
Sembra che Amantea avrà un buon futuro.
Ma solo se davvero ANCHE l’Amministrazione ( come noi cittadini) si incaxxa e comincia sul serio a punire gli incivili.
Che sia chiaro, non è solo un fatto di civiltà è una pretesa di rispetto
Quando gli incivili e stroxxi si comportano in questo modo offendono la intera città e coloro che pagano le tasse
Eh,si!. Perché i costi di pulizia dell’ambiente andranno a gravare sugli amanteani( ed ospiti) che si comportano civilmente!
E questo non è affatto giusto.
Riflettiamoci, insieme.
Questo è quanto scrive Andrea Ianni Palarchio:
“Avviso Importante: Se a qualche garbato cittadino avessero questa sera rubato l’intero bagno (compreso lo scaldabagno) sappia che è stato tempestivamente ritrovato sul lungomare Tirreno a Campora !!!
È stato fortunato in quanto le telecamere hanno immortalato lo scarico e presto verrà riconsegnato al legittimo titolare !!!!”
Bene, Andrea!. Aspettiamo la sanzione .
Ma vorremmo sapere anche chi è questo incivile!
E poi, ci permetta l’amministrazione, se ricordiamo che sarebbe fortemente opportuno che venisse aperto un canale web riservato per segnalare questi comportamenti incivili( foto e nomi) onde la loro sanzione.
E poi, ma quel colore orribile chi mai lo ha scelto?
Si! E’ vero c’è tanto male in giro! Ma c ‘è anche tanto bene.
Eccovi uno straordinario esempio della grande umanità e del coraggio che da sempre mostrano i Carabinieri nel loro quotidiano.
Anche giovani carabinieri come nel caso!. Eroi del nostro tempo.
Giovani carabinieri della Caserma di Lago e di quella di Amantea, carabinieri di cui i comandante e le le due cittadine possono andare orgogliosi ed a cui i sindaci( Li invitiamo in tal senso) potrebbero( anzi dovrebbero) dare la opportuna attenzione politica e sociale indicandoli quali esempi agli altri giovani calabresi.
Un carabiniere vede un’auto e si ferma.
Era stata appena segnalata la assenza di un uomo ed il milite ha immediatamente avuto, sembra, il sospetto che potesse trattarsi dello scomparso.
Si avvicina e scopre che l’uomo aveva tentato il suicidio.
Riesce a farsi aprire lo sportello e tenta di calmarlo, prima, per soccorrerlo subito dopo.
L’uomo tenta di mettere in moto l’auto e di scappare ma il carabiniere gli toglie la chiave dal cruscotto.
Il giovane militare capisce di avere di fronte a se un uomo disperato.
Intanto allerta le altre caserme ed il 118.
Ma l’uomo improvvisamente prende la seconda chiave, mette in moto l’auto e scappa su una delle stradette secondarie nel tratto da Potame verso Domanico.
Riesce a far perdere le proprie tracce, ma nel mentre arriva una pattuglia di Carabinieri da Amantea.
Abilmente e forse fortunatamente i CC riescono ad individuare la strada interpoderale ed a raggiungere l’auto e l’uomo che si era chiuso dentro e non intendeva aprire.
Nella zona non funzionavano nemmeno i cellulari e quindi l’autoambulanza del 118 non riusciva ad intervenire non potendo essere guidata sul luogo della necessità.
Ma per fortuna i giovani carabinieri della caserma di Amantea per salvare l’uomo che si stava dissanguando, prima forzano lo sportello, poi, con una provvidenziale e felice intuizione ,caricano il suicida sull’auto di servizio e “volando” per i tornanti delle piccole strade di montagna e della SS 278 lo portano nel vicino nosocomio di Cosenza dove i medici riescono a salvarlo.
Si scopre dopo la drammatica lettera che il disperato e povero uomo aveva indirizzato alla moglie per anticipare il drammatico gesto.
Sembra che il gesto sia figlio dello stato di bisogno dell’uomo.
Ora gli investigatori stanno accertando quanto altro necessario per capire se il quarantasettenne avesse problemi anche di altra natura.
Sembra che ci si possa trovare di fronte ad un dramma della solitudine e del bisogno.
Ora che i giovani Carabinieri hanno adempiuto al loro dovere salvando questo giovane uomo si impone che lo Stato, in tutte le sue espressioni, e la Società facciano la loro parte.
I bisogni, ricordiamocelo ogni giorno, non sono solo in Africa ed in Asia ma anche nella nostra Italia!
Ai giovani carabinieri i complimenti del nostro sito e gli auguri di continuare ad essere sempre disponibili per chi ha bisogno.
Un tempo gli indiani d’America cantavano questa poesia “Dèi del tuono, prestate ascolto ai magici sonagli e al suono dei tamburi, da due lune i ruscelli sono asciutti, come fantasmi gli uccelli allineati, sostano all'ombra senza più cantare.
Nostro fratello, il Sole, non trova più il suo viso nel letto luminoso del torrente; i suoi occhi vedono soltanto fango giallastro, disseccato, rugoso come il volto di una vecchia.
Il girasole protende avidamente la bocca alla rugiada con labbra screpolate, a capo chino, sono fragili e stanche le sue braccia di foglie.
Ay-yee! Tuono, dèi delle grandi acque, il popolo dei fiori, l'erba affamata, le creature dell'aria e dell'acqua,i figli della terra vi supplicano, ascoltate le nostre mille preghiere. Hah-yèe! Hah-yò-o-o-o!”
Oggi ad Amantea la invocazione contraria: “O cielo smetti questa pioggia insistente. Dacci il tempo di passare una mano di bitume impermeabilizzante sul tetto del campus onde evitare che l’acqua filtri e scenda sotto, gli intonaci non restino umidi e la pittura si scortichi.
E’ stato inutile l’allarme emesso dall’architetto Giuseppe Maria Vairo.
Ma è solo questione di tempo.
Due volte.
Una volta perché ci vuole un po’ di tempo.
E la seconda vota perché ci vuole un po’ di bel tempo.
Ma non disperiamo.
Se sotto per l’erba possiamo sempre chiamare le pecore tosaerba, per la bitumazione possiamo chiedere agli amici indiani d’America di non suonare i magici sonagli ed i poderosi e rumorosi tamburi.
Così il campus si asciugherà , i ruscelli si asciugheranno, gli uccelli allineati, sosteranno all'ombra senza più cantare, come fantasmi.
E poi il Sole, non troverà più il suo viso nel letto luminoso del torrente; ed i suoi occhi vedono soltanto fango giallastro, disseccato, rugoso come il volto di una vecchia ed il girasole protenderà avidamente la bocca alla rugiada con labbra screpolate, a capo chino.
E l’erba affamata di acqua seccherà.