Sappiamo che la situazione della villa comunale rappresenta una delle problematiche principali che l’amministrazione deve affrontare, ovviamente, dopo il problema della gravissima situazione finanziaria del comune.
Non tanto perché i bambini di Amantea non la possono usare, quanto perché occorre trovare una soluzione per la prossima estate, dove potrebbero essere fatte le tante manifestazioni a cominciare da “La Grotta dei desideri”; e poi c’è il problema dei matrimoni civili nella straordinaria location della villa , cavallo di battaglia della consigliera Giusi Osso.
Forse è per questo che l’amministrazione comunale non ha inteso adottare la soluzione più semplice quale è quella dell’acquisto di un congruo numero di recinzioni atte ad impedire l’accesso alla parte pericolosa sottostante la roccia.
Addirittura le recinzioni potrebbero anche essere fittate.
Ed invece si parla di una rete da chiodare alla roccia , ritornando indietro nel tempo: chi ricorda che un tempo c’erano le reti in basso, ai piedi della roccia, reti poi tolte e non si sa dove finite!
Ma come si coprirà il costo rilevante di reti sulla roccia?
Forse vogliono usare parte dei soldi del lungomare?
O vogliono chiedere l’intervento dell’ente provincia, attesa la presenza di tecnici di tale ente?
Non resta che aspettare il comunicato stampa.
E concludiamo evidenziando che non crediamo alla bufala dell’apparecchio scanner che sembra sia stato proposto per visualizzare la entità-qualità delle chiodature e la stabilità delle rocce e che non sarebbe stato voluto dall’amministrazione.
Ma “in attesa della Tua venuta o Signore” non sarebbe meglio sistemare le recinzioni e ridare in disponibilità ai bambini di Amantea la villa come è nel loro diritto?