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Dietro l’angolo la terribile fine dell’Italia!

Martedì, 29 Maggio 2018 17:38 Pubblicato in Mondo

Lo spread sale ed i migranti ci invadono!

Intanto il commissario Ue Oettinger dice: «I mercati insegneranno all’Italia a votare giusto».

Ecco la verità! L’Italia non ha più democrazia, la tanto decantata democrazia costituzionale.

Non ha senso far votare gli italiani.

Al loro posto voteranno i mercati.

Non solo ma la Bce incalza: «L’Italia ripassi le regole».

E poi Moscovici avverte l’Italia: «Ha il destino nelle sue mani».

E non serve a nulla che Salvini dica che . “E senza vergogna”

E che il M5Sn dica : «Juncker smentisca».

Ancor meno che il Pd si indigni e dica che “E’ offensivo”

«I mercati insegneranno agli italiani a votare nella maniera giusta»: è un’entrata a piedi uniti, nella crisi politica, finanziaria ed istituzionale dell’Italia quella del commissario europeo al bilancio Gunther Oettinger. La frase è stata pronunciata dall’esponente della commissione di Bruxelles nel corso di un’intervista a un tv tedesca e lo stesso Oettiger l’ha retwittata. L’intervista andrà in onda in forma integrale questa sera ed è destinata a suscitare reazioni a catena. Lo stesso esponente della Ue pochi giorni fa aveva adombrato il dubbio che l’Italia non fosse salvabile. «Lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti» si augura adesso Oettinger.

«Ma l’Italia riceverà più soldi»

Le parole di un esponente «falco» della politica comunitaria? Per la verità Oettiger, tedesco ed esponente del Ppe aveva usato una tattica «bastone e carota» nei confronti di Roma, affermando che la Ue si appresta ad aumentare la fetta di fondi comunitari a favore dell’Italia: «Paesi dell’Europa orientale come la Slovacchia, i Paesi Baltici e la Polonia riceveranno meno soldi» da Bruxelles nell’ambito della politica di coesione europea nel prossimo bilancio 2021-2027, essendo diventati più «competitivi», mentre altri che «negli ultimi anni si sono ritrovati in una situazione di maggiore stagnazione, come l’Italia, riceveranno più soldi» aveva detto il commissario in un dibattito all’Europarlamento di Strasburgo.

I mercati

Spread vola fino a 320 punti, la Borsa trema

Salvini: «Io non ho paura»

Immediata la pioggia di reazioni alle parole di Oettinger. «Pazzesco, a Bruxelles sono senza vergogna. Il commissario europeo al Bilancio, il tedesco Oettinger, dichiara `i mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta´. Se non è una minaccia questa. Io non ho paura» annuncia via twitter Matteo Salvini. «Chiediamo al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di smentire immediatamente il Commissario Oettinger» dice la capodelegazione del M5S a Srasburgo Laura Agea. Anche il segretario del Pd Maurizio Martina si schiera. «Nessuno può dire agli italiani come votare. Meno che mai i mercati. Ci vuole rispetto per l’Italia». Il commissario viene rimbrottato anche dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk: «Per favore rispettiamo gli elettori, siamo qui per servirli non per impartire lezioni». Sia Salvini che il Pd hanno chiesto le dimissioni di Oettinger.

Juncker: «Commento sconsiderato»

«Juncker è stato informato di questo commento sconsiderato, e mi ha chiesto di chiarire la posizione ufficiale della Commissione: compete agli italiani e soltanto a loro decidere sul futuro del loro paese, a nessun altro»: così il portavoce del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker a proposito dei commenti di Oettinger. Anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani stigmatizza le dichiarazioni: «L’Italia non è una democrazia a sovranità limitata. Non sono i mercati a decidere il destino della Repubblica, ma i cittadini con il loro libero voto e le Istituzioni che li rappresentano. Chiedo a tutti di rispettare la volontà degli italiani, in loro ho piena fiducia».

La precisazione di Oettiger

La bufera ha indotto Oettiger e Berndt Thomas Riegert, il giornalista tedesco che per primo aveva diffuso il testo della dichiarazione (e poi rimossa su Twitter) ad alcune precisazioni: «Le prossime settimane - ha detto il commissario - dimostreranno che l’evoluzione dei mercati potrebbe spingerà gli elettori per non votare per populisti di destra e sinistra ...spero che questo mandi un segnale perché non venga data la responsabilità di governare a populisti di destra e sinistra».

Anche Moscovici avverte Roma

Un fatto appare ormai chiaro: non solo i mercati e le agenzie di rating incalzano l’Italia sospettata di voler allentare le politiche di rigore finanziario (innescando il rialzo brusco dello spread e lo slittamento verso il basso della Borsa); anche le istituzioni comunitarie hanno aumentato il pressing politico su Roma. Prova ne siano anche le parole pronunciate in queste ore da un altro commissario Ue, quello all’economia, Pierre Moscovici. «Gli italiani hanno il destino nelle loro mani - ha premesso Moscovici - e sono loro che lo definiscono, tutti come europei siamo attaccati all’idea dell’Italia pienamente europea, al cuore dell’Europa al cuore della zona euro, e ci auguriamo che questa situazione politica trovi la migliore soluzione.

L’analisi

Spread in rialzo: ma perché i mercati continuano a crollare?

