalista di lavorare, di fare domande. Peraltro rilevo che se la signora Bindi non intende parlare con noi, noi, per parte nostra, continueremo a cercare di parlare con lei...(Strill)

Reggio Calabria 21 febbraio 2013 - Quello che doveva essere un seminario sulla Sanità si è trasformato per qualche minuto nella saga della violenza e dell'inciviltà. Spinte, sgambetti e attrezzatura rotta. Questo perchè, si vuol fare il proprio mestiere. Il giornalista in questo caso.

Antonino Monteleone (Giornalista) e Gabriele Morabito (Operatore), presi a male parole e spintonati.

Capiamo la tensione di questi giorni di campagna elettorale, ma non giustifichiamo, e mai lo faremo, atti di una gravità e di una violenza inaudita. Oltretutto consumati all'interno del Palazzo della Regione Calabria.

Che l'onorevole Rosy Bindi non voglia, per motivi suoi, rispondere alle domande del collega Monteleone è lecito e accettabile, ma il resto ci sembra davvero eccessivo.

Speriamo che rivedendosi nel video che qui vi proponiamo, i "protagonisti" in negativo abbiano la bontà e l'umiltà di chiedere scusa pubblicamente, ad Antonino Monteleone e Gabriele Morabito.

Certo noi non vogliamo speculare sulla cosa, ma quando la notizia c'è va data, diversamente faremmo altro.

Condanniamo con forza quanto accaduto ed esprimiamo la nostra piena solidarietà ad Antonino Monteleone e al suo operatore.

Solo per ricordarlo a me stesso. Antonino Monteleone è una risorsa positiva della nostra terra e come tale va tutelato e valorizzato. Altro che spinte, spintoni, sgambetti e ingiurie. Vergogna. Restiamo in attesa delle pubbliche scuse.

Luigi Palamara, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT

Il video http://www.mnews.it/2013/02/aggredito-antonino-monteleone-inviato.html

 

Il viso tirato e gli occhi lucidi, Nicola Adamo si è presentato puntuale in conferenza stampa, in una sala gremita nonostante l'ora, le 13.30 nel centro storico di Cosenza. Gli appunti scritti a mano, accanto il suo avvocato Ugo Luciano Celestino. All'indomani della notifica del provvedimento di sequestro preventivo nell'ambito dell'inchiesta sull'eolico l'ex vicepresidente della giunta regionale ha detto - “Mi voglio difendere – ha aggiunto- nel processo e non fuori dal processo. Piena fiducia nella magistratura” “ Accetterò- ha aggiunto- qualunque sia il giudizio” “ Il timore – ha spiegato è che la stessa serenità ed equilibrio che riconosco alla magistratura giudicante non ci sia stata durante le indagini”

Non voglio- ha aggiunto – lanciare accuse, ma l'esame delle carte processuali mi porterà ad individuare pupi e pupari di questa vicenda”.

Nicola Adamo ha poi raccontato della notifica dell'atto giudiziario “hanno bussato alle 8:30 alla mia porta, poi gli agenti sono rimasti con me quattro ore ad attendere il via libera per l'esecuzione del provvedimento”. “ Mentre vi parlo- ha sottolineato- in questo momento non mi è stato ancora notificato l'esecuzione del provvedimento” “ Stamattina – ha precisato infine – ho scoperto in banca che il provvedimento era stato eseguito”

“ La cifra a me sequestrata è di 875 euro”

“ Il mio patrimonio- ha detto – consta in una casa di mia proprietà e di una casa dove vivo intestata a mia moglie.”

“ Non credo- ha concluso alla cosiddetta giustizia ad orologeria- ma è una coincidenza che il provvedimento mi venga notificato a due giorni dal voto”.

Infine ha reso noto che sarà attivo un sito in cui aggiornerà mese dopo mese, la sua situazione economica” GdS

Pochissimi giorni fa, dando la notizia della carcassa di un delfino trovata in località Lampetia di Cetraro e ricordando quella di pochi giorni prima sulla spiaggia di Scilla, precisando che i due animali non mostravano ferite, ipotizzavamo la stranezza di tali morti e chiedevamo a chi di dovere di “ chiarire le ragioni di questa strana moria”.

Oggi scopriamo di avere visto bene. Ripetiamo, non siamo indovini, ma conosciamo il mondo del mare tanto da poter dare un allarme.

Ed infatti è il Ministero dell’ambiente che segnala già 45 delfini morti dall’inizio del’anno contro i 4 soliti in un anno ( ben 15 nella sola Toscana). Solo ieri due le carcasse una a Terracina ed una a Sperlonga. Una delle carcasse e' stata analizzata nei laboratori dell'Izslt di Roma Ciampino dal professor Mazzariol e dai suoi esperti.

Ma le indagini e le ricerche continueranno intensamente.

La causa piu' probabile potrebbe essere di natura infettiva (in numerose carcasse e' stata rinvenuta traccia di un batterio, photobacterium damselae, che puo' portare a sindrome emolitica e lesioni ulcerative).

I ricercatori dell’ Università di Pavia, dell’Università di Padova, le Asl, gli Istituti Zooprofilattici e l’Arpat nelle prossime settimane i ricercatori approfondiranno l'eventuale presenza di virus e l'eventuale fioritura di alghe anomale.

 

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