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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo un altro contributo del nostro amico avvocato Gaspare Francesco Bernardo:

“Arresto della Corte di Cassazione: quando non sono dovuti interessi per mutuo in usura

 

 

 

La continua esigenza dell’essere umano di interagire, per le varie ragioni che proiettano verso il lavoro, lo svago, il bisogno, il costruire, l’appartenere ad un mondo che ti impone di creare il tuo spazio per riconoscerti realizzato, comporta la disponibilità economica necessaria, e costantemente ci si rivolge agli istituti bancari per un prestito.

Tuttavia, il mercato, i rapporti commerciali, confezionano, a volte, situazioni di indebito arricchimento a danno delle persone, che quelle citate ragioni espongono (per lavorare, svagare, bisogno, costruire, creare, dare lavoro ecc.) nella prospettiva di quella semplice “cosa” che si chiama vivere.

Orbene, da Avvocato e da convinto sostenitore del brocardo Dubium Sapientiae Initium, ciò che vorrei indagare in queste righe, rappresenta il paradigma della scoperta di un diritto poco celebrato e, dunque, poco famoso, ma troppo importante per la tutela della persona: il diritto bancario.

Tale “Diritto” costituisce la mescolanza di interessi (è il caso di dire, per come si vedrà) la cui lesione spazia dal Diritto Penale (mia primigenia fissazione) al Diritto Civile.

Nella prateria di norme rivolte all’esercizio dell’attività bancaria orientata all’erogazione dei mutui, il contrasto con specifici lembi normativi, può portare alla commissione del delitto di usura, art. 644 codice penale e, conseguentemente, alla violazione delle norme di diritto civile (art. 1815 c.c.) che governano il rapporto cliente/banca.

Il caso più eclatante è lo sforamento di “quel” tasso soglia trimestralmente indicato dal Ministero del Tesoro, per cui il mutuo oneroso, “beccato” in usura, si converte in mutuo a titolo gratuito, di guisa che non sono dovuti interessi, e quelli già corrisposti devono essere restituiti al cliente.

Com’è noto, sono indicati nel contratto il Tasso Nominale e il TAEG/ISC.

Il primo costituisce il tasso d’interesse praticato, il secondo (Tasso Annuale Effettivo Globale Medio, ovvero Indicatore Sintetico di Costo) rappresenta l’intero costo dell’erogazione del mutuo.

La summa divisio ulteriore da svolgere è quella tra tasso corrispettivo e tasso di mora. Il primo attiene “alla fase fisiologica” del rapporto e costituisce l’onere da sborsare per ottenere la disponibilità della somma mutuata.

Il secondo è eventuale, inerendo alla fase patologica del rapporto, quando non si paga una rata e, dunque, quando v’è inadempimento del mutuatario. Questo tasso, spesso, costituisce una maggiorazione percentuale del primo.

Le difese degli istituti bancari hanno spesso sostenuto l’irrilevanza del superamento, da parte del tasso di mora, della soglia consentita dalla legge, se il cliente, in regola con i pagamenti, non ha mai usufruito di interessi moratori.

Invece, va detto che la legge la legge 108/96 assicura un presidio completo e onnicomprensivo verso l’usura, riguardante costi immediati e costi rimandati (ed eventuali), come può essere il pagamento di una somma maggiore per una rata non pagata. Infatti, due recenti arresti (rectius: decisioni) della Suprema Corte di Cassazione, hanno sancito che il tasso soglia stabilito dalla legge (al di sotto del quale il mutuo è lecito) riguarda sia il tasso corrispettivo che il tasso di mora. Quest’ultimo, benché eventuale perché parametrato all’inadempimento di una rata, mette tuttavia a rischio l’esposizione debitoria del cliente, in quanto eccedente il limite consentito dalla legge sin dalla stipula del contratto. In questo caso, v’è già nel contratto la potenziale usura della posizione debitoria del cliente, nulla rilevando il fatto per cui lo stesso pagherà regolarmente tutte le rate senza ritardi e, dunque, senza interessi di mora.

È sufficiente la potenzialità lesiva del contratto, sin dalla stipula (usura originaria)

Punto di riferimento per noi Avvocati che spieghiamo al cliente come possa ottenere indietro gli interessi pagati per il mutuo, è la sentenza 350 del 2013 della Corte Costituzionale la quale ha sancito che “ai fini dell’applicazione dell’art. 644 c.p. e dell’art. 1815 c.c. comma 2, si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o convenuti a qualunque titolo”.

Entrambi i tipi di “tasso” sono soggetti alle soglie di usura nella loro determinazione.

Per comprendere se un mutuo erogato è in usura è onore del cliente, ai sensi dell’art. 2697 del codice civile, provare i fatti abili a dimostrare la legittimità della propria pretesa, esibendo contratto e successivi estratti conto. A ciò si devono aggiungere gli estratti a scalare e i decreti relativi ai tassi soglia unitamente ad una perizia tecnica dalla quale è evincibile l’usurarietà.

Segnatamente, l’organizzazione dell’esistenza è complessa e necessita di risorse finanziarie, tuttavia è auspicabile sempre non dimenticare la centralità della persona, prima della centralità del cliente, in rapporti contrattuali come il mutuo.

Ci riferiscono essere in corso controlli mirati ad accertare la regolarità delle assunzioni sul nostro territorio

Una particolare attenzione sembra sia data alla loro regolarità.