La Bce: «l’Italia ripassi le regole»

Non bastasse la commissione Ue, anche la Bce non resta a guardare. Il vicepresidente della banca centrale europea Vitor Constancio ha ricordato (in un’intervista allo Spiegel) che ogni intervento di salvataggio da parte delle autorità monetarie nei confronti di Paesi in difficoltà «è soggetto a regole molto chiare. Intervenire sui mercati dei titoli di Stato di Paesi vulnerabili può essere utilizzato solo se il paese in questione accetta anche un programma di aggiustamento. L’Italia conosce le regole. Forse dovrebbe il caso di dargli di nuovo uno sguardo»

«Fino a quando l’Italia potrà permetterselo»

L’apprensione contagia un po’ tutti gli ambienti, compresa l’informazione. Il siti della Frankfurter Allgemeine Zeitung, la voce più autorevole della comunità finanziaria tedesca, oggi dedica l’apertura proprio a quanto sta accedendo a Roma con un interrogativo eloquente: «Fino a quando l’Italia potrà permetterselo?». La Faz si mostra preoccupata proprio dalla svolta impressa agli avvenimento questa mattina, quando il rendimento dei titoli di stato italiani a breve termine è balzato dallo 0,8% al 2,3%: «Questo è il sintomo di una crisi di prim’ordine perché in tempi normali...questi titoli non divergono all’interno dell’area euro. Non c’era un divario tanto grande dai tempi della crisi del 2012» di Claudio Del Frate

Un contributo per l’istituendo ufficio di piano

Martedì, 29 Maggio 2018 16:35 Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo:

“Sollecitiamo la Conferenza dei Sindaci ad avviare una immediata verifica sullo stato di avanzamento delle operazioni necessarie per la realizzazione dell’Ufficio di Piano, al quale compete l’attivazione

ed il coordinamento delle attività per la formulazione del Piano Sociale di Zona e del successivo Accordo di Programma tra tutti gli attori interessati: Comuni, Azienda Sanitaria, Istituzioni scolastiche e sociali, Terzo Settore, cittadini.

A tal riguardo, ci proponiamo, in modo costruttivo e concreto, per un immediato confronto con i rappresentati istituzionali per definire e condividere un preciso percorso finalizzato alla realizzazione, nel più breve tempo possibile, di una efficiente ed organizzata struttura dei servizi sociali comprensoriale.

Le priorità sulle quali concentrare, a nostro avviso, l’attenzione possono essere sintetizzate nei seguenti punti:

Avviare le procedure per l’effettivo funzionamento dell’ufficio di Piano, indispensabile punto di partenza per il coordinamento e la ricognizione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, necessarie per la definizione del Piano Sociale di Zona.

Selezionare una rete dei referenti esperti di settore, necessari per l’attivazione dei diversi tavoli tematici, definiti sulla base delle priorità indicate nel piano nazionale delle politiche sociali:

- minori e famiglia; -

-anziani; -

-disabilità; -

-dipendenze e salute mentale; -

-disagio e marginalità sociale; -

-popolazioni migranti.

Favorire l’integrazione reale tra i servizi sanitari e quelli sociali, rimodulando in ambito comprensoriale l’attività funzionale del PUA (Punto Unico di Accesso), prevedendo la sottoscrizione di uno specifico Accordo di programma tra il Comune capofila di Amantea ed il Distretto Sanitario del Tirreno.

 Introdurre la scheda di valutazione multidimensionale per le persone disabili S.Va.M.Di , disposta dalla Regione Calabria con DCA n.71 del 2014 per garantire la parità dei cittadini e limitarne la componente discrezionale nell’accesso ai servizi assistenziali.

 Creare una banca dati digitale condivisa (Sistema Informativo Sociale) nella quale far confluire tutte le informazioni riguardanti il disagio sociale, al fine di fornire risposte più efficaci ai bisogni dei cittadini e garantire una razionale gestione delle risorse attraverso la misurazione quali-quantitativa dei bisogni ed il controllo su tutti i vari tipi di interventi realizzati nel settore sociosanitario.

 Promuovere e allargare la partecipazione democratica nel processo di programmazione territoriale dei servizi socio-sanitari e assistenziali, coinvolgendo i cittadini, il terzo settore, le agenzie educative e gli enti locali.

Esecutivo PD Amantea Gruppo di lavoro Poliambulatorio PD Amantea

Qualcuno alza la sue bandiere a segnalare una attenzione storica verso il turismo.

Non solo del comune ma anche di tutti coloro che sono “dentro” il turismo, ne fanno parte , lo rappresentano.

 

Qualcuno come Amantea non ha nemmeno un capitolo di bilancio congruente, quello che permette di definire un programma, di attuarlo, di promuovere la città, di segnalare e promuovere i beni culturali e turistici, talora, come da noi, poco od affatto conosciuti.

Ma la cosa più grave è il fatto che ci sono persone che non amano la nostra cittadina e la dileggiano.

Se volete un esempio guardate le foto allegate.

Una è materiale di demolizione scaricato sotto il ponte di Oliva.

Un camion?.

Un motocarro?.

Non sappiamo quale mezzo sia stato usato.

L’unica cosa che sappiamo che chi lo ha fatto è un incivile.

E non basta!.

Più avanti prossimo alla spiaggia altro materiale edile abbandonato a dare un volto non meritato di una cittadina turistica.

Anche qui siamo in presenza di un comportamento vergognoso, incivile.

La gente si lamenta e chiede tele camerine.

Un lamento sterile per chi sa che ne esistono tante ma che o non funzionano o funzionano male.

Occorrono, infatti, tre cose.

Una è l’educazione ambientale

L’altra sono le contravvenzioni.

La terza è la pubblicizzazione del nome e del volto di questi villani.

Intanto la domanda .

Ma a chi spetta pulire i fiumi?

Alla Provincia? Bene lo faccia!

Alla regione? Bene lo faccia!

Non solo ma signor Gratteri che cosa fanno i controllori regionali dei fiumi?

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