All’esito di una delicata ed articolata attività di indagine a tutela dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema marino, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme - diretta dal Procuratore Capo Salvatore Maria Curcio - i militari della Guardia Costiera hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti dall’amministratore di una società Lametina, indagato per i reati di inquinamento ambientale previsto dall’art. 452 bis del Codice Penale, dall’art. 674 del codice penale per getto pericoloso di cose, per deturpamento di bellezze naturali ai sensi dell’art. 734 del codice penale e per il reato di inadempienza in pubbliche forniture ex art. 355 dello stesso codice.
Le indagini in questione, condotte dal personale della Guardia Costiera di Amantea congiuntamente al personale dell’Aliquota Ambiente e Territorio della Procura di Lamezia e coordinate dal Sostituto Procuratore Marica Brucci, hanno permesso di acclarare la compromissione di una matrice ambientale a causa di ritardi nei lavori di ripristino dell’officiosità idraulica di una condotta asservita al sistema di collettamento fognario, con conseguente sversamento dei reflui non depurati direttamente nel torrente Cantagalli, le cui acque confluiscono in mare e precisamente nel Golfo di Sant’Eufemia.
Tale attività rappresenta un ulteriore sviluppo di quelle già effettuate sulla medesima area, finalizzate alla tutela dell’ambiente costiero calabrese minacciato da condotte indiscriminate e senza scrupoli.
L’attività di tutela dell’ambiente da parte della Guardia Costiera, proseguirà senza soluzione di continuità al fine di salvaguardare e preservare lo stesso garantendone la fruibilità per la collettività.