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Copia-di-Calabria-News-34-3A Isola Capo Rizzuto un zozzone di 59 anni è stato beccato dalla Polizia Municipale mentre buttava per strada, pensando di non essere visto, due sacchetti di rifiuti. La cosa curiosa è che il trasgressore è un residente della famosa cittadina crotonese e che alcuni giorni orsono, insieme ad altri cittadini, aveva firmato una petizione con la quale lamentavano che nella contrada “Mazzotta” c’era una discarica di rifiuti e che molti cittadini trasgredivano l’ordinanza comunale. In quella località molti avevano l’abitudine di buttare la spazzatura ai lati della strada e poi si andavano a lamentare presso il Comune perché la Polizia non vigilava, non faceva il proprio dovere e molti violavano le ordinanze in materia di ambiente. Uno di loro è stato beccato. E’ un firmatario della petizione, proprio lui che trasgrediva le ordinanze comunali, che buttava la spazzatura in luoghi vietati. Se fosse ancora in televisione il mitico Emilio Fede avrebbe così commentato l’accaduto;- Che figura di merda!-. Il trasgressore ora è stato sonoramente multato e dovrà pagare complessivamente 1,100 euro di sanzione. Di pessimi esempi è pieno il mondo. Non poteva mancare Isola Capo Rizzuto

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guardi2020All’esito di una delicata ed articolata attività di indagine a tutela dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema marino, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme - diretta dal Procuratore Capo Salvatore Maria Curcio - i militari della Guardia Costiera hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti dall’amministratore di una società Lametina, indagato per i reati di inquinamento ambientale previsto dall’art. 452 bis del Codice Penale, dall’art. 674 del codice penale per getto pericoloso di cose, per deturpamento di bellezze naturali ai sensi dell’art. 734 del codice penale e per il reato di inadempienza in pubbliche forniture ex art. 355 dello stesso codice.

Le indagini in questione, condotte dal personale della Guardia Costiera di Amantea congiuntamente al personale dell’Aliquota Ambiente e Territorio della Procura di Lamezia e coordinate dal Sostituto Procuratore Marica Brucci, hanno permesso di acclarare la compromissione di una matrice ambientale a causa di ritardi nei lavori di ripristino dell’officiosità idraulica di una condotta asservita al sistema di collettamento fognario, con conseguente sversamento dei reflui non depurati direttamente nel torrente Cantagalli, le cui acque confluiscono in mare e precisamente nel Golfo di Sant’Eufemia.

Tale attività rappresenta un ulteriore sviluppo di quelle già effettuate sulla medesima area, finalizzate alla tutela dell’ambiente costiero calabrese minacciato da condotte indiscriminate e senza scrupoli.

L’attività di tutela dell’ambiente da parte della Guardia Costiera, proseguirà senza soluzione di continuità al fine di salvaguardare e preservare lo stesso garantendone la fruibilità per la collettività.

http://www.guardiacostiera.gov.it/vibo-valentia

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incendi3
Dalla California all'Australia passando per l'Alaska e la Groenlandia.

Gli allarmi incendi si susseguono coinvolgendo tutto il mondo.

 

Nelle ultime settimane, si sta parlando molto dei numerosi incendi che stanno coinvolgendo diverse regioni nel mondo.

L’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (Omm) ha mostrato con un grafico interattivo che il fumo dei roghi nel mondo è arrivato a ricoprire una superficie di circa 5 milioni di chilometri quadrati.

Un’area grande più dell’Europa e più della metà degli Stati Uniti.

 

Come ha registrato il Servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Cams) dell’Ue, inoltre, in quest’anno ci sono stati oltre cento incendi lungo le coste artiche, coinvolgendo non solo la Russia, ma anche l’Alaska, il Canada e la Groenlandia.

 

Anche Amantea non si esime a queste statistiche, solo negli ultimi giorni diversi incendi importanti, Camoli, Fiumara, Coreca e San Procopio.

 

Tutti questi incendi solo sicuramente di natura dolosa, anche se è ottobre e l'estate dovrebbe essere finita, le temperature poi non si sono del tutto abbassate e lievi sono state le piogge negli scorsi giorni.

Ma tutto ciò non ha determinato la fine della stagione degli incendi.

 

Assolutamente quindi da escludere l'autocombustione o che le fiamme siano scappate accidentalmente.

Rimane dunque la certezza dell'incendio doloso, appiccato da più di un piromane deliberatamente.

 

L'unico dubbio che resta è se il gesto sia stato dettato da qualche interesse o semplicemente dal gusto di farlo.

Ovviamente non è stato possibile dappertutto l'intervento dei mezzi aerei, grazie al vento sostenuto che si era levato già da un paio d'ore, le fiamme sono avanzate velocemente divorando rovi e sterpaglie fino a raggiungere gli alberi.

 

L'intervento, come detto, è stato quasi esclusivamente da terra, ma visto il buio che rendeva difficile salire le colline verso le fiamme, l'attenzione dei soccorritori si è concentrata soprattutto alla sorveglianza e protezione delle abitazioni che avrebbero potuto rischiare qualora il vento, ad un cero punto decisamente sostenuto, avesse cambiato direzione.

 

Sui social, unanime si è levata la condanna nei confronti della mano, ignota, di chi ha appiccato il rogo.

Purtroppo nessun fermo e nessuna denuncia.

 

 

 

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I Racconti

Meteo - Amantea

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