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Venerdì 10 marzo ha avuto inizio la novena di San Giuseppe.

Ogni giorno, da venerdì 10 marzo a domenica 19 marzo, alle 16,30 si terrà la novena ed alle ore 17.00 la SS Messa con omelia ed atto di affidamento a San Giuseppe.
Domenica 12 marzo alle ore 17 la Santa Messa sarà celebrata solo alla chiesa di san Giuseppe

 

Questo il calendario di Domenica 19 marzo:
Ore 08.00 Celebrazione eucaristica alla chiesetta di San Giuseppe.
Ore 10.00 festa del papà con i bambini. Raduno all’inizio del ponte di Catocastro e proseguimento verso la chiesetta.
Ore 1630 processione per le vie cittadine seguendo questo percorso: Chiesetta di san Giuseppe, via Indipendenza, via Dogana, via Margherita, via Nazionale, corso Umberto primo e rientro nella chiesa del collegio.
Ore18.00 celebrazione eucaristica alla chiesa del collegio ed atto di affidamento della comunità dei fedeli di san Giuseppe.

 

La commissione chiesa di san Giuseppe ricorda ai fedeli che nessuno è autorizzato a raccogliere offerte casa per casa o durante la processione e che chi volesse fare una donazione può farlo solo in chiesa al personale della commissione stessa.

 

San Giuseppe.
Il mese di marzo è dedicato dalla tradizione della Chiesa a S. Giuseppe, lo sposo di Maria e il padre verginale di Gesù.
San Giuseppe ha avuto, cioè, la grazia di vivere accanto al Salvatore e a sua Madre.

Ma San Giuseppe non è terzo.
La sua, infatti, è una figura che affascina per la grandezza della sua vocazione che si cela tra le righe di sparute vicende familiari, intessute per di più di triboli e di spine.
Tuttavia, se ci si cala in attenta contemplazione in quelle poche informazioni che di lui abbiamo, vi si scorge una figura maestosa.
Matteo, infatti, ama definire S. Giuseppe l’“uomo giusto”.

Né la persecuzione di Erode, né la fuga in Egitto, né le traversie di un immigrato, né le difficoltà nella gestione della maternità di Maria, lo hanno sconvolto, ma sempre è rimasto impassibile, confidando unicamente in Dio.

Dinanzi al mistero, Giuseppe temendo di intralciare la volontà di Dio, si ritira.

È proprio delle persone umili mettersi da parte per fare spazio a Dio.
Per questo è detto “il giusto”, perché nulla lo ha turbato.
Ma insieme San Giuseppe è l’uomo buono, forte, contemplativo.
Giuseppe , un umile falegname di Nazareth ma anche un “aggiunto” che Dio pone a tutela del Figlio e di sua madre.
Proprio per questo la commissione ripropone alle ore 10.00 del.19 marzo la “ festa del papà con i bambini”.

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Fabio Venzi, che guida la Gran loggia regolare d'Italia, ha parlato alla Commissione antimafia dei meccanismi di presentazione dei "fratelli".

Le audizioni complete dei capi delle obbedienze non sono ancora disponibili.

 

Ne circolano, però, stralci significativi

Uno riguarda proprio Venzi e i suoi suggerimenti per il prosieguo dell'inchiesta della Commissione sui rapporti tra mafie e massoneria

Ed ha parlato anche delle camere di compensazione in cui si incontrano membri di logge regolari e irregolari.

Fabio Venzi, come è noto, Gran maestro della Gran loggia regolare d'Italia,si è detto pronto a consegnare alla Commissione Antimafia gli elenchi degli iscritti in Calabria e Sicilia.

«Rispondo positivamente, a nostra tutela soprattutto, a questa richiesta»

Poi ha chiarito che gli iscritti alla Gran loggia regolare sono circa 2400 in tutta Italia, meno di 200 in Calabria.

Non è che Venzi non conosca la Calabria, tutt'altro. Sa che la zona grigia, quella melassa che tiene insieme massoneria regolare e deviata, con tutte le implicazioni del caso, è vasta. Sa anche che si annida in alcuni luoghi specifici. Geografici

Il giorno della propria audizione davanti ai parlamentari dell'Antimafia ha spiegato che «C'è stata una mia richiesta di evitare la fondazione di logge soprattutto nella dorsale ionica»

«A volte – spiega – la presentazione viene fatta perché si tratta di un compagno di scuola, perché magari si conosce nel quartiere. Ha capito? Cosa ci può dire la persona? "Ci conosciamo da quando eravamo bambini e mi ha chiesto di far parte anche lui dell'obbedienza"».

Ma esistono anche camere di compensazione nelle quali si incontrano tutti e sono «le uniche realtà all'interno delle quali la massoneria irregolare e regolare va a incontrarsi».

«Una cosa che accade spesso – spiega Venzi ai componenti della Commissione antimafia – è che gli iscritti alla massoneria, alla libera muratoria, sono contemporaneamente iscritti anche ad altre forme associative.

