Questo il comunicato del M5s relativo al concorso per la stabilizzazione dei 7 vigili precari:
PROCEDURA DI STABILIZZAZIONE DEI VIGILI PRECARI
IL M5S DENUNCIA ERRORI, CORREZIONE NEI VOTI E RESPONSABILITA’ CONTABILI
Dovranno rispondere al M5s il sindaco e il consigliere delegato al personale Adelmo Mannarino specificamente chiamati in causa attraverso una interpellanza protocollata oggi in Comune”.
Manca trasparenza e regolarità negli atti della procedura di stabilizzazione dei 7 vigili precari conclusasi alla fine del 2015 con la bocciatura di 6 vigili su 7.
La storia è nota a tutti: un’attesa di due anni e un ricorso al TAR per una procedura giudicata legittima,dal TAR Calabria e ancor prima attraverso un parere della Funzione pubblica.
Cosa si nascondeva dietro tutta questa resistenza all’espletamento del concorso non è mai stato detto con chiarezza dalla giunta Sabatino, che nonostante gli inviti alla trasparenza si è sempre trincerata dietro un silenzio imbarazzante.
Molto chiare sono state invece le parole di una delle vigilesse che in incontro pubblico organizzato dal M5s disse “Abbiamo creduto alle facili promesse elettorali”.
Ed in effetti il concorso che venne bandito a marzo 2014 non venne espletato come era opportuno prima delle elezioni, ed è facile dopo tali parole immaginarne il motivo.
Ciò che non è noto a tutti sono le irregolarità di forma e di sostanza che abbiamo riscontrato negli atti del concorso e che oggi rileviamo perché chi è responsabile della procedura ne risponda: griglie di valutazione errate, voti modificati, valutazioni non attinenti alle griglie.
E tutto questo senza entrare nel merito degli esami svoltisi e delle valutazioni che, espresse in trentesimi, hanno il sapore della misura punitiva (2,5/trentesimi; 3/trentesimi; 4,5/trentesimi ecc..). Spesso con riferimento alle procedure concorsuali abbiamo la sensazione che, nel bene e nel male, le amministrazioni pubbliche facciano il bello e il cattivo tempo, ritenendo di poterne stabilire a priori i risultati positivi o negativi.
Perché il lavoro più che ogni altra “promessa” può essere strumento di potere e di consenso.
Noi prima della procedura non siamo scesi in difesa di nessuno, perché non improntiamo l’azione politica a criteri clientelari ma all’osservanza delle regole e dei principi di trasparenza e di imparzialità. E al rispetto della legge richiamiamo la segretaria e il responsabile Aloe, anche con riguardo ai danni che da questa incomprensibile situazione sono derivati e possono ulteriormente derivare al Comune di Amantea, a partire dalla condanna che il TAR ha pronunciato a gennaio scorso, condannando “il Comune di Amantea, nella persona del suo Sindaco in carica, alla rifusione in favore dei ricorrenti delle spese liquidate in euro 2000,00 oltre al rimborso del contributo unificato e delle spese generali nonché IVA e CPA”.
Chiediamo quindi che chi ha sbagliato ne subisca le conseguenze anche patrimoniali e chiediamo che si verifichi una procedura che se irregolare è bene che venga annullata in autotutela per evitare ulteriori danni e conseguenze sia per i concorrenti che per il Comune.
Ricordando alla giunta Sabatino che sta gestendo non casa propria ma la “cosa pubblica”.