Lo hanno dimostrato i Carabinieri Amantea che se si "investe" in sicurezza i risultati arrivano!
Quanto successo recentemente ad Amantea , comunque, ha dell'inverosimile.
Un procacciatore di assicurazioni per anni avrebbe raggirato numerosi clienti.
Il metodo era semplice.
Sembra che venisse regolarmente stipulato il primo contratto e venisse regolarmente rilasciato il relativo tagliando da esporre sul parabrezza dell'auto.
Ma sembra, altresì, che nei semestri successivi il procacciatore si pagasse regolarmente ma senza versare il premio alla assicurazione e stampando per il cliente una tagliando falso.
Secondo i ben informati l'indagine sarebbe partita perchè una pattuglia dei Carabinieri di Amantea guidati dal Maresciallo Massimiliano Diamanti, nel corso di un controllo, si sarebbe accorta che c'era qualcosa che non andava nel tagliando esposto sul parabrezza di un auto.
Un'altra voce invece racconta della attenzione usata dai Carabinieri di Amantea per la ricerca degli automezzi e motomezzi privi di copertura assicurativa grazie al numero della targa.
Un fenomeno questo che riguarda in Italia il 7 % delle auto in circolazione, percentuale che nel sud diventa almeno del 12 %. (In Europa è il 4%)
Sarebbe partita da questa ricerca la indagine che interessa il procacciatore amanteano.
Una indagine ora nella competenza del sostituto procuratore della Repubblica di Paola dottoressa Linda Gambassi.
Un fenomeno , quello della false assicurazioni, che continua ad allargarsi nella sua entità.
La platea di raggirati , infatti, sembra che si ampli sempre di più .
E per tutti loro il problema diventa anche più grave visto che la sanzione va da 841 a 3.366 euro, oltre al sequestro del veicolo. e tutti loro sono di fatto senza assicurazione. Da qui per la loro stessa tutela la denuncia del procacciatore.
Ma la vicenda ha comunque connotazioni da valutare.
Possibile infatti che nessuno dei "finti" assicurati , sospettando qualcosa, non sia ricorso al sistema automatico di controllo del reale possesso della assicurazione?
Ed ancora peggio!
Possibile che le assicurazione coinvolte non abbiano avuto sospetti?
E poi. Possibile che il procacciatore non sapesse che come previsto dal decreto n.27 del 24 dicembre 2012 il tagliando di assicurazione dell'auto che va messo sul parabrezza della macchina e che serve per attestare l'emissione della polizza RC e la regolarità del pagamento del premio, entro il 18 ottobre 2015, cesserà di esistere, e che da tempo i controlli sono fatti telematicamente?
Sottovalutazione? Può darsi! sperando che non ci sia altro! Chi ricorda che i Carabinieri di Sessa Aurunca, in Campania, scoprirono un’associazione criminale dedita alla vendita di tagliandi di assicurazione falsi e di polizze brevi al costo irrisorio di 40 euro. ?