Il prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio ha deciso di vietare la circolazione degli autospurgo dal 1 luglio al prossimo 15 settembre.
La decisione è stata presa, si legge in una nota, «in considerazione degli elementi di conoscenza che fanno ritenere, quale possibile causa del fenomeno di inquinamento delle acque marine lo svuotamento abusivo degli autospurgo nelle ore notturne».
Il prefetto di Cosenza, inoltre, ha assunto questa iniziativa anche in relazione «all’aumento considerevole della presenza turistica nelle zone costiere, unitamente all’eventuale non fruibilità del litorale marino, qualora inquinato, potrebbero dar luogo a manifestazioni di protesta con conseguenti turbative dell’ordine pubblico».
Un primo passo dichiarato di guerra all'inquinamento del litorale costiero, finalmente una presa di posizione su un problema che riguarda l'intera regione, ma sappiamo tutti che da solo non basta, bisogna dichiarare guerra agli allacci abusivi e agli illegali scarichi fognari direttamente a mare, speriamo che anche lì si faccia sentire la Prefettura.
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Cosenza
Nel mentre il SINDACO PIZZINO ha dato DISPOSIZIONE di SISTEMARE IL "SUO" MARCIAPIEDE mobilitando di tutto e di più, la FOGNATURA SCORRE INDISTURBATA verso il nostro MARE da più giorni....
MEDITATE GENTE....
AH....DIMENTICAVO.....
IL MARE NON È DI SUA PROPRIETÀ....
Ora che vi CHIEDERANNO IL CONSENSO per le elezioni REGIONALI accogliete a BRACCIA APERTE sia tutti i componenti della Maggioranza, sia tutti i POLITICI ESTERNI che li hanno SOSTENUTI....
POLITICI A CONVENIENZA....
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Politica
Amantea è una città meravigliosa dove avviene tutto ed il suo contrario.
Non piove ed i suoi due principali fiumi, il Catocastro e l’Oliva, sono quasi in secca.
Ed invece ecco la sorpresa.
Stamattina chi ha avuto il piacere di fare due passi sul lungomare per ammirare lo splendido azzurro del mare ha anche coperto il “misterioso fiume “ nato all’improvviso sul lungomare lato sud.
Da un buco non si sa da chi e perchè realizzato è improvvisamente comparso un fiume che ha raggiunto il mare
Abbiamo avuto modo di filmarlo per chi non volesse credere a questo miracolo.
Certo non è la stessa cosa di chi ha avuto la fortuna di vederlo e di sentire il “profumo di verbena” che si spargeva nell’aria.
Un gruppo di persone si è avvicinato e si è interrogato ponendo la domanda: “ Ma se non ha piovuto come è possibile che si tratti di acqua piovana?”
Per me è fogna.
Ma siccome mi è stato osservato su facebook che il problema della immissione illecita ed abusiva di fogna nella condotta delle acque bianche è stato risolto( vedi in Amantea Futura l’articolo “ Il profumo di Amantea: l’eau de fogne”) non resta da credere che si tratti di un miracolo.
A meno che tale affermazione non sia una balla galattica e quella che esca dal lungomare non sia acqua e fogna.
Npn riteniamo che sia così.
Ed aspettiamo una ulteriore conferma su facebook.
D’altro canto ricordiamo che quando ad Amantea la maggioranza del tempo subiva le attenzioni della vigile opposizione la Guardia Costiera aveva scoperto che ……..
Ed eccovi il filmato
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Economia - Ambiente - Eventi
Amantea è una città strana nella quale pochi negano rumorosamente e stupidamente le evidenze come le biciclette che vanno, certo“non da sole”, controsenso, indipendentemente se condotte da amanteani o meno.(vedi foto)
Tanti invece raccontano la verità e segnalano i rischi di questo sciocco e pericoloso comportamento.
Tanti poi segnalano la “puzza” che sui avverte in varie parti della città a cominciare da Via Dogana, da Via Garibaldi, da Via Vittorio Emanuele.