Parlo del Rotary, dei Lions, dei Kiwanis.

In queste associazioni, i massoni di varie obbedienze si incontrano.

Quindi, sarebbe ancora più interessante, secondo me, analizzare queste realtà».

«I presentatori potrebbero anche incontrare i presentati all'interno del Rotary o del Kiwanis o altre associazioni. Molti iscritti alla massoneria ne sono presidenti».

Ecco i nomi delle camere di compensazione alle quali il Gran maestro estenderebbe i riscontri dell'Antimafia, che sono rivolti a Calabria e Sicilia.

Che quella melassa pericolosa permei un certo tipo di massoneria, d'altra parte, Venzi lo ha scoperto (ed evidenziato) proprio in Calabria.

Qualche anno fa fu proprio lui a cancellare la loggia "Araba Fenice numero 98", a Reggio Calabria.

Un'ombra inquietante sulle attività di un'obbedienza nata da un gruppo di fuoriusciti dal Grande Oriente d'Italia, delusi proprio dall'atteggiamento troppo allegro nei confronti delle infiltrazione malavitose.

Ma la melassa si infila dappertutto, Venzi lo sa.

E proprio per questo le sue parole sulle presentazioni e le camere di compensazione non possono passare inosservate.

Allora in Calabria qualcuno comincia a tremare.

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Questo il profondo comunicato stampa del PD di Amantea.

Enzo Giacco, tristemente addolorato ma profondamente sincero, esprime le sue riflessioni sulle gravissime condizioni della nostra città e pone le domande che gli amanteani non intendono porre, né a se stessi, né agli altri, certamente per paura di essere chiamati a rispondere.

 

Già, Enzo sembra essere uno dei pochi italiani ad aver letto la frase di Naguib Mahfouz *“Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande”.

 

Scrive Giacco:

“È chiaro agli occhi dei più che Amantea si sta preparando alle elezioni.

Voci, sussurri, incontri, riunioni, abboccamenti.

“Chi vincerà le elezioni?” è diventata la domanda frequente nei vicoli, nelle case e per le piazze della città.

Tuttavia, l’interrogativo “cosa farà (o si propone di fare) chi vincerà le elezioni?”, sembra oggi materia oscura.

Può una cittadina in serie difficoltà – qual è Amantea – ridurre il dibattito preelettorale ad un elenco di nominativi, alla funzione somma del consenso, all’accaparramento di voti?

 

Sopita e distratta dallo show del toto candidati, Amantea tornerà a svegliarsi quando sarà possibile criticare una maggioranza consiliare.

È da tempo che come Partito Democratico diciamo che la riflessione propedeutica deve vertere, ancor prima che sugli uomini, sulle cosa da fare.

Partendo dalle tante, troppe cose che non vanno.

Possibile che nessuno si domandi cosa stia accadendo ad Amantea ed al suo Comprensorio?

Nessuno vede che la Pretura Circondariale e l’Ufficio del Giudice di pace sono stati chiusi?

Che la Tenenza della GdF rischia di essere trasferita?

Che il porto è impraticabile per gran parte dell’anno?

Che il Centro storico è in balia di se stesso?

Che il Lungomare andrebbe rifatto?

Che Campora è sacrificata rispetto alle sue potenzialità ed alle sue aspettative?

Che il Poliambulatorio è continuamente esposto a tentativi di depotenziamento?

Che i commercianti e gli operatori turistici vivono difficoltà che aumentano giorno dopo giorno?

Che la situazione economico-finanziaria del Comune è poco chiara e molto preoccupante?

Che le Scuole Medie sono state chiuse e trasferite al Campus Temesa?

Che i luoghi di aggregazione sportiva e culturale sono prossimi allo zero?

Che diverse famiglie hanno perso il lavoro e che ci sono lavoratori che non percepiscono lo stipendio da mesi?

Che si stanno smarrendo il senso comunitario e la coesione sociale?

Che non vi è fiducia nei confronti delle istituzioni?

La materia di studio sarebbe infinita direbbe Guccini.

E continuare a ignorare il nostro decadimento economico, sociale e morale sarebbe irresponsabile e sciocco.

La sfida oggi non sono le elezioni in sé, ma l’individuazione delle priorità e la cura offerta per questi problemi. Se si dovesse sfuggire dinnanzi a ciò le elezioni saranno ridotte – ancora una volta – ad un mero passaggio di testimone, senza beneficio alcuno per i cittadini.

Amantea ha ancora tempo per tornare ad essere la perla del Tirreno.

Ma deve volerlo sostituendo all’antagonismo la collaborazione, alla demagogia la serietà ed alle suggestioni la politica.

Non dipende da un uomo solo, ma da tutti noi.

Amantea, 7 marzo 2017                     Enzo Giacco               Segretario PD Amantea

*Mahfouz è il più grande e celebrato egiziano, nonché l’unico ad aver vinto il Nobel nel 1988 “per aver creato un’arte narrativa araba che si adatta all’intera umanità”.

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