La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha confiscato beni mobili ed immobili, per circa otto milioni di euro, riconducibili al cinquantottenne Carlo Sama' imprenditore amanteano, attivo nel settore della raccolta dei rifiuti, condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione "Nepetia".
In particolare, il provvedimento riguarda:
-compendio aziendale della "Sama' Carlo srl", con sede in Amantea (CS);
-compendio aziendale della "Servizi Ambientali srl", con sede in Amantea (CS);
-Quote sociali e compendio aziendale della "Amagestioni srl", con sede in Amantea (CS);
-Quote sociali e compendio aziendale della "Amambiente srl", con sede in Amantea (CS);
-Quote sociali e compendio aziendale della "Tirreno Servizi srl", con sede in Amantea (CS);
-Quote sociali della "Ecosud srl" con sede in Fuscaldo (CS);
-nonche' decine di beni immobili (tra i quali spicca una quota di palazzo baronale amanteano del 1700), mobili registrati, mezzi industriali e svariati rapporti finanziari. (Roma, 5 lug AGI)
Carlo Samà fu coinvolto nell’operazione “Nepetia” contro le cosche del cosentino. Nel corso delle verifiche è anche emerso che l’imprenditore, nel 2007, ottenne un prestito di 900 mila euro da un istituto di credito attraverso il quale effettuava attività per l’acquisto di titoli o di quote societarie.
“I particolari delle indagini sono state illustrate stamane dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dal capo sezione della Dia del capoluogo calabrese, Antonino Cannarella, e dal suo vice, Ten.Col. Michele Conte. ''Il tribunale di Cosenza - ha detto Lombardo - a tempo di record, con decreto camerale, ha emesso il provvedimento di sequestro. Quello di Sama' e' un modello di imprenditoria del quale la Calabria non ha bisogno. E' emerso, infatti, un circuito perverso tra criminalita' ed economia mentre la Calabria ha bisogno di ben altro''. Durante le indagini e' emerso anche che Carlo Sama', nel 2007, ha ottenuto un prestito di 900 mila euro da un istituto di credito attraverso il quale effettuava ''attivita' speculative - hanno reso noto gli investigatori - attraverso l'acquisto di titoli o di quote societarie''. Cannarella ha evidenziato che ''ancora una volta emerge che la 'ndrangheta punta al lucro e quindi e' la ricchezza che bisogna colpire. La Procura distrettuale di Catanzaro sta dando ormai da tempo un grosso impulso alle indagini sui patrimoni illeciti ed il Procuratore Lombardo e' impegnato in maniera incisiva su questo fronte''. Il Ten.Col. Conte ha ricordato come ''durante le indagini siamo rimasti colpiti dal fatto che un imprenditore, ad un certo punto della sua attivita', decide di appoggiarsi ad una cosca per incrementare i suoi profitti e per eliminare i concorrenti''. L'operazione di stamane della Dia di Catanzaro rientra nell'ambito di una apposita strategia pianificata dal direttore della Dia, Alfonso D'Alfonso, contro i patrimoni illeciti della criminalita' organizzata”(IlDispaccio).