Un miracolo è sempre un miracolo. Chiunque lo faccia, comunque lo faccia, dovunque lo faccia. Ed è ancora più grande se questo miracolo è invocato ed atteso.
Come chiamarlo se non un miracolo quello di questi giorni di S Pasqua nella cui occasione è stata riaperta dopo anni di silenziosa chiusura la chiesetta rupestre di san Giuseppe, la chiesetta dei Catocastresi ed un tempo dei Camolesi che avevano questa unica via rupestre per giungere a piedi o col l’asino alla città? Come non ritenere un miracolo il fatto che la chiesetta sia stata riaperta in occasione dei riti pasquali e sia diventata una delle chiese della cerimonia del giovedì sera?
Ma come è successo? A Cosa è dovuto? Sicuramente a quel “lenzuolo” che è stato steso sul
versante in frana immediatamente a nord della chiesetta medesima.
Niente altro, infatti, è stato fatto per ridare sicurezza alla chiesetta ed alla zona se non la apposizione di questo “lenzuolo” sorretto da corde acciaiose legate a pioli di ferro infissi nel terreno.
Con il tempo, come sta avvenendo nel costone dietro la Chiesa del Carmine, crescerà l’erba e poi le piante autoctone della flora mediterranea che si ritiene permettano lo scorrimento dell’acqua piovana e la stabilizzazione del costone.
Insomma un vero e proprio miracolo della tecnica od ingegneria che dir si voglia!?.
Ma noi preferiamo ascriverlo a san Giuseppe che certamente avrà suggerito ai tecnici come fare per aprire di nuovo la chiesetta che tanto sta a cuore a noi amanteani.
Peccato, se vero questo miracolo, che ci sia voluto tanto tempo e che si sia preferito altro a questo intervento.
A San Giuseppe il compito di integrare il miracolo della tecnica con la sua potente fede per evitare ulteriori crolli del versante ed il pregiudizio della sua e nostra chiesetta.
E visto che c’è , non è male se dà un occhio anche al costone dietro la chiesa del Carmine.
PERVIENE OGGI 29 MARZO IL SEGUENTE COMUNICATO STAMPA CONDIVISO GUARDIA COSTIERA WWF
“AD AMANTEA L’ULTIMO DEI QUATTRO RINVENIMENTI DI TARTARUGHE MORTE IN DUE GIORNI ACCERTATE SUL TIRRENO COSENTINO
E’ PERVENUTA QUESTA MATTINA ALLA SALA OPERATIVA DELLA GUARDIA COSTIERA DI VIBO VALENTIA MARINA LA SEGNALAZIONE FATTA DAL RESPONSABILE DEL WWF DI BELMONTE CALABRO, RELATIVAMENTE AL RINVENIMENTO DI UNA TARTARUGA SUL LITORALE DI AMANTEA E PIU’ PRECISAMENTE SULLA SPIAGGIA ANTISTANTE IL LUNGOMARE TIRRENO DELLA FRAZIONE DI CAMPORA SAN GIOVANNI.
IL SERVIZIO OPERATIVO DELLA GUARDIA COSTIERA DI VIBO DISPONEVA L’INTERVENTO DEI MILITARI DELLA DELEGAZIONE DI SPIAGGIA DI AMANTEA, CHE POCO DOPO GIUNGEVANO SUL POSTO, OVE SI RENDEVANO CONTO DEL DECESSO DEL GIOVANE ESEMPLARE DI TARTARUGA SPECIE CARETTA CARETTA.
SUL LUOGO DEL RITROVAMENTO ANCHE IL SEGNALANTE DOTT. FALSETTI DEL WWF, CHE PROCEDEVA AL RICONOSCIMENTO DELLA SPECIE E ALLE MISURAZIONI DI RITO – PESO DI CIRCA 35 KM LUNGHEZZA 60 CM. IL COMANDANTE DELLA GUARDIA COSTIERA DI AMANTEA, RICHIEDEVA L’INTERVENTO SUL POSTO DEL VETERINARIO DI TURNO DELL’ASP DI COSENZA AREA C, CHE NE VERIFICAVA IL DECESSO DOVUTO AD UN AMO DA PALANGARO E NE DISPONEVA L’AVVIO ALLO SMALTIMENTO, QUEST’ULTIMO ESEGUITO DAL COMUNE DI AMANTEA NEL PRIMO POMERIGGIO DI OGGI.
