La storia di Amantea, ben lo sappiamo, è un tutt’uno con il mare.
Lo fu ieri, quando Amantea era uno dei grandi porti del tirreno calabrese, lo fu in prosieguo, quando Amantea ebbe una delle principali marinerie del tirreno, infine, lo fu quando le iniziative e le presenze turistiche ne fecero davvero la “perla del tirreno”.
Oggi, con un porto che si insabbia, con una marineria ridotta al lumicino( grazie anche all’Europa!), non resta che il mare ed il turismo balneare: almeno quello.
Ed allora l’amministrazione ha deciso di puntare sul mare e di manutenzionare realmente le pompe di sollevamento della rete fognante.
Nella foto i primi interventi sulla pompa n 4, la fatidica pompa numero 4.
Certo che nessuno si illuda che in tal modo possano essere eliminati i problemi di un impianto che è stato sempre insufficiente , con errori progettuali ed esecutivi, ma anche con aggravamenti, là dove possibile, determinati dalla sua gestione e da scelte fatte dall’amministrazione comunale di Amantea.
Lo abbiamo ripetutamente scritto e riscritto.
Parliamo del canalone che porta acqua sporca od inquinata da via baldacchini al Santa Maria.
Parliamo della mancanza o in applicazione di un regolamento della rete fognaria così che non si impongono, e tantomeno si controllano, pozzetti di ispezione, di modo che anche i pannoloni finiscono nella fogna , così come gli stracci vari, e nemmeno esiste una dovuta apparecchiatura che eviti che questo materiale fermi le pompe di sollevamento.
Parliamo della sabbia che la pioggia porta nella rete delle acque bianche e che poi riempie le vasche fognarie quando l’acqua viene miscelata con la fogna.
E potremmo continuare a lungo.
La verità è che la Calabria significa “approssimazione comportamentale” e consapevolezza che “tanto, fan tutti così” e che ormai i procuratori che indagano sulle pubbliche amministrazioni e sui limiti delle stesse sono ben pochi.
Oggi nella zona della Tonnara e di Coreca abbiamo visto un mare molto sporco probabilmente per il mare n po’ mosso così da aver sollevato quanto è depositato sui fondali prossimi alla riva.
Allora non resta che sperare che questa manutenzione serva a qualcosa.
Noi siamo pessimisti.
Pensiamo che, al più, si riducano le immissioni dirette di fogna a mare, ma sappiamo che non basterà.
Ci vorrebbe, ma, forse, siamo presuntuosi che si attuasse parte del progetto che venne redatto qualche anno fa dal titolo “Progetto strategico per la gestione integrata delle zone costiere dell’aerea del tirreno cosentino da Amantea a Belvedere Marittimo” che affrontava il problema dell’inquinamento del mare in termini innovativi e sicuramente solutivi.