 

 

 

Regolarità che discende da una serie di elementi quali, solo per esempio, dalla comunicazione obbligatoria al Centro per l'Impiego.

E’ noto come entro il giorno precedente alla data di inizio del rapporto di lavoro, il datore di lavoro debba compilare ed inviare telematicamente all'Ufficio per l'Impiego il Modello Unificato LAV con il quale viene comunicata la costituzione del rapporto di lavoro, nonché la sua eventuale proroga, trasformazione e cessazione.

La presenza del neo assunto sarà automaticamente comunicata a tutti gli istituti previdenziali, assistenziali ed ispettivi o di controllo. delle assunzioni.

Ora lo sforzo della impresa è stato sterilizzato dal mancato permesso di soggiorno del neo assunto.

Ora sembra che l’art. 22 comma 12 del T.U. sull’Immigrazione preveda una sanzione penale nei confronti del datore di lavoro che assume alle proprie dipendenze un lavoratore straniero privo di un regolare permesso di soggiorno o il cui permesso di soggiorno sia scaduto, senza che ne abbia richiesto il rinnovo nei termini di legge.

Ma, nel caso sembra che non esista nessun interesse, quindi, a compiere vere e proprie irregolarità procedurali visto che può ritenersi che la comunicazione della assunzione agli uffici statali competenti potrebbe essere intesa come concorso alla verifica della sua legittimità.

E se non è così che ci stanno a fare l’ufficio per l’impiego, l’Inail, l’Inps, eccetera?

Spiegatecelo per favore.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa delle associazioni datoriali di Amantea:

 

 

 

 

 

 

 

“Le associazioni dei commercianti e degli artigiani del comprensorio di Amantea, il Consorzio Turistico Isca Hotels del basso tirreno cosentino, gli imprenditori del settore turistico e dell’indotto, sono fortemente preoccupati per la situazione di stallo venutasi a creare dopo le recenti mareggiate che si sono abbattute lungo la costa tirrenica cosentina, ed in particolare nel tratto di strada della SS 18 in località Principessa di Campora San Giovanni, dove l’Anas è stata costretta ad installare nuovamente e, si spera, momentaneamente, il senso unico alternato, regolato da impianto semaforico.

Questa situazione, purtroppo, crea nuovamente lunghissime code nei giorni festivi e prefestivi, considerato che Amantea e tutto il comprensorio, sono meta di un turismo certamente indigeno, proveniente da ogni parte della Calabria, sia per fare acquisti negli esercizi commerciali che sono aperti anche di domenica, e sia come ospiti nel sistema ricettivo e ristorativo del comprensorio.

Per questo motivo, stanchi e al limite della pazienza, hanno scritto, congiuntamente, una lettera aperta ai Prefetti di Cosenza e Catanzaro, al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, al dirigente del settore della Regione Calabria, al Presidente della Provincia di Cosenza (con il quale hanno avuto anche un incontro), al Presidente della Provincia di Catanzaro, Al Capo Compartimento Anas della Calabria, al Sindaco di Amantea.

E’ stato chiesto un intervento, nell’immediato, che possa ripristinare il doppio senso di circolazione, togliendo contestualmente il semaforo.

Ma è stato ribadita anche la necessità di un intervento risolutivo, considerato che i lavori di protezione con la costruzione delle barriere in acqua, terminati da circa 9 mesi, non hanno prodotto, almeno nella parte a sud adiacente al torrente Torbido, gli effetti sperati.

“Forse occorre – scrivono le associazioni di categoria – un ultimo intervento in mare, proprio nel punto in cui le onde sono a ridosso della carreggiata, considerato che laddove sono state costruite le barriere di protezione, sostanzialmente la situazione sembra tenere.

Il trasporto della sabbia da nord verso sud, può essere una soluzione tampone, ma non risolutiva”.

“Non siamo tecnici – continuano gli esercenti – ma pretendiamo una risoluzione immediata, e chiediamo di essere convocati ed informati sulla situazione, perché dobbiamo programmare una stagione che ormai è alle porte, ed i disagi si vedono già nelle prime prove di esodo che ci sono state in occasione della Pasqua.

Il Problema – tengono a precisare – non riguarda solo il tessuto economico del comprensorio, ma anche e soprattutto tutti i cittadini che sono costretti a percorrere l’unica e sola arteria che collega il nord con il sud dell’Italia, oltre all’autostrada del Mediterraneo, che, peraltro, è in condizioni precarie, riguarda anche i mezzi di soccorso – scrivono – che per trasportare un codice rosso in ambulanza da questa zona, sono costretti a tornare a Paola, salire lungo la 107 fino a Cosenza e poi andare a Catanzaro o Lamezia Terme!

Per un territorio a vocazione turistica e commerciale, dove sono presenti oltre 1.000 attività che creano oltre 10.000 posti di lavoro, tra diretto ed indotto, ci auspica una pronta risposta ed un inizio immediato dei lavori necessari!

Firmato:

  • Luca Guzzo – Presidente Associazione Commercianti ed Artigiani di Campora San Giovanni
  • Davide Marano – Presidente Associazione Commercianti di Amantea
  • Vincenzo Alfano – Presidente Consorzio Albergatori Basso Tirreno Cosentino Isca Hotels
  • Demetrio Metallo – Presidente Sezione Turismo Confindustria Cosenza”
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