IL RITROVAMENTO E’ STATO SEGNALATO ANCHE AL RESPONSABILE DEL WWF REGIONALE DOTT. PAOLILLO, IL QUALE HA EVIDENZIATO CHE NEGLI ULTIMI DUE GIORNI SONO STATE RINVENUTE ALTRE TRE TARTARUGHE MORTE SUI LITORALI DI BELVEDERE MARITTIMO, CETRARO E PAOLA, TUTTI SEGNALATI DAI COMANDI TERRITORIALI DELLE LOCALI GUARDIA COSTIERA INTERVENUTI. ANCHE PER L’ESEMPLARE RINVENUTO A CETRARO, LA CAUSA DI DECESSO E’ STATA UN AMO, MENTRE SONO IN FASE DI ACCERTAMENTO LE CAUSE DEL DECESSO DEGLI ALTRI DUE CASI.
IL DOTT. PAOLILLO CI TIENE AD EVIDENZIARE CHE LE TARTARUGHE SONO UNA SPECIE PROTETTA E IL RINVENIMENTO DI ESEMPLARI IN DIFFICOLTA’, DEVE ESSERE IMMEDIATAMENTE COMUNICATO ALLA GUARDIA COSTIERA, CHE NE COORDINA L’ASSISTENZA IMMEDIATA. POSSONO VERIFICARSI, INFATTI, -SPIEGA IL DOTT. PAOLILLO - CATTURE ACCIDENTALI DA PARTE DI PESCATORI PROFESSIONISTI O DIPORTISTI, CHE NON DEVONO AVER TIMORE DI RICHIEDERE L’INTERVENTO DELLA GUARDIA COSTIERA, CHE SI ATTIVA PER LE ASSISTENZE E I TRASFERIMENTI, TRAMITE IL WWF, PRESSO IL CENTRO DI RECUPERO E SOCCORSO “A.M.P.” DI CAPO RIZZUTO. POTREBBE CAPITARE CHE LA TARTARUGA RECUPERATA NELLA BATTUTA DI PESCA POSSA ESSERE SALPATA A BORDO E IL TAGLIARE LA LENZA E RIGETTARE L’ESEMPLARE IN MARE NON POTREBBE ESSERE SUFFICIENTE A SALVARE LA TARTARUGA CHE POTREBBE AVERE INGOIATO L’AMO.
ANCHE IL CAPO DEL COMPARTIMENTO MARITTIMO DI VIBO VALENTIA MARINA C.F. (CP) Paolo MARZIO, EVIDENZIA L’IMPORTANZA DI CONTATTARE TRAMITE IL NUMERO GRATUITO 1530 LA GUARDIA COSTIERA COMPETENTE PER TERRITORIO, CHE SI ATTIVEREBBE IMMEDIATAMENTE PER LA SALVAGUARDIA DELL’ESEMPLARE IN DIFFICOLTA’.
Quest’anno l’ora legale coincide nientemeno che con la domenica di Pasqua. E così nella notte tra sabato e domenica gli orologi dovranno essere portati avanti di un’ora. Ritorna l’ora legale che era stata accantonata a fine ottobre 2012.
Una situazione identica in tutti i paesi dell’Europa dove l’ora legale inizia infatti l’ultima domenica di Marzo e termina l’ultima domenica di Ottobre.
Dormiremo un’ora in meno ma risparmieremo energia elettrica, il che in tempi di spending rewiew non è una cosa da poco.
L’idea di farla fu nientemeno che di Benjamin Franklin l’inventore del parafulmine che l’ebbe nel lontano 1784 e che pubblicò la sua idea sul quotidiano francese Journal de Paris.
Ci volle la prima guerra mondiale per applicarla.
In Italia, infatti, fu applicata per al prima volta il 1916
Su abolita diverse volte nel periodo dal solo dal 1940 al 1948
Dal 1996 è continua, ogni anno.
Ma c’è chi non la applica: sono in particolare le persone anziane che vivono sole e che continuano le proprie giornate con il vecchio orario.