Altri o sono raffreddati ( beati loro) o vivono( ancora più beati) in contesti cittadini che non soffrono di questa problematica.
Ma proprio stamattina ci hanno informato delle ragioni che determinano le cause di questa puzza.
“ Nella città ci sono tubazioni fognarie connesse con tubazioni di scarico delle acque bianche.
Ora tanti sanno ( e tantissimi fanno finta di non sapere) che in alcuni punti del paese le acque bianche e nere arrivano nelle stesse vasche.
Qui la fogna fermenta ed invade sia i tubi delle acque nere che quelli delle acque bianche.
Il risultato è che le griglie delle acque bianche che, ovviamente, sono senza sifone, emanano la nauseabonda puzza fognaria .
Ancora più quando la vasca fognaria è colma ed il suo contenuto, anche grazie al forte caldo, fermenta.
Per ridurre e forse evitare tale grave fenomeno è necessario che nessuna fogna sia collegate alle tubazioni della acque nere, che non siano collegate alle medesime vasche di raccolta.
Poi occorrerebbe potenziare le pompe che spingono la rete fognaria.
C’è molto da rivedere nella rete di smaltimento delle acque bianche e nere.
E prima possibile.
E meno male che non piove.
Se dovesse piovere ( e quando pioverà) anche le acque fognarie arriveranno a mare a saranno dolori”
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Amantea Futura
Attenti sindaci e dirigenti ! Sarete inquisiti se non controllerete gli scarichi a mare e nei fiumi.
Dalla inchiesta “Mala depurazione” della procura della Repubblica di Reggio Calabria viene fuori che « nessuno controllava».
Per questo sono stati inquisiti, tra gli altri,
l’attuale sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà,
i suoi predecessori, Giuseppe Raffa e Demetrio Arena,
i prefetti della terna commissariale che hanno amministrato la città, Vincenzo Panico, Gaetano Chiusolo, Vincenzo Castaldo, Dante Piazza e Carmelo La Paglia.
Una pioggia di avvisi di garanzia è arrivata anche sulla burocrazia comunale.
Sotto indagine sono finiti:
Manuel Pulella, direttore dell’assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria,
Antonio Crsitiano, dirigente di settore, e
.Marcello Cammera, ex dirigente dei Lavori pubblici, attualmente imputato nel maxiprocesso antimafia Gotha, perché considerato il braccio della direzione strategica della ‘ndrangheta a Palazzo San Giorgio.
Insieme a loro ci sarebbero anche alcuni dei sindaci dei Comuni limitrofi a Reggio Calabria che dal 2011 ad oggi hanno avuto responsabilità e competenza sugli impianti installati nel loro territorio.
Acque reflue in mare, fanghi accumulati senza criteri, bypass negli impianti.
Ci sembra la risposta alla recente sentenza emanata dal Tribunale di Paola sull’inquinamento del tirreno cosentino.
E ci sembra molto giusto che qualcuno paghi per l’inquinamento del nostro mare.
Nei giorni scorsi abbiamo visto lo scarico del Lungomare ed abbiamo scritto, ma senza ottenere alcuna risposta, alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia.
Volevamo sapere che cosa fosse.
Ma ne riparleremo, tanto più se non avremo risposta.
La cosa importante è che si scopra chi è attaccato con la fogna alle acque bianche, e quali sono i limiti di tale rete.
Come dire: Uomo avvisato, mezzo salvato!
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Economia - Ambiente - Eventi
La foto che abbiamo ricevuto stamattina da Giuseppe Ruperto, attivista del WWF, segnala la situazione di una delle pompe della fognatura che va da Belmonte Calabro a Nocera Terinese
Siccome il terreno è in discesa verso il mare la fogna prende “la via del mare”.
Purtroppo non sappiamo se ci arriva o se ci sarebbe bisogno di canalizzare le acque fognarie perché giungano tutte e rapidamente nel grande raccoglitore della fogna calabrese.
Non sappiamo nemmeno se si tratta della pompa di cui in passato il comune di Amantea si era assunto( quanto legittimamente non sappiamo) l’onere della manutenzione( visto che si trova nel territorio di Nocera Terinese.)
