Il trasformismo politico non è solo italiano. Anche Churchill cambiò casacca al meno un paio di volte!
Qualcuno suggerisce la regola secondo cui non si può cambiare partito nel corso della legislatura ( leggi anche consiliatura) senza rinunciare contemporaneamente al seggio.
E, questo, indipendentemente dal seggio parlamentare, regionale, provinciale, comunale.
Una regola, una norma, difficile da imporre se non imponendo il rispetto della volontà dell’elettore che ha espresso il proprio voto al politico sulla base del suo programma dell’ eletto.
Era il1882, ai tempi di Agostino Depretis dal 1876 al 1887, quando questo fenomeno ebbe inizio.
Allora come oggi si tratta di passaggi politici pagati o compromissori.
Oggi, sotto il governo Renzi, il fenomeno ha raggiunto quota 236 onorevoli, tra deputati e senatori.
Nei comuni, invece, sono migliaia.
Amantea non resta certamente esclusa da fenomeno.
Difficile per la minoranza, che è apparentemente senza poteri, restare tale senza avere , cioè, il potere di indicare chi assumere, di essere atteso, sotto casa o davanti al bar del paese, per sentirsi ossequiato e richiesto di un favore.
Ed allora viene accarezzata , se non studiata e calcolata, nei tempi, forme e modi, la possibilità od opportunità di trasformismi.
Parliamo, ovviamente, di minoranza che si trasferisce dall’altro lato del consesso ,proprio per avere quella attenzione, se non quegli incarichi o ,comunque, quel potere, tipico della maggioranza.
Parliamo di “voltagabbana”, di saltatori di steccati, di quaglie saltatrici, o più elegantemente di “Scouting”.
Due transfughi Razzi e Scilipoti, eletti con Di Pietro, nel dicembre 2010 lasciarono l'Idv per trasferirsi, armi e bagagli, nel variopinto gruppo dei "Responsabili", che sostenevano l'esecutivo guidato da Berlusconi.
Un importante passaggio di casacca fu quello dei sette parlamentari di Scelta Civica (Monti) passati al Pd.
Nel 2013 i montiani da 69, rimasero 25.
E poi Sel ha perso 10 deputati alla Camera.
E gli stessi grillini hanno perso 32 unità.
Ed infine Forza Italia ha perso decine e decine di deputati e senatori.
Ora si parla di consiglieri di minoranza disponibili, se non pronti, a passare con la maggioranza di Monica Sabatino.
Ma conviene in queste condizioni di fragilità?
E fino a quando il popolo bue sarà disponibile a dimenticare coloro ai quali ha dato il voto se questi poi lo tradiscono?