“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.
All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre.
È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
Così diceva Peppino Impastato
Come non ricordarlo di fronte allo splendore della pinacoteca nata improvvisamente in via Margherita sulla palizzata in legno fatta realizzare dall’amministrazione comunale( ?) per tutelare la gente dalla caduta di calcinacci del palazzo Florio
Un pinacoteca realizzata da 4 maestri locali che in pochi giorni, su richiesta della locale associazione commercianti, hanno dato colore e vita ad un legno grigio ed amorfo.
Parliamo di Pedro Bonavita, il maestro di Amantea, di Franco Magli, “il pittore-scultore senza conservanti né additivi”, nato ad Ajello Calabro ma che ha vissuto a Milano, di Giancarlo Strano, coautore nel 1979, insieme ad altri- tra cui lo stesso Pedro Bonavita, Vincenzo Mosca, Saverio Brillante, Anna Gagliardi, Renato Ruffolo e Rosalinda Miceli, del primo murales della cittadina tirrenica, di Francesca Amendola, pittrice longobardese.
Ed oltre alle immagini ed ai colori la nuova parete mostra anche micro opere d’arte , figlie della estrosità senza fine di Franco magli, tra cui il pacco di sale con la spazzola soprastante, il mazzo di peperoncini e la scultura.
Un bel regalo alla città ed ai suoi ospiti.