Riceviamo e pubblichiamo la “ardita” proposta di Gigino Adriano Pellegrini che dal suo “Beaumont sur la mer” ha sempre attenzione alla “sua”Amantea, alla Cultura, e lancia la forte provocazione di uscire dal ghetto della sotto cultura per viaggiare verso nuovi cieli.
“Signori Amanteani, a me l’orecchio! Chi di voi osa sbarrar l’udito a ciò che reca il vento di Chiacchiera?
Io, dall’oriente al declinante occaso, faccio del vento il mio caval di posta per far palesi al mondo i fatti altrui come spuntano sul terrestre globo".
DALLA COLTURA ALLA CULTURA
L’osservare la struttura costruita nella zona sud di Amantea, denominata pomposamente “Campus Temesa” ha dato il via ad una idea che si regge su due principi: La casa come nuova forma associativa; la Casa come spazio fisico.
Una nuova forma associativa e spazio fisico dovrebbe rinforzare le capacità progettuali delle singole associazioni creando un punto di aggregazione, un riconoscibile laboratorio di idee: un’associazione e un luogo - quindi – in cui si possa produrre intercultura, intesa come valorizzazione della multi etnicità sia come cultura di appartenenza a valori e tradizioni dei diversi Paesi di origine. Tutto questo sembra un sogno. Ma è un sogno a cui si vorrebbe dare sostanza.
E’ riconosciuto necessario a tal fine un impegno di supporto e sussidiarietà da parte di tutti, coadiuvato da un fondamentale coordinamento contagioso e coinvolgente che riesca a trainare, a superare i personalismi e gli antagonismi.
La sussidiarietà ispira l’idea di uno scambio, tipo Banca del tempo, dove si sperimenta la disponibilità a donare competenze e tempo in forma in gran parte volontaria, non per un mero scambio di servizi utili ma per il bene comune di una convivenza migliore. Un luogo vivo, che susciti voglia di andare, un punto di ritrovo dove poter passare a dare un’occhiata in qualsiasi ora del giorno.
Soprattutto un luogo attraente per le famiglie e per i giovani e offrire spunti culturali e per il tempo libero che motivino alla frequentazione attiva e alla conoscenza di culture diverse, in una dimensione sentita come divertente e arricchente e che abbia come fine la promozione del miglioramento della qualità della vita nella nostra Cittadina. Creando una rete delle associazioni e dei cittadini in grado di sviluppare le risorse culturali locali per la elaborazione dei progetti e delle scelte che si operano nella e sulla città.
Una Casa dedicata all’incontro e alla contaminazione tra la popolazione autoctona e le diverse culture presenti nel territorio di Amantea e nei paesi limitrofi.
La Casa delle Culture deve appartenere ai cittadini del nostro paese e deve essere vissuta, oltre che dalle singole persone, dalle associazioni. La struttura deve essere uno spazio dove sia possibile contaminarsi con stili, culture, proposte, azioni, idee, una rete di enti e associazioni che operano nel territorio sui vari temi socio-culturali.
Alcune iniziative di promozione culturale dovrebbero nel tempo portare alla creazione di una nuova tradizione che inevitabilmente andrà a consolidarsi, stimolando una maggiore partecipazione di pubblico in produzioni di diverso genere: dalle rassegne di musica classica e moderna alla documentazione dei beni architettonici e ambientali, dagli abbonamenti a prezzi agevolati agli spettacoli teatrali. Ma anche iniziative nel campo degli audiovisivi, mostre artistiche e scientifiche. Senza dimenticare quei progetti che andranno a realizzarsi in collaborazione con i Comuni limitrofi e con le minoranze etniche presenti sul territorio.
Così facendo si otterrà, da una parte, la riaffermazione, dell’esistenza di un patrimonio storico-artistico di grande spessore. Dall’altra, emergerebbe l’esigenza di far diventare questo “Contenitore” uno spazio di condivisione, di conoscenza e di sperimentazione. Un luogo quindi che potrà essere al tempo stesso monumento, e quindi esercizio vivo di memoria, e casa, spazio abitato e punto di riferimento per tutti i cittadini.
Gli obiettivi principali che la Casa delle Culture dovrebbe perseguire sono:
1) offrire una valida opportunità di uscire dall’isolamento, abituandosi ad autogestire e a gestire determinati aspetti della vita associativa insieme alle altre realtà oltre a creare un vero dialogo fra persone di culture diverse;
2) promuovere le capacità dell’associazionismo straniero di trasmettere le proprie culture, in particolare, e di farle conoscere anche alla popolazione locale;
3) promuovere il protagonismo delle associazioni e i modelli di inserimento sociale;
4) sostenere le dinamiche di mutuo aiuto, in particolare, fra le famiglie;
STRUTTURA
Uno spazio organizzato in modo da costituire:
- un punto di riferimento per le associazioni e per i rapporti tra queste e le istituzioni;
- un punto informativo: internet gratis, giornali e riviste italiani e stranieri, opportunità di consultare vari progetti già sperimentati in Italia sull’intercultura e, se è possibile, una biblioteca da ampliare nel tempo e a seconda delle disponibilità economiche del Centro;
- Una Pinacoteca dove ospitare…..