Perché diciamo “quanto legittimamente”?
Semplice !
Il PM competente per territorio chi inquisirebbe per caso di inquinamento?
Il tecnico del comune di Nocera competente per territorio?
Il tecnico del comune di Amantea per questa auto assunzione di responsabilità di manutenzione?
E’ uno dei tanti misteri di questa rete fognaria da sempre inefficiente e per la quale nessuno sembra abbia pagato il conto!
Viva l’Italia!. Viva la regione Calabria!.Viva l’ex commissario per l’emergenza ambientale!.
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Amantea Futura
Scrive Francesca Menichino
“Ecco cosa ( è successo )esattamente davanti casa mia da stamattina.
Ad Amantea in via Bologna, l ‘apoteosi delle buche e della fogna.
Non posso nemmeno sospettare che sia un regalo personale, e non tanto perché vi abita pure la presidente del Consiglio ma perché Amantea è ridotta tutta così purtroppo: buche, degrado, incuria e sporcizia.
Andate a vedere in che stato di abbandono si trova la villa comunale che era l ‘unico posto ben tenuto della città.
E intanto sta tornando l ‘estate.
Grazie sindaco Pizzino!”
Ed ecco cosa ha risposto Pizzino:
“E' sempre più impellente l'adeguamento e il potenziamento della rete fognaria in determinate zone e vie della città oltre all'aumento della potenzialità degli impianti di depurazione, con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente, rispettoso dell’ambiente e rispondente alle aspettative della comunità.
Questa sera l'opera meritoria degli operai del comune Aurelio Staccuneddu e Franco Ianni, con l'utilizzo dell'autospurgo appena riparato, ha permesso il ripristino della condotta fognaria di via Bologna e di via Ticino.
Ci scusiamo comunque per i disservizi.
Mario Pizzino”.
NdR. Ma possibile che nessuno affronti sul serio il problema, cominciando ad eliminare l’acqua piovana dalla rete fognante, imponendo l’impianto di pozzetti prima della immissione nella rete fognante e valutando se la rete fognaria esistente permette nuove costruzioni prima di rilasciare il permesso di costruire?
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Primo Piano
I dipendenti dell’Arpacal hanno dichiarato lo stato d'agitazione.
Questo è un vero problema!
Ed ora chi dichiarerà la ECCELLENZA delle acque del nostro mare soprattutto quando sono piene di “Carta, plastica, penne di uccello o piume di pollo” come dichiara Francesco Provenzano del M5s e soprattutto, come conclude, di “tutto il resto che l'occhio nudo non percepisce” ?
E se l’Arpacal non dichiarerà questa eccellenza come faranno i politici di tutta la regione a fare proprie queste dichiarazioni per sussurrare “ai polli” che devono fare il bagno questa straordinaria condizione qualitativa?
Ah. A proposito non è che le piume di pollo di cui parla Provenzano sono quelle “dei polli” che si fanno i bagni.
Sarebbe proprio il colmo che non riconoscessero parte di se stessi!
Ma ritorniamo alla notizia.
Le rappresentanze sindacali dopo l'assemblea del personale dell'Arpacal, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, tenutasi lo scorso 3 luglio e a cui hanno aderito le rappresentanze sindacali unitarie, Cgil Fp, Cisl Fp e Fials, hanno espresso « Estrema preoccupazione per la mancata riorganizzazione dei servizi e degli uffici, per un commissariamento che perdura da oltre 19 mesi, per le condizioni tecniche in cui la maggior parte del personale che lavora sul territorio è costretto a subire, per la situazione di stallo sull’applicazione contrattuale Cida 2014 e contrattazione Cida anni 2015/2016».
E poi infine si legge nella nota emanata che «Nonostante i continui appelli da parte della Rsu e delle sigle sindacali nel convocare i tavoli di contrattazione/concertazione succitati, la liquidazione dei compensi spettanti e la riorganizzazione dell’Ente continua a perdurare un silenzio assordante da parte dell’amministrazione».
