Li trovi nei negozi o nei bar, quasi ogni giorno
Hanno sempre un modo di fare discreto.
Il borsello pesante a tracolla si guardano intorno, pronti a percepire segnali non opportuni.
Anzi, aspettano che quanti sono dentro si allontanino.
Non vogliono occhi indiscreti.
Sono gli scambiatori di monetine.
Praticamente i profughi che soggiornano davanti ai supermercati dicendo Buongiorno a chiunque entra , e poi di nuovo Buongiorno a tutti quelli che escono, e stendendo la mano per ricevere una o più monetine.
I più intraprendenti accompagnano il Buongiorno con il classico “Aiuto”, la dichiarazione che sono pronti a spingerti il carrello, a portarti le borse, fino all’auto.
Qualcuno accetta, qualcuno no!
Così come qualcuno da loro una monetina e qualcuno no!
La cosa strana è che qualcuno di loro ricordi di averlo visto davanti ad uno dei tanti supermercati di Amantea.
Così comprendi che le monetine di scambio sono figlie delle elemosine che hanno ottenuto.
Ma altri non ricordi proprio di averli visti.
Anzi non li ha mai visto.
Come se non abitassero frequentassero Amantea.
E così di viene il dubbio se vengono da altri paesi.
E ti chiedi perché mai non possano scambiarli nel “loro” paese, cioè in quelli che li ospita.
Poi il tarlo più rumoroso ti assale e tu lo rifiuti, uno, due, tre volte.
Ma lui ritorna.
E ti chiedi se in questo mondo difficile non ci siano collettori di elemosine ?
Una cosa che , se vera, sarebbe gravissima ed inaccettabile!
E da fermare.