- Un piccolo museo archeologico…..
- Un Teatro dove poter programmare una vera e propria stagione teatrale con rappresentazioni di produzioni nazionali e lavori di gruppi locali.
- La creazione di un vero e proprio laboratorio dove poter seguire corsi di Recitazione, Regia, Scenografia, Coreografia, Costumi e Luci.
- Un piccolo museo musicale dove ospitare la grande tradizione musicale di Amantea e ospitare nuove forme musicali provenienti da altre realtà.
- Un punto d’incontro: per favorire la socializzazione, attività ludiche e culturali scaturite dalla collaborazione tra associazioni, presenti e documentate, per permetterne la “riproduzione” e la proposizione anche all’esterno;
- un luogo di formazione: sull’antirazzismo e sull’intercultura, che permetta di conoscere le varie culture presenti e non sul territorio. Elaborazione di nuove strategie di lotta al razzismo per superare gli stereotipi più diffusi;
- un luogo propulsore di attività culturali ideate per rispondere alle esigenze della realtà amanteana ma capaci di essere adattate alla realtà nazionale ed europea;
- un luogo di scambio di esperienze elaborate dalle associazioni italiane e straniere.
- ATTIVITA’
Il successo e lo sviluppo della Casa delle Culture saranno determinati sicuramente dalla capacità di questo organismo di porsi, da un lato, come interlocutore significativo nei confronti delle Istituzioni e delle altre forme associative e, dall’altro, di soddisfare le esigenze e i bisogni, in continua evoluzione, di ogni singolo componente.
La programmazione delle iniziative dovrà pertanto essere sempre in sintonia con l’ambiente interno ed esterno alla Casa delle Culture e focalizzarsi soprattutto sulla realizzazione di:
Corsi di formazione inerenti:
- la lotta al razzismo: come tematica proposta direttamente alle associazioni (che in questo modo avranno un linguaggio comune e un approccio corretto anche fra di loro), alle scuole o ad altre Istituzioni con moduli diversificati;
- l’interculturalità: intesa come un modo di porsi di fronte agli altri (si possono prevedere corsi aperti anche ad operatori che lavorano a stretto contatto con gli stranieri, ma non solo);
- la mediazione culturale: per formare soggetti che possano intervenire in situazioni diversificate;
- la gestione dei conflitti: in quanto tematica di base per la formazione di ogni socio ed elemento centrale di gestione della Casa delle Culture e delle sue attività;
- la conduzione dei gruppi: considerata come metodologia di particolare utilità per i leaders delle associazioni e più in generale per i membri del coordinamento e per gli “operatori volontari” dei vari progetti.
Attività estemporanee:
- incontri tematici anche su semplici questioni legate alla quotidianità con l’obiettivo di far conoscere l’approccio della propria cultura riguardo l’argomento scelto e creare l’occasione per uno scambio di esperienze vissute affinché le persone si conoscano meglio e imparino a non diffidare dei diversi;
- spettacoli teatrali, cinematografici e musicali (esclusi quelli che non consentono di contenere i suoni all’interno della struttura), ma anche laboratori di espressività che permettano ai partecipanti di inventare dei percorsi e un linguaggio di comunicazione innovativo con l’intreccio delle varie culture;
- mostre anche di artisti stranieri, di prodotti artigianali, di oggetti realizzati nell’ambito dei vari laboratori;
- incontri di approfondimento e dibattiti su questioni che riguardano i migranti, i rapporti con la cittadinanza, ma anche problematiche strettamente locali;
Alle donne che parteciperanno alle iniziative del Casa delle Culture sarà data la possibilità di usufruire di uno spazio arredato ad hoc per bambini piccoli. Tale luogo sarà custodito da una o più volontarie.
I PRINCIPALI INTERLOCUTORI DELLA CASA DELLE CULTURE
La Regione Calabria, La Provincia di Cosenza, Il Comune di Amantea, i Centri Stranieri sul Territorio, Centri per le Famiglie, Sindacati, Centri per il Volontariato, Associazioni di volontariato e culturali, laiche e religiose, cooperative sociali, organizzazioni sociali, istituzioni varie.
ALTRO
Nei locali e nella vita della Casa delle Culture non dovranno essere consentite le seguenti attività:
- di carattere religioso;
- di proselitismo politico o religioso;
- che possano arrecare disturbo, in qualsiasi forma, alle abitazioni vicine;
- di servizio, salvo brevi periodi per far fronte ad esigenze inderogabili.
DIREZIONE
La Casa delle Culture necessiterà di un Consiglio Direttivo di almeno 5 componenti provenienti dalle varie espressioni culturali di Amantea: esempio: un letterato, un musicista, un archeologo, un sociologo, uno Storico dell’Arte. In aggiunta, un Direttore organizzativo.
Gigino Adriano Pellegrini – G el Tarik