Ed allora l’assemblea ha dichiarato lo stato di agitazione e ha dato mandato alla Rsu e alle sigle sindacali presenti «di avviare le formali procedure volte, come da normativa vigente, al tentativo di raffreddamento fra le parti davanti al Prefetto di Catanzaro dott.ssa Luisa Latella».
Tutto sommato lo sciopero potrebbe essere un bene per la Calabria.
Ora nessuno controllerà i coliformi fecali presenti nelle acque di balneazione certificandone la bontà ed addirittura la eccellenza ma mai controllando tutti gli altri parametri che inducono la eutrofizzazione di cui vediamo gli effetti ed in particolare dei prodotti chimici che arrivano al mare attraverso i sistemi fluviali, come gli insetticidi e i fertilizzanti, oppure dall'atmosfera, portati dalla pioggia (monossido di carbonio e anidride solforosa).
Profondamente pericolosi sono il DDT e il PCB, che si accumulano nella catena alimentare fino ai consumatori secondari causando danni e malformazioni.
I Metalli pesanti, sono pericolosi perché si accumulano nella catena alimentare , ma sono più dannosi dei prodotti chimici perché non vanno soggetti al degrado batteriologico. (mercurio , zinco, cadmio, selenio che possono trasferirsi all'uomo procurando lesioni permanenti al sistema nervoso e all'apparato osseo ).
Noi, poveri ignoranti, siamo preoccupati delle acque di dilavamento nelle città costiere dove la pioggia asporta idrocarburi incombusti rilasciati dai veicoli e li convoglia al mare attraverso le reti di scarico.
E siamo ancora più preoccupati dei nitriti e nitrati, dei fosfiti e fosfati, che provoca la abnorme proliferazione di batteri che, a sua volta, induce una netta diminuzione di ossigeno determinando le condizioni che stimolano la proliferazione delle alghe dannose per il mare, quelle di cui vediamo gli anestetici effetti, di cui tutti si lamentano.
Potremmo andare avanti, e forse lo faremo.
Ma oggi vogliamo segnalare solo la “leggerezza” di quanti parliamo del mare.
Ed intanto “le panne dormono nei depositi”.
Ma cosa le abbiamo comprate a fare?
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Primo Piano
La storia di Amantea, ben lo sappiamo, è un tutt’uno con il mare.
Lo fu ieri, quando Amantea era uno dei grandi porti del tirreno calabrese, lo fu in prosieguo, quando Amantea ebbe una delle principali marinerie del tirreno, infine, lo fu quando le iniziative e le presenze turistiche ne fecero davvero la “perla del tirreno”.
Oggi, con un porto che si insabbia, con una marineria ridotta al lumicino( grazie anche all’Europa!), non resta che il mare ed il turismo balneare: almeno quello.
Ed allora l’amministrazione ha deciso di puntare sul mare e di manutenzionare realmente le pompe di sollevamento della rete fognante.
Nella foto i primi interventi sulla pompa n 4, la fatidica pompa numero 4.
Certo che nessuno si illuda che in tal modo possano essere eliminati i problemi di un impianto che è stato sempre insufficiente , con errori progettuali ed esecutivi, ma anche con aggravamenti, là dove possibile, determinati dalla sua gestione e da scelte fatte dall’amministrazione comunale di Amantea.
Lo abbiamo ripetutamente scritto e riscritto.
Parliamo del canalone che porta acqua sporca od inquinata da via baldacchini al Santa Maria.
Parliamo della mancanza o in applicazione di un regolamento della rete fognaria così che non si impongono, e tantomeno si controllano, pozzetti di ispezione, di modo che anche i pannoloni finiscono nella fogna , così come gli stracci vari, e nemmeno esiste una dovuta apparecchiatura che eviti che questo materiale fermi le pompe di sollevamento.
Parliamo della sabbia che la pioggia porta nella rete delle acque bianche e che poi riempie le vasche fognarie quando l’acqua viene miscelata con la fogna.
E potremmo continuare a lungo.
La verità è che la Calabria significa “approssimazione comportamentale” e consapevolezza che “tanto, fan tutti così” e che ormai i procuratori che indagano sulle pubbliche amministrazioni e sui limiti delle stesse sono ben pochi.
Oggi nella zona della Tonnara e di Coreca abbiamo visto un mare molto sporco probabilmente per il mare n po’ mosso così da aver sollevato quanto è depositato sui fondali prossimi alla riva.
Allora non resta che sperare che questa manutenzione serva a qualcosa.
Noi siamo pessimisti.
Pensiamo che, al più, si riducano le immissioni dirette di fogna a mare, ma sappiamo che non basterà.
Ci vorrebbe, ma, forse, siamo presuntuosi che si attuasse parte del progetto che venne redatto qualche anno fa dal titolo “Progetto strategico per la gestione integrata delle zone costiere dell’aerea del tirreno cosentino da Amantea a Belvedere Marittimo” che affrontava il problema dell’inquinamento del mare in termini innovativi e sicuramente solutivi.
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Oggi ne abbiamo la certezza.
Dopo lo sversamento avvenuto il 24 agosto dallo scarico presente alla fine del lungomare lato sud conteneva reflui fognari. il Consigliere di minoranza Menichino chiede che il vicesindaco smetta di prendere in giro i cittadini
Lo hanno stabilito le analisi del liquido prelevato dalla guardia costiera che parlano di presenza di reflui e di sostanze quali “escherichia coli” compatibili con la presenza di materiale organico.
In sostanza in quei liquidi c’era fogna ed è stato già notificato un verbale amministrativo con relativa sanzione il 4 ottobre scorso al Sindaco e all’ingegnere Pileggi.
E’ inutile che il vicesindaco neghi la realtà e parli di acque piovane.
Il problema della commistione tra acque bianche e fogna ad Amantea è atavico, e forse non c’è un cittadino che non abbia sentito almeno una volta la puzza di fogna alla fine del lungomare provenire dal solito scarico, da dove anche negli ultimi giorni abbiamo assistito a ingenti e ripetuti sversamenti verso il mare.
Noi così come la persona maltrattata nei giorni scorsi in Comune.
Ieri sera sono intervenuti i vigili che hanno constatato la puzza e hanno fatto una relazione di servizio, oggi è intervenuta la guardia costiera che ha fatto anche i prelievi del caso.
Aspettiamo per verificare nuovamente le analisi, ma in ogni caso un problema c’è e va risolto.
Stamattina poi abbiamo anche effettuato insieme ai tecnici comunali un sopralluogo sulla vasca esistente sul lungomare all’altezza di Via Baldacchini dove c’è la raccolta delle acque piovane, ma dove a nostro avviso, visti i fatti e i dati, potrebbero confluire anche acque nere.
Abbiamo poi fatto richiesta di un sopralluogo generale sulle mappature e sulle condutture sia delle acque piovane che delle fogne, con un nostro tecnico in modo da potere predisporre proposte concrete al fine di separare acque bianche e acque nere ed escogitare i metodi per rintracciare gli scarichi abusivi, anche in collaborazione con la guardia costiera.
Tale sopralluogo è già fissato per sabato prossimo alle nove, invitiamo i cittadini che vogliano partecipare e forniamo un numero di telefono a cui potrete continuare fare in ogni momento le segnalazioni di sversamenti sospetti: 3662804182.
Diventare “sentinelle” del proprio territorio è fondamentale, tanti lo hanno capito ormai: non si tratta di mettersi contro qualcuno, ma di essere uniti per salvare l’ambiente, la salute ed il futuro.
Ne abbiamo tutti il dovere ma solo uniti ci riusciremo e dobbiamo farlo per tempo, senza aspettare un’altra estate, e senza lasciarci prendere in giro da chi pur avendo precise responsabilità amministrative nasconde la realtà ed evita di affrontare questo serissimo problema in presenza del quale non potrà esserci turismo ad Amantea.
Francesca Menichino Consigliera del M5s
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